Nuovi inizi

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Nicole

<<Perché cazzo? Perché!>>
Kyler è fuori di sé, cammina avanti e indietro passandosi ripetutamente una mano tra i capelli castani, spettinandoli, il che non aiuta.
Così sfatto e con le labbra gonfie e le guance arrossate per via dei nostri baci è ancora più bello.
Non avrei dovuto baciarlo, sono incoerente con me stessa e mi odio per desiderarlo tanto. <<Vuoi la verità? Ho paura, voglio tranquillità nella mia vita dopo tutto lo schifo che ho dovuto sopportare>> non riesco a guardarlo in faccia, potrei cambiare idea nel giro di pochi secondi se mi guarda ancora con quegli occhi verdi pieni di desiderio <<Cosa ti fa pensare che io non potrei essere la tua tranquillità e felicità?>>
Non riesco a credere che me lo stia chiedendo davvero, la puzza di alcol si sente lontano un miglio e ha gli occhi rossi, segno che si è fatto di qualche cosa, non sono arrabbiata però, sono solo preoccupata. Mi aveva raccontato del suo passato problematico con alcol e droghe ma credevo avesse smesso, a quanto pare mi sbagliavo.
<<Come posso stare tranquilla sapendo che potresti essere chissà dove a bere, fumare o ...Dio! Non lo so, uccidere qualcuno? O forse saperti correre con la macchina mentre sei in queste condizioni dovrebbe suscitarmi gioia?>> Kyler si blocca, si volta lentamente verso di me, la mascella rigida come acciaio, il fuoco negli occhi, al contrario del tono calmo con cui pronuncia <<Che cazzo hai detto?>>
Odio vederlo così, è deluso, forse ho esagerato <<Non è che non mi fidi di te... solo che...io...>> Dio, no.
Non mi fido affatto di lui, non me ne ha mai dato modo, non mi ha mai raccontato davvero qualcosa, anzi al contrario si è assicurato il mio silenzio su tutto ciò che ho visto, il sangue, le maschere, senza mai darmi nessuna spiegazione, mi rendo conto che sto piangendo solo nel momento in cui sento le lacrime scivolarmi via dal mento, Kyler scuote la testa freneticamente in senso di diniego finché sbotta <<Non sai di cosa parli!>> mi accusa urlando, io mi stringo nelle spalle e guardo a terra, incapace di sostenere il suo sguardo ferito
<<Nicole? Stai bene? Ti sta dando fastidio?>> nel momento in cui sento queste parole, una mano mi si poggia sulla spalla e compare Thomas, l'amico di Leila, che a proposito mi ha inviato il follow su Instagram poche ore fa lasciando like alle ultime due foto
<<Sta bene coglione, levati di torno>> Kyler lo fulmina con lo sguardo, ma Thomas non si lascia intimorire e non demorde <<Vuoi che ti accompagni alla tua stanza? O che chiami qualcuno?>> è gentile da parte sua preoccuparsi, sento che posso fidarmi di lui, non mi conosce eppure sentendo le urla di Kyler è corso ad accettarsi che fosse tutto okay, supero Thomas di qualche passo affinché non possa sentirmi e guardando Kyler gli dico <<Fintantoché non risolverai i tuoi problemi e non ti fiderai abbastanza di me per raccontarmi tutto, non mi cercare più>>
Mi guarda con la bocca schiusa in segno di stupore e le sopracciglia aggrottate, è furioso, ma spero che almeno abbia capito, torno da Thomas <<Grazie, sei gentile a volermi accompagnare in camera, andiamo?>> i suoi occhi si illuminano <<Certo, andiamo>> ha un sorriso perfetto, anche se le labbra non sono carnose come quelle di...Kyler, ma è comunque altrettanto bello, è alto, non troppo muscoloso, i capelli corti biondi e gli occhi di un nocciola chiaro sembrano quasi dorati, come il miele.
Mi sorride mentre mi appoggia una mano alla base della schiena per farmi andare avanti e mostrargli la strada, dopodiché mi affianca. Lancio un'ultima occhiata verso Kyler che ci fissa in modo truce e ansimando, fa quasi paura, sembra un pazzo a cui hanno appena portato via il suo tesoro più grande, appena intercetta il mio sguardo però, alza il mento e si volta andandosene.

<<Stai ancora dormendo? Non ci posso credere, sbrigati Nicole!>> mi svegliano le drammatiche grida di Leila, cosa sarà successo adesso?
Apro gli occhi e lentamente tutti i pezzetti della sera precedente tornano a posto, Kyler, il bacio, il litigio, Thomas.
Mi allungo verso il comodino per prendere il telefono, sono solo le 7.30 di lunedì mattina perché tanto rumore?
Poi realizzo.
<<Cazzo sono in ritardo>> balzo giù dal letto, ho solo pochi minuti per prepararmi, il primo corso inizia alle 8 <<Non sei riuscita a dormire per l'emozione vero?>> Leila ha lo sguardo sognante <<Direi più per l'ansia>> mento.
Indosso rapidamente dei Jeans a vita alta e un dolcevita nero, passo un filo di mascara sulle ciglia e un lucida labbra per dare un po' di colore, pettino i capelli che lascio sciolti sulle spalle e dopo aver indossato scarpe e giubbotto di pelle mi do un'ultima occhiata allo specchio "Niente male" e siamo pronte per uscire.
Il campus gronda di gente, c'è chi sdraiato sul prato si gode l'ultimo calore del sole prima che giunga l'inverno, un mucchio di gente è invece seduta sui muretti accanto all'ingresso e molte altre persone le intravedo dalle finestre che danno sulla mensa. Per fortuna io e Leila abbiamo già ritirato l'orario delle lezioni in segreteria; infatti, sappiamo già dove andare e sono contenta che il primo corso sia in comune, ho scelto di studiare psicologia perché mi piace il pensiero di poter aiutare le persone, di ascoltarle quando nessun altro lo fa.
Leila ha scelto invece Giornalismo e non dubito che sia perfetto per lei.
Varchiamo l'ingresso e stiamo percorrendo i corridoi quando vedo un Kyler annoiato appoggiato al muro, è con due ragazzi, presumo due suoi amici e sono circondati da ragazze, credo proprio che il loro abbigliamento sia poco consono per il contesto in cui ci troviamo, hanno praticamente le tette di fuori, Leila appena vede suo fratello esclama <<Andiamo a salutare!>> ma veniamo interrotte da Thomas che ci viene incontro <<Ciao matricole, siete pronte?>> sfodera un sorriso gentile mentre mi prende la mano per poggiarci un bacio, io sorrido di rimando e lo sguardo mi ricade su Kyler che non mi stacca gli occhi di dosso e con aria cupa muove la testa in senso di diniego, la giornata è appena cominciata non me la farò rovinare così <<Siamo pronte, qualche consiglio per riuscire a sopravvivere?>> sposto tutta la mia attenzione su Thomas, mi strappa l'orario delle lezioni di mano e scruta tutti i nomi dei professori, dicendoci tutto quello che sa sul loro conto. Quando ci saluta e se ne va mi rendo conto che Leila è silenziosa <<Che ti succede? Stai bene?>> è strano non l'ho mai vista così pensierosa <<S-si, come sto?>> mi chiede mentre si indica dalla testa ai piedi <<Sei uno schianto, come sempre>> mi rivolge un sorriso timido mentre butta un'occhiata verso suo fratello, non capisco cosa la agiti tanto ma non ho il tempo di chiederle niente perché veniamo travolte da un'ondata di studenti che corrono ognuno verso le proprie aule, così affrettiamo il passo anche noi per recarci a Letteratura.

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