🦜Capitolo undici

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🦜𝐀𝐥𝐞𝐱

Il giorno dopo la parata porto la colazione al letto alla piccola Mowgli.

La mia specialità: waffles con cioccolato e zucchero a velo. Una delizia. Anche se potrei averne mangiati due mentre salivo le scale per portarglieli. Tanto non lo saprà mai.

Socchiudo la porta della sua stanza e mi aspetto di vederla riposare, invece il letto è vuoto. Oddio, che incubo. È scappata.

Sto reggendo i waffles, che volano via non appena Athena atterra davanti a me dal... soffitto?

"Ma che cazzo ci facevi..." mi fermo, schiarisco la gola. "Voglio dire, come caspiterina sei salita sul soffitto, Mowgli?"

La piccola nana è sotto di me, con occhi grandi da bambina, come se stesse giocando. Un lieve sorriso le dipinge il viso, prende la colazione nel vassoio, va a letto e inizia a mangiare, senza staccare lo sguardo da me.

Il suo gioco è averla vinta, fare in modo che nessuno prevederà mai le sue mosse per farla sentire vincente. Ma penso abbia capito che sto partecipando alla stessa partita.

Vado sul suo letto, mettendomi quasi sopra di lei in pochi secondi.

Con la mia lingua tolgo un rivolo di cioccolata sull'angolo del suo labbro.

Bingo. È rossa come un pomodoro.

"Non farlo mai più" cerco di tradurre dai sui borbottii.

"Lo farò, invece. Altre volte."

"Non provarci."

"Altrimenti?"

Sento il suo cuore battere. È solo questione di tempo prima che ceda.

Deve farlo, io ho bisogno di avere questa ragazza e a quel punto mi sentirei completo.

"Allora? Che facciamo oggi?"

Do un morso al waffle che ha in mano, più precisamente è rimasto sospeso in aria dopo il mio scherzetto.

A sua volta lei da un morso al dolce, senza schifarsi. Mio deòs, ha la mia saliva in bocca e questo dettaglio... oh, se questo dettaglio sta avendo un certo effetto.

"Vado a trovare mia madre."

Inizio a tossire, mentre io soffoco Athena mi guarda e continua a morsicare il dolce che le ho fatto. Sto per mangiarla viva.

"Tua..." cerco di respirare. "Madre?"

"Isabela Santòs" dice. "La fatidica donna con cui William Torres mi ha messa al mondo mentre era qui a Rio a compiere affari illeciti. Io, figlia illegittima di un criminale odiato e temuto. Forse, se mio padre non avesse condotto la vita che ha fatto, io non sarei nata. Ricordati che ha usato mia madre per portarsela al letto mentre consolidava affari con mio nonno, anche lui criminale."

Si sta aprendo, la sento sempre più vicina e non me la lascerò scappare proprio ora, dopo tutto questo tempo. Per quanto ciò che dice sia triste, io e lei abbiamo vissuto una situazione decisamente simile.

"Vuoi che venga con te a trovarla?"

Non so da quanto lei non riveda la madre, ma da ciò che ricordo, Isabela Santòs era figlia di un boss della zona che è stato ammazzato e per evitare che la figlia venisse assassinata si è nascosta, mentre William è tornato a New York con Athena per addestrarla, lasciandola sola e senza protezione.

Un signore, insomma. Non si smentisce neanche nella tomba.

"Jacob ha ucciso chi era di intralcio, coloro che potrebbero pensare di farle del male per ricavare da me del guadagno ritenendo che io abbia preso l'eredità di William Torres o, ancora meglio, ricattare mio fratello. Avendoli uccisi penso che ora potrà tornare libera. Vorresti darle questa notizia con me?"

I suoi occhi verdi mi fanno sognare in modi che non immaginavo possibili. Amo come questa giovane donna mi rende: felice.

A tal punto che perdo la testa e qualcosa che batte parla per me.

"Piccola Mowgli, ti seguirei in capo al mondo se me lo chiedessi." 

Legatus, la novella di 𝐀𝐥𝐞𝐱 𝐞 𝐀𝐭𝐡𝐞𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora