Capitolo 4: Dopotutto la festa non è andata a rotoli (10%)

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La prima cosa che Seam seppe la mattina dopo, era che Claude l'aveva quasi beccata, quando lei si era addormentata nel giardino di glicini. Per fortuna il maggiordomo di Emrys era stato inviato da quest'ultimo alla sua ricerca, giusto in tempo.

Eric era sempre stato un uomo agile, e pronto all'azione. Aveva completato con successo la missione per trovarla, rivelando però di aver visto anche Claude dirigersi verso i giardini del glicine, per qualche sconosciuto motivo.

Seam stessa aveva pensato che, dopo una festa così lunga, certamente il giovane Deltower sarebbe andato a riposare.

La ragazza non ricordava molto, se non di essere stata trovata assonnata e con gli occhi gonfi per il pianto, coperta da fiori caduti di glicine. Più che si erano allontanati, e più che la sua mente si era schiarita, ma per il primo pezzo di strada il maggiordomo aveva dovuto sollevarla da terra e portarla in braccio fino alla macchina.
Del tragitto aveva completamente perso la memoria, ma in qualche modo era riuscita a rientrare nel proprio letto e, finalmente, a dormire profondamente.

«Stai meglio stamattina?» le aveva chiesto Emrys, dopo averle spiegato quel che era successo.

Il maggiordomo non gli aveva rivelato che la ragazza aveva, per qualche motivo, pianto, ma solo che era sembrata indisposta.

«Sto alla grande, avevo bisogno solo di riposare», gli aveva risposto Seam.

Non era l'unica a sembrare a corto di riposo. Aaron, come al solito, aveva delle importanti occhiaie, ma manteneva la sua vitalità, infiammata ulteriormente dalla loro recente vittoria.

«A noi!» aveva proclamato, superandola per il corridoio e dandole una pacca sulla spalla.

Sapere che quel giorno almeno una persona fosse davvero molto felice, aiutò Seam a superare le lezioni con un po' più di serenità, facendola arrivare finalmente all'ora di pranzo.

Trovato un posticino adatto nel cortile, Seam si era messa a bere placidamente un succo di frutta alla pesca, ma il suo sguardo era spostato in modo da poter vedere Claude e la sua compagnia.

Quel giorno al loro tavolo c'era un gran via-vai di gente, tutti ansiosi di rinnovare a Claude i loro auguri per la maggior età, e di riempirlo di complimenti per la bellissima festa. Fortunatamente il sole era alto nel cielo, e dunque stavano tutti mangiando all'aperto, altrimenti avrebbero reso la mensa impercorribile!

Seam non era abituata a mangiare ai tavoli, che comunque si riempivano in fretta. Usava di solito la coperta nel suo armadietto per organizzare una specie di pic-nic, e i grandi alberi di pesco del cortile scolastico erano perfetti per appoggiare la schiena e rilassarsi mentre si sbocconcellava qualcosa.

«La festa di ieri è stata impeccabile», Ivy aveva a malapena toccato il suo petto di pollo e le patate arrosto. La sua voce era morbida e piena di sincero orgoglio, e Seam vide, con la coda dell'occhio, Claude che sorrideva.

«Era il risultato che mi aspettavo», commentò Claude.

Quel giorno lui e le due "assistenti" non stavano solo mangiando, ma anche revisionando quelli che parevano piani di acquisto.

Claude doveva avere nuove idee per l'azienda.

Quello era stato il primo momento più tranquillo, dopo il via-vai di persone, e dopo aver finito i discorsi d'affari, nel quale i tre potevano finalmente parlare di un argomento più leggero.

«I disturbatori non si sono fatti vivi, alla fine. Devono aver avuto paura... ma, dopotutto, neanche Aaron sarebbe stato così sconsiderato da tentare qualcosa durante una simile occasione», Primrose sorrise, con aria spavalda, prendendo poi subito una bella forchettata di pasta.

Il Desiderio dell'OsmantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora