Achilles come down- Gang of Youths
Dopo che anche il corpo di Antigone venne sepolto l' unica a rimanere accanto alla Tomba fu Ismene che piombata nella disperazione più totale piangeva e battendosi il petto gridava:
« quale sgarbo fece mio padre agli dei tanto da maledire lui e la sua stirpe?»
Infatti la giovane come la sorella Antigone e i fratelli Eteocle e Polinice erano nati in una famiglia vittima di una maledizione, i quattro erano frutto del rapporto incestuoso di Edipo con sua madre Giocasta. L' oracolo alla nascita di Edipo predisse che avrebbe ucciso il padre e avrebbe sposato la madre e così fu, però la maledizione non si fermò solo su di lui che dopo il suicidio della moglie si accecò e venne esiliato da Tebe, ma anche sui figli maschi che per il trono si uccisero con fraterne mani e anche su Antigone che morì per seppellire Polinice considerato un traditore portando l'esercito di Argo a Tebe, in seguito morirono anche Emone il fidanzato di Antigone e sua madre Euridice questi erano rispettivamente il figlio e la moglie di Creonte fratello di Giocasta e zio della prole di Edipo. Ismene rimase tutto il tempo lì vicino la tomba non voleva andarsene era disperata si sentiva in colpa per non essere riuscita ad aiutare la sorella allora un' ancella la aiutò ad alzarsi e insieme ritornarono al palazzo reale, in quel momento regnava Creonte che aveva preso il pieno controllo su Tebe, Creonte lo zio che un tempo adorava e che dopo ciò che aveva fatto guardava con disgusto tanto che appena giunta gli disse in preda alla rabbia e alla tristezza:« sei contento ora che mia sorella non c'è più? Non hai neache pietà di tuo figlio e tua moglie che per il dolore si sono uccisi, hai dato la colpa a Polinice definendolo apostata e traditore ma non hai fatto nulla per far cessare il conflitto».
Creonte allora con disgusto e un po' di amarezza gli rispose:« cara nipote so che è un momento difficile per te come per me però è inutile piangerci sopra perché non si può far nulla di fronte ciò che l' oracolo predice lo dissi anche a tuo padre che non volle ascoltarmi, per quanto riguarda tua sorella beh se l'è cercata voleva fare l' eroina e la rivoluzionaria invece ora piange nell' oltretomba»
«Non osar parlare così di mia sorella! Non hai rispetto neanche per i defunti»
Il sovrano seccato e infastidito dalle risposte di Ismene e da questa sua improvvisa ribellione gli gridò:«E tu non usare questi toni con me io sono il re e tu una normalissima suddita se non vuoi fare la fine di tua sorella diventare schiava va di là e datti da fare ragazza impertinente.»
La rabbia risuonava in tutto l' ingresso del palazzo e le ancelle si nascosero per paura, appena videro che il monarca aveva lasciato la stanza corsero da Ismene che senza aggiungere altro se n'è andò e le domandarono:
«Ismene tutto bene? Sei pallida in viso, accidenti portatele un po' d' acqua»
Ma lei si limitò semplicemente a dire:«Sì sì sto bene tranquille non serve che vi spaventate voglio stare solo un po' da sola»
La vecchia balia però che si era sempre occupata di lei capì che qualcosa non andava e cercò di consolare la principessa dicendole:«dolce Ismene tuo zio sta diventando anziano e ha responsabilità troppo grandi, ciò non giustifica quello che ha fatto ai tuoi fratelli e hai ragione però se vuoi restare viva fai quello che ti dice senza ribadire e comprendilo anche lui ha perso i suoi cari».
Ismene annuì e rammaricata si diede da fare e mentre tesseva o svolgeva le sue mansioni schiava del proprio destino ricordava ancora le urla dei fratelli quando si uccisero tra di loro, il sangue versato presso le sette porte, il pianto di Antigone che lottava per seppellire Polinice tutto ciò la faceva star male e un senso di vuoto prendeva il sopravvento. Data la discussione avuta con Creonte Ismene decise di non rivolgergli più parola almeno per il momento, lei amava i suoi fratelli e sua sorella e non sopportava quando suo zio parlasse male di loro, Antigone era davvero speciale per lei e la sua morte l'aveva resa ancora più fragile, poi Eteocle e Polinice per quanto potevano essere violenti gli voleva comunque bene perché da sempre l'avevano protetta, ricordava i giochi, le risate, la spensieratezza, i gesti di tenerezza che si scambiavano tra di loro e quando vennero incoronati principi ereditari e all' improvviso sangue e dolore. Una sera non riuscendo a prender sonno tra sé e sé pensò: "quanto costa la libertà? Quanto costa poter dire la propria senza essere ammazzati? Tanto forse troppo d'altronde sono stata sempre quella razionale io, quella che ha sempre paura a differenza di mia sorella che si è sacrificata e ha pagato a caro prezzo un gesto d'amore, ora anche se voglio non posso fare più nulla per loro dato che non ci sono più ma difenderò la loro memoria ad ogni costo. Per una volta voglio mettere da parte la mia razionalità che mi ha fatto commettere molti errori, che mi ha mostrata come quella fredda e non affezionata a mio fratello quasi da far pensare che tengo più alla moralità e a me stessa che alla mia famiglia, voglio seguire Antigone però devo stare attenta di Creonte non ci si può fidare."💛
Heilà intanto grazie mille per aver letto questo mio primo capitolo, spero vi sia piaciuto perché ci ho letteralmente sbattuto la testa eheheheh essendo la prima storia che pubblico sono stata giorni e giorni a pensarci e ho sempre avuto paura che uscisse una schifezza 🥹. Comunqueeeee tenetevi pronti perché nuove avventure aspetteranno la nostra amica Ismene e non solo ma anche tantissimi guai, a proposito secondo voi farà mai pace con lo zietto? Chi lo sa! Noi ci vediamo nel prossimo capitolo ciaooooo ❤️❤️❤️
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Ismene
Ficción GeneralIsmene la sorella di Antigone Eteocle e Polinice è l' unica erede al trono rimasta, ma dopo la morte dei suoi fratelli molte cose cambiano persino lei stessa che sarà disposta a tutto pur di difendere l' onore e la memoria dei fratelli. ⚠️ tutto ciò...