𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 2 - 𝑵𝒖𝒐𝒗𝒊 𝑨𝒎𝒊𝒄𝒊

69 6 3
                                    

«Ok, va bene, tornerò a casa entro stasera, ciao Mamma.» Félix riattaccò e dopo aver rimesso il telefono in tasca iniziò a passeggiare insieme a Kagami per le vie di Parigi. Tra loro c'era un sottile, ma imbarazzante silenzio, Félix avrebbe voluto rompere il ghiaccio, ma gli sfuggivano le parole giuste...

«Allora...» esordì con voce incerta e tremolante. «Marinette... Che tipo di persona è? Da come ne parli sembra che ti stia molto a cuore.» Kagami si fermò, il suo sguardo si perse nel vuoto, come se cercasse le parole giusti in un groviglio di pensieri. «È complicato...» una risposta semplice che nascondeva in realtà un mare di emozioni non dette. Félix notò delle meravigliose case color pastello e in lontananza la sagoma di una chiesa che si stagliava sul cielo. «Bel posto questo!» esclamò colpito dalla bellezza del luogo. «L'atmosfera di Montmartre è unica! Benvenuto a Rue de l'Abrevour! Qui puoi ammirare la Basilica del Sacro Cuore!» per la prima volta si poteva udire un cambio nel suo tono di voce che esprimeva una punta di gioia.

«Dove incontreremo Marinette?»chiese Félix con curiosità. «A Place des Vosges, è un posto incantevole.» rispose Kagami tornando al suo solito tono freddo come il marmo. «Sai, mi chiedo che cosa penserà dopo averti visto, essendo identico all'amore della sua vita.» Un piccolo e fugace sorriso sembrò dipingendo sul volto di Kagami. Beh, Adrien è famoso, è naturale che abbia delle ammiratrici.» rispose Félix sorridente, trattenendo a stento una risatina.«Cambiando argomento, quanto manca per arrivare?» domandò il biondo. «Che c'è? Sei già stanco?» chiese con un briciolo di scherno nella voce. «Semplice curiosità.» si limitò a rispondere lui. «comunque siamo quasi arrivati specificò la ragazza.»

La Place des Vosges si distendeva davanti a loro, un incantevole palcoscenico dove natura e architettura danzavano in un abbraccio eterno. Gli alberi, con le loro fronde di un verde intenso, sussurravano storie al vento, offrendo un riparo fresco dai raggi dorati del sole. Al centro, una giostra variopinta ruotava con grazia, strappando risate cristalline ai bambini che vi cavalcavano sopra.

La Place des Voges si distendeva In uno spettacolo In cui natura e architettura danzavano insieme. Gli alberi con le loro fronde verdi offrivano un riparo dai raggi del sole. «Marinette!» esclamò Kagami agitando il braccio. La sua amica, una ragazza dai capelli corvini con riflessi blu notte raccolti in due codini, si avvicinò. I suoi occhi azzurri brillavano di vita come due gemme. Indossava un blazer grigio sopra una maglietta bianca decorata con un elegante motivo floreale e dei jeans rosa. «Ciao Kagami! Che ne dici se...» la frase di Marinette rimase sospesa quando notò la presenza del giovane. «Adrien! Non sapevo che ci fossi anche tu! Hai cambiato look? Non che ti stia male, anzi...» un lieve rossore colorò le sue guance. I due non poterono fare a meno di sorridere di fronte alla goffaggine della corvina. «Vedi che sei una fan di mio cugino!» osservò il giovane biondo sorridendo. La ragazza dai capelli neri rimase senza parole. «Félix Fathom, sono il cugino di Adrien.» «Cugino? Siete due gocce d'acqua!» balbettò lei ancora incredula. «Ce lo dicono spesso.» rispose lui con sorriso. «Da bambino ci divertivamo a scambiarci di ruolo, che ricordi...» disse con una risatina mentre quei giorni di spensieratezza danzavano nella sua mente.

Il pomeriggio trascorse piacevolmente. Felix raccontò di Londra e dell'amicizia con suo cugino da bambini. Marinette condivise il suo signore di diventare stilista e la sua ammirazione per Adrien legata legata alla sua passione. Infine Kagami parlò del suo amore per la scherma e di come non fosse un semplice sport, ma un vero e proprio stile di vita. «Domani ho un torneo, verreste a tifare per me?» chiese con timidezza inaspettata. «Ma certo che verremo!» esclamò Marinette entusiasta. «Vero Félix?» lo incitò con un leggero colpetto sul braccio. «La scherma è uno sport nobile ed elegante, ci sarò.» dichiarò Félix con un sorriso. Il ragazzo controllò l'ora sul telefono. «Devo andare! Adrien ha delle amiche straordinarie!» E dopo averle salutare, si allontanò, felice di aver stretto nuove amicizie quell'estate.

Félix rientrò a Villa Agreste, le pareti bianche intervallate da pannello di marmo grigio davano all'interno una severità architettonica che lo metteva a disagio. L'unica cosa di sua gradimento era il pavimento, un capolavoro che formava l'immagine di un nobile ed elegante pavone.

«Finalmente sei tornato!» esclamò una voce profonda. Suo zio si palesò. Gabriel Agreste era un uomo dall'aspetto distinto: alto, con gli occhi azzurri e capelli biondo cenere pettinati all'indietro. Il suo vestiario era impeccabile, degno del migliore stilista di tutta la Francia:
Gli occhiali neri incorniciavano i suoi occhi, mentre la camicia bianca era liscia come la seta. Il gilet di seta a righe era un capolavoro di stile, mentre la cravatta a righe rosse e bianche e i pantaloni rosso sgargiante conpletavano il look.

«Sono solo cinque minuti.» tentò di difendersi Félix. «Nel mio lavoro cinque minuti fanno la differenza.» ribatté Gabriel con fermezza.

In quel momento fece il suo ingresso Amélie. «Dai Gabriel, è in vacanza! Anche tu sei stato giovane, anche se adesso non si direbbe. Ricordo ancora quelle tue foto da punk!» rise lei sorridendo con un pizzico di malizia.

Gabriel con riluttanza si ammorbidì. «Va bene, forse ho esagerato. Ma che non accada mai più.» la voce dell'uomo era fredda come il ghiaccio. Amélie aveva un'ultima cosa da dire prima di andarsene. «Ah! Comunque posso occuparmi di mio figlio da sola. Grazie per i consigli, ma non sono necessari.» concluse con un sorriso che celava una punta di freddezza.

Félix osservava la scena, non ne era del tutto sicuro, ma l'impressione che suo zio fosse leggermente irritato per essere stato mezzo in discussione. C'era tensione in casa Agreste, come una tempesta silenziosa pronta a scoppiare.

𝑰𝒍 𝑫𝒓𝒂𝒈𝒐 𝑬 𝑰𝒍 𝑷𝒂𝒗𝒐𝒏𝒆 -𝑭𝒆𝒍𝒊𝒈𝒂𝒎𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora