capitolo 8: conflitto

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Radioactive- Imagine Dragons

La città era sull'orlo di un conflitto, in molti non volevano più Creonte come sovrano e altri invece lo sostenevano e disprezzavano i suoi nipoti. Ismene affacciata al balcone pensava tra sé e sé:

"Dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi, no ... Non voglio la guerra ma Creonte deve convincersi che la legge non è la sola a governare il mondo"

Quindi rientrò nel palazzo e fece chiamare Creonte che stanco e a pezzi per quella situazione le si presentò davanti e le chiese:

«cosa c'è ancora Ismene? Non ti basta il caos che c'è in città? Hai fatto scindere Tebe con le tue stupide idee»

«zio stai calmo e ascolta, dobbiamo trovare una soluzione insieme se la città si è divisa non è per colpa mia ma perché ci sono opinioni differenti »

«e di queste solo una prevarrà sull'altra ... La mia»

«ma non è possibile il popolo ti vuole giù dal trono pensa a questo se non vuoi avere pietà della tua famiglia»

«non il popolo, ma tu e la tua fazione. Mettiti bene in testa che mai cambierò idea e piuttosto fatti una ragione che sono tutti morti»

«si può sapere cosa hai contro di loro? Non solo li hai uccisi li detesti anche! Il popolo vuole solo che essi vengano ricordati e non trattati come carcasse putrefatte da dimenticare come invece vuoi tu!»

«non il popolo ma tu vuoi questo, non accetti che sono morti e stai mettendo in pericolo la città. Se ti scopro ancora ad architettare qualcosa contro di me per te sarà la fine.»

«ma zio... Ora mi attacchi anche? Bene sappi che io non starò a guardare e risponderò in mia difesa e dei ribelli: o lasci in pace la mia fazione e il popolo intero ritirando la tua idea che va contro i valori oppure sarò costretta ad alimentare il conflitto.»

«taci insolente, tu non hai alcun potere»

«ora no ma presto sì»

«guardie rinchiudetela»

Così Ismene fu rinchiusa ma prima di essere portata via si girò verso lo zio e gli fece un sorrisetto di sfida. Venne barricata dentro la sua stanza sorvegliata da due guardie in modo che nessuno potesse entrare o uscire.

Tolomeo nel frattempo che aveva sentito tutto trovò l' occasione buona per dimostrare il suo supporto a Creonte e così guadagnare il potere che spetta a suo figlio:

«caro amico mio sai che arrabbiarsi non fa mai bene perciò siediti e rilassati a quegli stolti ci penserò io, piuttosto dimmi dov'è quel nullafacente di mio figlio che quando torna farà anche lui i conti con me»

«non so dove sia e non lo voglio sapere, ormai qui ognuno fa quel che gli pare ma la pagheranno cara»

«senz'altro, noi li abbiamo cresciuti con tanto amore e affetto e questo è ciò che riceviamo, loro parlano di amore ma sono i primi a disobbedire»

«sto ripensando a questo matrimonio forse non è la cosa giusta, forse Ismene non si merita il trono»

«aspetta aspetta, potremmo fare così: separiamo Ismene e Dimitris facciamo in modo che la corona non finisca nelle loro mani e rendimi tuo consigliere insieme saremo potenti»

«mi sembra un po' esagerato però ne riparleremo dopo ora ho da fare, con permesso» così Creonte pose fine alle conversazione.

Eirene udendo tutto ciò dal piano inferiore cercò Ismene ma quando apprese dell' accaduto cadde nello sconforto, chiese di poter entrare nella sua stanza ma gli fu negato, cercò quindi di comunicare con la principessa tramite la finestra ma era barricata dentro. Non c'erano modi per aiutarla, l' unica soluzione era cercare Dimitris quindi cercò il giovane per tutto il palazzo ma senza trovarlo e quando lo vide ritornare con l' arco e la faretra con le frecce e una grossa preda sul cavallo capì che era andato a caccia. Eirene gli corse incontro trafelata e il giovane allora gli domandò:

«donna quale male ti affligge? Dov'è Ismene?»

«oh giovane, mentre tu eri lieto tra i boschi qui è successa la più terribile delle tragedie! Creonte ha minacciato la principessa e l' ha rinchiusa e ora cercano te non osar entrare lì piuttosto scappa... corri!»

