🦜𝐀𝐥𝐞𝐱
Io ne ho passate tante, davvero tante.
Eppure, il tassista indemoniato mi mancava.
"No, Mid, non hai capito bene. Appena sono sceso, un mercante errante mi ha offerto uno scambio. Un lama per i miei capelli. Cioè, robe dell'altro mondo, eppure io sono sempre in America, dannazione."
"Un mercante... errante?"
"Lo giuro! Aveva le treccine e dal suo furgoncino bianco si sentivano rumori strambi. Sono scappato. Ho dovuto lasciare la macchina perché era finita la benzina e, sinceramente, avevo troppa paura di scoprire cosa nascondesse un benzinaio della zona."
"D'accordo, Alex, allora. Jack ti ha dato le coordinate della casa di Athena. Sei lì? Giuro che non mi stai facendo dormire la notte."
"Scusa, ok?! Non volevo chiamarvi proprio nel vostro momento intimo di notte!"
"Ma... no! Non stavamo facendo nulla..."
"Madison, vedo le tue guance paffute e rosse da qui."
C'è qualche attimo di silenzio. Continua. "Comunque, dicevo che non mi fai dormire la notte per modo di dire, dal momento che mi stai facendo preoccupare. Stai con Athena, sono sicura che ti terrà al sicuro."
"Scusi, principessa, anche io non sono male nei combattimenti."
"Hai capito cosa intendo."
"Tranquilla, brunetta. Sono praticamente davanti alla giungla di casa sua. Se non trovo una tarantola nel letto sono fortunato, Jack non sbagliava quando diceva che casa sua sarebbe stata assolutamente riconoscibile. È una fottuta serra botanica."
"Sii gentile. Le hai preso quello che ti ho consigliato?"
Stringo il mazzo di un fiore chiamato laelia purpurata, consigliato dalla manager. "Presenti."
"Bene. Respiro profondo e conquista la leonessa."
Sospiro, con un piccolo sorriso di nostalgia sul viso. "Sai una cosa, brunetta? Sono quasi certo che mi manchi."
Impiega qualche secondo prima di rispondere, con la voce leggermente incrinata. "Anche tu mi manchi, leoncino. Io però ne sono sicura."
"Anche io, culetto da fatina."
"Finiscila!"
"D'accordo, d'accordo..." tiro su con il naso. "Io sono un uomo."
"Convinto tu."
"Ciao, Madi!"
La sento ridere. "In bocca al lupo!"
Chiudo la chiamata e, nonostante la leggera stretta al petto, mi faccio forza camminando sul portico della casa in legno scuro all'esterno, nonostante sia del tutto ricoperta da queste dannate palme. Sono terrorizzato dall'idea che mi possa cascare una scimmia addosso.
Ma io dico, il postino non si terrorizza di entrare in questa giungla anche solo per posare un pacco? A mio parere, il postino non c'è più, l'ha mangiato una tigre sbucata da questa porta.
E spero non tocchi a me.
Busso un paio di volte.
Poi tre.
Poi quattro.
Poi cinque.
Ora sfondo la porta.
E se Athena fosse dento casa e a causa della mia nostalgia avesse avuto un mancamento?
O peggio, se la tigre si fosse ribellata e l'ha mangiata?
Basta, adesso entro e mi sentirà quella nana dopo avermi fatto preoccupare. Sì, ora se la vedrà con me.
Prendo un respiro profondo e dopo qualche saltello sul posto dò una spallata alla porta cercando di tenere insieme il bouquet di fiori.
Appena realizzo chi c'è in quello che sembra essere il soggiorno...
Rimugino sul fatto che magari restare a casa a guardare la tv non era una brutta idea.
🦚𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚
Le prove di sopravvivenza sono sempre state il mio forte.
Ma quando si fa riferimento alla mia personalità, credo di avere solo un pensiero: mutilare la persona che cerca di sorpassare la mia corazza.
Eppure, in un caso unico al mondo questo pensiero si è leggermente alleviato nella mia mente.
Alèx.
Quel babbuino era un intralcio al mio lavoro, il nostro era un vero e proprio rapporto proibito perché facevamo parte di due fazioni avverse tra loro: la SCR e la HTA.
Lui, invece, cercando di mandare a monte la mia missione sul ritrovare mio fratello e compiacere mio padre su ciò che ho imparato durante tutti i miei anni di addestramento, si presenta davanti a me con un panino e una richiesta sul non spaccargli la faccia.
Ero un'intrusa nella sua base, eppure non mi ha uccisa.
Il pensiero di quel ragazzo mi assilla, penso che sia anche questa la causa delle mie distrazioni. È come se avessi un conto in sospeso, una battaglia da vincere.
Io sento di aver perso qualcosa con lui, forse la testa.
La distanza sembra non aver migliorato nulla perché lo sento vicino, desideroso di guardarmi dentro.
Lui è distante chilometri da me, quindi le mie percezioni e istinti devono essere scorretti.
Ma perché diamine sto riflettendo su di lui, ora? Proprio adesso che devo concentrarmi per essere qualificata il miglior soldato emergente, proprio adesso che i miei compagni mi vedono debole e distratta, ora che sono presa di mira dai vecchi nemici di mio padre.
Ho passato momenti peggiori.
Anche perché, ho una missione ancora più importante da compiere.
E riguarda un piccolo ma fondamentale pezzo della mia famiglia.
La nostalgia scompare non appena il mio auricolare squilla, mentre stavo lucidando l'armeria. Rispondo alla chiamata mettendomi in guardia.
L'auricolare lo usiamo prevalentemente nelle invasioni.
"Santòs, sono Kaio. Abbiamo catturato un bel bocconcino."
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Legatus, la novella di 𝐀𝐥𝐞𝐱 𝐞 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚
Short StoryQualcuno ha detto Rio de Janeiro? Perché è proprio lì che Alex ha intenzione di seguire segretamente Athena per cercare di conquistarla. Lui, simpatico e spontaneo. Lei, disciplinata e severa. Tra i colori del carnevale e segreti che riguardano la f...