Con il cellulare che aveva ignorato fino a quel momento tra le mani e la giacca appena posata sulle spalle, Simone si diresse verso la porta di ingresso per raggiungere casa di Enrico, come aveva promesso al ragazzo qualche ora prima.
Pochi istanti prima di abbassare la maniglia della porta per uscire, sentì l'acuto suono del campanello e si bloccò all'istante.
Sgranò gli occhi notando la figura davanti a sé, visto che non aspettava visite, ma soprattutto non si aspettava di ritrovare lui davanti alla porta di casa sua senza preavviso.
"Manuel?" esclamò Simone sorpreso- "che ci fai qua? Perché non mi hai avvertito?" omettendo chiaramente di averlo ignorato di proposito per tutto quel tempo, ancora ferito dai suoi precedenti comportamenti.
"T'ho mandato tipo dieci messaggi ma nun m'hai risposto. Matteo m'ha detto che stavi male, così t'ho portato la borsa dell'acqua calda- che m'avevi detto di non avere- e dei biscotti che ha fatto mi madre. Sono al cioccolato, spero ti piacciano- poi il cioccolato piace a tutti, no?"
Simone rimase a bocca aperta, non capendo il perché Manuel si stesse comportando in modo così diverso, un modo quasi protettivo e addirittura preoccupato, quando poche ore prima se l'era spassata con un'altra ragazza, preferendola alla sua compagnia.
"uhm, grazie ma io starei uscendo quindi sono un po' di fretta..." disse Simone, in tono un po' brusco che fece aggrottare le sopracciglia al ragazzo davanti a sé.
"Scusa ma nun stavi male? E mo' stai uscendo?" chiese Manuel visibilmente confuso."Ora sto meglio"- sbuffò infastidito- "poi mi sono organizzato per vedermi con Enrico quindi se permetti..." esclamò Simone, facendo segno a Manuel di uscire dalla porta e di permettergli di non arrivare in ritardo al suo appuntamento.
"Quindi stai a dì che mo' che stai meglio e io so' qua davanti a te, preferisci la presenza de quello rispetto alla mia?" domandò Manuel infastidito, uscendo lentamente della porta.
"Proprio come tu hai preferito quella di una bionda alla mia, ieri sera. Buona giornata Manuel." concluse Simone con un sorriso finto sul volto."Ma de che stai a parlà?" tentò nuovamente il maggiore cercando di riaprire la conversazione, ma Simone che ora aveva le idee più confuse di prima, se possibile, non lo degnò nemmeno di un ulteriore sguardo cominciando a dirigersi verso il centro.
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