Prefazione

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2 anni prima

Silvia's POV


Sono sempre stata una persona molto sola, ma nonostante questo con una vita piena e felice.

Ho sempre avuto due ottimi genitori, sono sempre stata brava a scuola, studiosa, anche abbastanza esigente con me stessa in questo, buona, accondiscendente. Adoravo giocare nell'azienda agricola di famiglia, avevamo frutteti e animali. Spazi aperti e sicuri in cui correre e fare volare i miei capelli lunghi e marroni. Ridevo con mamma a volte. Ho avuto un'infanzia normale, credo. Poi la Conway Agricole è fallita, in Toscana e i miei hanno preso una decisione. Vendere la proprietà con sommo dispiacere, intascare quel tanto che bastava a farci fare un viaggio fino in America e una volta là rifarci una nuova vita più modesta. La nostra famiglia non ce lo ha mai perdonato ma non hanno mai nemmeno mosso un dito per aiutarci. Ed io in cuor mio spero ancora di tornare a casa ,ma qui ho la mia vita adesso che tutto sommato scorre con regolarità e non ho intenzione di sfasciare i piani dei miei o di tartassarli con i miei problemi sociali.

Problemi che hanno sempre persistito nella mia vita, rendendomi sola. Attualmente ho un'amica fantastica qui nella nuova scuola che frequento da due anni, si chiama Mina. Però prima a scuola sono sempre stata isolata: non necessariamente bullizzata, solo isolata. E come tutti i bambini ho fatto volare la fantasia e ho trovato il modo per non sentirmi più sola. Come fanno tutti i bambini ,ho creato un amico immaginario. 

Era alto, vestito elegantemente, con la testa da coniglio. Simpatico, sempre attento a me, mi faceva ridere e mi faceva sentire meno sola. E ci stavo bene davvero. E' sbagliato? Ma poi è arrivata la notizia del trasferimento a East Bethany, sono semplicemente cresciuta e come tutti i bambini, l'ho dimenticato.

Ma le cose belle si dimenticano mai per davvero?

Amico immaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora