THORNS AND DAYLIGHT [1]

25. di una giornata dello sport da dimenticare (parte I)

Nulla alimenta l'eterna battaglia fra il Foscolo e il Manzoni come la cara, vecchia, anticipata giornata dello sport.

Una giornata intera dedicata alla guerra fra le due scuole: classi che si scontrano in (quasi) ogni sport, partite di pallavolo e calcio, staffetta e i cento metri. C'è di tutto e di più, ed è probabilmente il secondo giorno più atteso dell'intero anno scolastico dopo l'otto giugno.

Lo spogliatoio femminile del Foscolo sembra un pollaio.
Ci hanno buttate tutte qui, nelle due stanze che usiamo per cambiarci quando abbiamo motoria e se non ci fosse stata Elsa con me, Corinna e Prima a bacchettare le primine che credono di poter avere pieno controllo dei posti disponibili, non avremmo mai trovato un buco in cui cambiarci.

Mi avvicino allo specchio per guardarmi e sistemarmi il trucco prima di affrontare la tempesta che sarà questa giornata, mentre le primine accanto a me sghignazzano guardando il profilo Instagram di Ettore.

Ghigno tra me e me quando le sento blaterare qualcosa su come non vedono l'ora di guardarlo giocare a calcio e mi sistemo i capelli in una coda alta, sorridendo quando noto i riflessi blu.
Anch'io sono stata piccola, anch'io guardavo i profili dei Foscoliani più grandi con aria sognante.
Adesso invece guardo alla stesso modo il profilo di Tommaso.
Vai a capire.

Sono vestita dalla testa ai piedi nei colori del Foscolo: maglietta bianca con la scritta FOSCOLO in rosso a caratteri cubitali e pantaloncini sportivi bordeaux in pendant con la scritta sulla maglietta.

Non il massimo della moda, considerando che questi colori fanno a botte con i miei capelli, ma Fumagalli e la sua pelata sudata hanno minacciato di debiti tutti coloro che non avessero indossato i colori del Foscolo, quindi... eccomi qui.

"Pronte?" Chiede Corinna, che ha rigirato all'insù i pantaloncini (come se già non fossero corti e aderenti) per mostrare ancora di più le cosce e ha legato la maglietta del Foscolo sul fianco per renderla più corta e sfoggiare il piercing giallo brillante all'ombelico.
Beh, posso confermare che mia cugina è ufficialmente tornata ad essere quella di una volta, signore e signori.
Dopo la breve fase Ascanio Vanderwier ha aperto l'armadio, ha tirato fuori i vestiti più corti che ha ed è tornata all'attacco.

Fortunatamente per noi, gli spogliatoi femminili del Foscolo sono esattamente accanto al locale caldaia, il che significa che si schiatta anche se è gennaio.

Qualcuno sbuffa, si lamenta, e poi si sente la voce di Elsa che borbotta sottovoce. "Siete troppo entusiaste." Ci avvisa, nascondendosi il quanto più possibile nella felpa bordeaux della scuola - penso che abbia fregato la vecchia felpa di Tancredi, perché su di lei sta ancora più grande del normale, facendola sembrare ancora più alta e magra di quel che è.
Tenta di nascondersi, mia cugina, ma non è che la cosa le sia molto possibile, considerando quanto questi pantaloncini sfoggino le sue lunghe gambe.

"Io non lo sono per nulla." Ribatto, perché io non sono entusiasta. Oh no, io sono terrorizzata.
È stata messa troppa carne al fuoco, nell'ultimo periodo, ci sono tutta una serie di drammi che non aspettano altro che scoppiare e io mi sento già in ansia.

Mi sono svegliata in ansia, cercando di dimenticare l'incubo in cui mi immaginavo di cadere rovinosamente a terra durante la mia corsa e a salvarmi c'era Fumagalli con la faccia del mio ex mischiata a quella di Kris Jenner che mi strillava YOU'RE NOT DOING AN AMAZING JOB, SWEETIE!

"Sei pronta a correre?" Mi chiede Prima, saltellando su e giù con entusiasmo e io non posso fare a meno di sorriderle. Prima correrà la staffetta con me e... con Zanda.
Ai tempi sembrava una buona idea: siamo sempre stati tre dei ragazzi più veloci della nostra classe, ma visti i recenti eventi ho paura che anche un semplice passaggio di testimone possa essere troppo per la mia migliore amica e il mio altro amico che le muore dietro.