🦚Capitolo dieci

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🦚𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚

Da quando mio fratello è venuto a farmi visita sento un vuoto colmato, come se per tutto questo tempo avessi solo bisogno di sentirmi protetta e al sicuro da qualcuno, non solo da me stessa, anche per un attimo.

Una cosa è certa: mentre era via, non ero in pensiero per lui se si fosse cacciato nei guai avendo a che fare con altri folli. So che è troppo forte e ormai è diventato il mio punto di riferimento, la mia ispirazione.

Nessuno è mai riuscito a sconfiggerlo.

Solo una persona può, ed è Madison.

Lo ha dimostrato cosa è diventato mio fratello quando lei lo ha lasciato, un diavolo senza freni.

Io stessa avevo paura di lui e di non riaverlo dopo una vita passata a pensare a lui, per quanto ho cercato di mantenere la calma ed escogitare qualcosa, Madison era l'unica capace di fermarlo.

Chissà cosa vuol dire avere questo tipo di legame viscerale con qualcuno.

E se io dovessi sperimentare mai una cosa del genere, cosa sarei capace di fare per colui che amo?

Per me i sentimenti saranno sempre i miei peggiori nemici da combattere in campo di battaglia, vestita da soldato.

Jacob ha fatto saltare in aria coloro che mi avevano minacciato e questo ammetto che ha fatto aumentare la mia simpatia nei suoi confronti.

In ogni caso, la voce si è sparsa come ben avevo immaginato sul fatto che fosse qui.

"Quindi il tuo fratellino si è fatto vivo."

Daiana di fianco a me inizia il discorso, mentre siamo sui gradoni più alti dei palchi, mentre sotto di noi sulle strade sfila la parata del carnevale in tutti i suoi colori e ritmi di musica, ospitando ogni scuola di samba della zona. È notte, il clima è piacevole e siamo in divise militari.

Nicollas e Kaio sono con noi stasera, mentre guardie di altri gruppi di guardie fanno lo stesso, ovvero sorvegliare in diverse parti della vasta zona che ospita la sfilata.

"È venuto a farmi visita" rispondo, so che anche gli altri mi stanno ascoltando. "Mi ha portato un souvenir dall'Italia" dico con ironia.

Sento Kaio che ridacchia. "Quindi ha praticamente fatto il nostro lavoro facendo esplodere la banda di pazzi che voleva farti fuori."

Controbatto fredda. "Così sembra, quindi potete andare in vacanza."

Non sento più la sintonia di un tempo.

Non questa la mia squadra, non più.

"Ehi, cosa sta succedendo in quel punto?" Nico indica una figura in mezzo alla piazza, vestita da... pavone blu e verde, mentre 'danza' in maniera del tutto scoordinata e folle, senza neanche preoccuparsi di mimetizzarsi dai costumi diversi dal suo che danzano.

Ma cosa diamine...

Io prego con tutta me stessa di sbagliarmi, di credere che non sia chi penso essere. Anche se quel ciuffo ribelle nero sormontato da una corona di piume e quella statura alta e muscolosa la riconoscerei tra mille, anche conciato così. E detesto che sia così.

Mi rendo conto che non posso sbagliarmi e confermo a pieno la mia teoria: quello è Alèx.

Kaio scoppia a ridere. "La tua faccia dice tutto, Athena. Non sapevo che il tuo fidanzatino ballasse."

"Non è il mio fidanzatino" sibilo e tace immediatamente, sa che quando mi arrabbio è meglio non scherzare. "Adesso vado a prenderlo, restate qui."

Scendo le scale dei gradoni, sentendo bisbigli e qualche fischio da parte degli spettatori mentre quelli davanti a me si spostano per lasciarmi la strada libera verso il ragazzo che sta per fare una pessima fine con le sue piumette ridicole.

Sento la sua voce che canta, totalmente sconnesso dal ritmo vero della musica, con parole decisamente diverse e con una pronuncia fuori dal comune, aggiungerei. Sembra stia in un'altra dimensione.

"É tropical, samba do Brasil, sensacional, samba do Brasil..."

Muove il bacino ad un ritmo frenetico, sfavillando le piume e i glitter del suo costume con perizoma.

Io non capisco da dove esce la personalità assurda di questo ragazzo.

La situazione è talmente surreale e insolita che mentre sono davanti a lui, ai bordi della strada dove passa la sfilata, scoppio a ridere.

Davvero, una risata rigorosa e.... sincera.

Alèx la sente subito perché si gira e scoppia a ridere anche lui. A dir poco questa è l'ultima cosa che mi sarei aspettata succedesse quando mi ha fatto intendere che stasera ci sarebbe stato anche lui.

In ogni modo, non ho mai sentito le guance doloranti per il ridere, deòs.

"Santa misericordia, dopo tutto questo waka waka ho bisogno di un video asmr" dice, solo lui sa cosa voglia intendere.

Alèx si avvicina, mentre si spoglia del costume e rimanendo in pantaloni che per fortuna aveva, ma che le piume nascondevano.

È a petto nudo davanti a me, con un sorriso raggiante e ancora la risatina che esce a piccoli suoni melodiosi dalle sue labbra.

Sto per vomitare per i miei stessi pensieri.

"Finalmente sono riuscito a rompere le tue barriere, piccola Mowgli."

Ora sono troppe le... qualsiasi cosa sia ciò che sto sentendo nel mio stomaco in questo momento, come se improvvisamente ogni mia regola e morale di una vita siano crollate con solo dieci parole. Sento le guance in fiamme, vorrei staccare il mio sguardo dal suo per nascondermi ma non ci riesco, io lo guardo e sento che potrei tornare a salvarlo altre decine di volte con i suoi costumi ridicoli durante la parata più nota al mondo.

Non faccio caso agli occhi dei ballerini e del pubblico, neanche a ciò che possa pensare il mio gruppo davanti a ciò che sta accadendo.

Perché, dentro di me, so che la mia vera squadra sarebbe estremamente felice di ciò che potrebbe star accadendo ora, qui, una volta e per sempre, dato che le parole escono senza riflettere.

"Un giorno mi avevi chiesto di dare uno strappo alla regola" sorrido, davvero. "Al momento, non ricordo neanche cosa sia una regola." 

Legatus, la novella di 𝐀𝐥𝐞𝐱 𝐞 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora