Litigio tra fratellastri

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Silvia's POV


Ovviamente non riesco a dormire. Ho paura a dormire, e se mi venisse un altro incubo? Sarò anche fifona ma sono intelligente. Mi rizzo a sedere con calma nel letto, negandomi di osservare l'oscurità ma solo i miei pensieri. Mi accendo la luce e mi sciolgo la coda bassa che mi ero fatta sospirando rimirando la luna. Fuori tutto tace. Vicky forse è pazza, Mina non mi parla perchè sarà terrorizzata, a scuola credono che io sia una assassina seppur nessuno lo abbia detto espressamente. Nemmeno i professori riescono a guardami come prima. Come può la mia vita essere un vortice pauroso a soli 16 anni appena compiuti? Forse se restavamo in Italia era meglio. Ma no che dico, mamma e papà hanno fatto così tanto sacrifici per me e io li ripago così, con soli problemi. Sorrido pensando a Adam. Non posso disturbarlo adesso, starà dormendo. Non mi va di svegliarlo. Sono le undici passate e noto il suo accesso su Whatsapp di qualche minuto fa. Inarco un sopracciglio. Forse neanche lui riesce a dormire. Tuttavia è l'unico che mi parla, l'unico a cui importi di me. Mi vorticano in testa delle date, l'apertura del manicomio nel 1827, la data del mio compleanno. ma che centrano l'una con l'altra? Altro sospiro da parte mia. I miei staranno dormendo e non voglio fare il minimo rumore. 

E' assurdo che Vicky sia una cacciatrice di soprannaturale e anche suo padre e che Adam non sappia nulla. Perchè Eve sembrava strana al Rolling, parlando della porta? Forse perchè ci è morta gente come Martah. Mi riaccascio a letto con la testa buttata sul cuscino, i lunghi capelli castani sparsi. Mina che cosa ha visto? Non mi scrive, non mi parla. Non so nulla. Ma se davvero ci fosse qualcosa di collegato in questa storia? Se tornassi a credere in lui, Felix mi perdonerebbe? Mi lascerebbe...vivere? Mi attira un rumore che mi fa sedere seduta in un secondo.  Emetto un rantolo. La luce è accesa però un angolo di camera mia resta in ombra. Sembra ci sia qualcuno e so benissimo chi può essere quel qualcuno. Posso figurarmelo, posso vederlo avanzare dall'oscurità: uno snello ragazzo, slanciato, magro, con la testa da coniglio e pensieri assassini verso la sottoscritta. Mi trattengo dall'urlare ma mi alzo, prendo una giacca che mi coprirà a malapena dal freddo esterno, apro la finestra e senza guardarmi indietro per richiuderla scivolo sul tetto per scendere e uscire nella notte.

Sono terrorizzata e sola. Cosa credo di fare? Di sfuggirgli? Ho solo in mente casa Rivera. Voglio raggiungere Adam, ma nella fretta mi sono scordata anche il cellulare, come posso avvertirlo che sto fuori? Cammino e cammino non girandomi mai ma posso sentirlo. Lui è vicino. Poi sento di non essere più sola ma non credo sia Felix. Sono due voci concitate che si sforzano di non gridare ma sono ragazzo e ragazza, fratellastri. Sono Vicky e Adam. Cosa ci fanno fuori nella notte a discutere? Mi blocco sui miei passi, tanto non mi notano subito. Interdetta sento quello che si scagliano contro. Lei sembra molto irritata, lui ha la fronte aggrottata e un cipiglio innervosito che rende il suo profilo ancor più bello e gradevole da ammirare.

<<No Adam, ti ho detto di no. Non ti dico cosa sono venuta a prendere, ne cosa ci faccio qui>>

<<E' notte e tu sei mia sorella>>

<<Maggiore>>

<<Non importa Vic! Devi dirmi cosa ci fai da sola in giro di notte. Mamma lo sa?>>

<<Oh credimi, non sono sola. Di notte non si è mai soli>>

Mi assale un brivido.

<<E certo che non lo sa, ha un accordo con papà James. Lei mi crede a casa sua>>

<<Come...oddio. Non mi dici le cose!>>

<<Tu non sai niente>>-gli punta addosso un dito affusolato lei.

<<Certo che no, mi taci le cose>>

<<Senti: sono costretta. E' per il tuo bene, ti proteggo fratellone e tu e David ne dovete restare fuori>>

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