«come? E perché? Dimmi di più!»

«Creonte non vuole ritirare i suoi uomini dalla città, non vuole lasciare il trono e ha attaccato i sostenitori di Ismene.»

«oh no ... I ribelli! Eirene ascolta io ora devo andare ma se hai altre informazioni ti prego di farmele recapitare, se hai modo di parlare con Ismene meglio»

«certo caro»
Dimitris lasciò tutto ai suoi schiavi tenne solo una spada, ringraziò Eirene e la salutò con la mano poi iniziò a correre senza fermarsi, quando arrivò al centro della città trovò il delirio: un messaggero stava dando un ordine tremendo:

« È severamente vietato onorare, parlare o semplicemente nominare Polinice e Antigone inoltre chiunque vada contro le opinioni e ordini del re sarà condannato a morte. Non si accettano sostenitori di traditori, Tebe è una città giusta che rispetta le leggi.»
La gente aveva paura, tremava si nascondeva nelle case, oppure i sostenitori di Creonte gridavano a gran voce: "morte ai traditori". Dimitris si nascose dietro un muretto e quando il messaggero con le guardie furono passati riprese a correre, fino a casa di uno dei ribelli che insieme a lui comandava il gruppo, quindi bussò in fretta e quando questo gli aprì Dimitris non gli diede il tempo neache di parlare che disse:

«siamo in pericolo dobbiamo spostarci al quartier generale, adesso»
Così ci fu il passaparola tra tutti i ribelli che con Dimitris a capo si diressero in campagna e arrivati sul luogo questo esclamò:

«compagni! Creonte ci dichiara guerra! Ci ha minacciati, maltrattati ma noi non molleremo! Non ci inchineremo a un sovrano che preferisce l' onore alla famiglia!»

«ma questo significa morire» disse un ribelle

«si ma non moriremo in vano, insegneremo ai nostri figli cos' è il vero valore!»

«ma non siamo schiocchi per favore lo stesso Eteocle accecato dall' avarizia uccise suo fratello e stiamo qui a onorarlo e parlare di valore»disse un altro uomo con voce annoiata, Dimitris udendo ciò si avvicinò all' uomo che aveva osato pronunciare queste parole con sguardo gelido e minaccioso simile a quello di un leone che punta alla sua preda estrasse la spada e gliela puntò contro:
«come scusa?»

«n-no nulla»

«prova a ripetere ciò che hai detto»

«n-no mi sono sbagliato scusa»

«ah bene»

Poi ripose l' arma a posto e con fare risoluto disse:

«Eteocle ha sbagliato è vero, ma è pur sempre una persona di valore non per questo bisogna sminuirlo, comunque ho un piano per farla pagare a Creonte ... Siete pronti ad ascoltarmi?»

Tutti urlarono di sì e allora Dimitris iniziò a spiegare:
Il piano consisteva nel bruciare la settima porta così avrebbero minacciato il sovrano e se fosse stato necessario avrebbero anche combattuto,

«come bruciò Ilio tra urla di donne e bambini in fuga così brucerà la settima porta, tutto il dolore di una ferita mai rimarginata sarà bruciato e allora potremo dire addio a questo sovrano»

Dopo aver tenuto il consiglio tutti tornarono a casa senza farsi scoprire, mentre Dimitris rimase lì scrisse una lettera per Ismene sperando che gli sarebbe prima o poi arrivata. La sua principessa nel mentre pregava gli dei che lui stesse bene e che prima o poi si sarebbe vendicato.

💛

Ciaoooo amici eccoci qui in un punto cruciale della storia dove potrebbe succedere veramente di tutto, ma ciò dipende dal fato che ha le redini. abbiamo visto un lato più ribelle di Ismene e Dimitris... E ciò ci piace 🤭🤭 ci tengo come sempre a ringraziarvi perché siete sempre qui con me a leggere di questo dramma mitologico senza fine e spero vivamente con tutto il cuore che questo capitolo vi sia piaciuto ❤️❤️❤️❤️❤️ mi scuso per gli eventuali errori spero voi possiate comprendere e perdonarmi 🥺🥺🥺grazie ancora e ci vediamo nel prossimo capitolo ciaoooo 🫶🏻🫶🏻🫶🏻

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 04 ⏰

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