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Simone aspettava quel momento da ben 18 astri.
Abbandonare Angy Town lo rattristava. Non si era mai allontanato da casa, ma si sentiva pronto per quella nuova avventura che lo aspettava.
Finalmente stava compiendo i primi passi verso il futuro a cui aspirava, che aveva progettato con tanta scrupolosità.

Salutò i suoi genitori e, una volta raccolti i bagagli, si diresse al punto di incontro in cui avrebbe aspettato Laura, la sua migliore amica.
Attorno a lui svolazzava la dolce creaturina che lo avrebbe accompagnato in questo percorso: la coccinella marie, la sua mascotte.

Fu costretto ad arrestare le sue ali quando, davanti a lui, sfilarono una dopo l'altra lunghe vesti e grandi aureole: erano i Serafini.
Simone si perse ad ammirare i cerchi luminose sui loro capi, sognando un giorno di portarne una anche lui. Il suo fantasticare fu interrotto da una chioma bionda che gli oscurò la vista, le braccia sottili lo stritolarono avvolgendolo in un dolce profumo.
<Carico per lo stage?>

Impazienti, si diressero velocemente alla Grande Porta. La fila era ordinata, uno per volta gli angeli aspettavano il loro turno.
<Prima volta sulla terra?> gli chiese il guardiano vedendo la sua agitazione. Simone annuì.

Guardò dietro di sè il luogo in cui era cresciuto, i valori che gli aveva trasmesso, lo avevano plasmato nella versione migliore di sè stesso.
Tuttavia, di cose da imparare e vivere, Simone ne aveva ancora molte.
La porta venne spalancata e fu catapultato in un
vortice di luce.

                                           ★

L'atterraggio non lo aveva calcolato e se ne pentì immediatamente. Lo accolse l'asfalto ruvido, rumori assordanti lo stordirono, costringendolo a tapparsi le orecchie. Cercò di rialzarsi ancora intontito ma
d'improvviso vedendosi arrivare addosso un enorme mostro di metallo, spalancò gli occhi per poi pararsi il capo terrorizzato, ma non successe nulla.

<Angelo fino a quando non ti trasformi sei trasparente>
Al lato del marciapiede un Devil lo guardava con un sorriso di scherno, prendendosi gioco di lui.
<Spiritoso> replicò raggiungendolo.

Simone aveva passato notti su notti a studiare il mondo umano, ma esserci dentro faceva un certo effetto. Si rimise in sesto e con un gesto lisciò la camicia che aveva indosso.
<Io sono Simone... tu chi sei?>
Cercò di mettere da parte l'irritazione ed essere educato e cordiale, le qualità che ogni Angel vantava.
<Mi chiamo Manuel. Non hai mai sentito parlare di me?>

Lo osservò meglio: saltava all'occhio l'enorme stella che ricopriva metà volto, i ricci dolorosamente spettinati incorniciavano un paio di occhi scuri.
Indossava jeans strappati e una maglietta scura. Per non parlare dei piercing e tatuaggi che gli deturpavano il corpo.
Lo stile dei devil, pensò simone, orribile.

Marie si avvicinò al ragazzo incuriosita, ma con uno scatto si ritirò quando fu quasi attaccata dal serpente sulle spalle del devil.
<A Mj non piacciono gli estranei>
Allungò una mano verso l'angelo.
<Ora mi conosci>
<Ne avrei fatto a meno>ribattè aggrottando le sopracciglia.
<E non sono stupido conosco il Veto> continuò, evitando la stretta.
Manuel ritirò la mano sghignazzando.
<Sei in ritardo o sbaglio?>
Quel Devil gli aveva fatto perdere tempo.
Simone gli volse le spalle e corse verso la scuola.

                                         ★

Fortunatamente riuscì a raggiungere il gruppo in tempo, qualche secondo prima che arrivasse il professore.
<Io sono Arkhan e insegno Vita Terrena Positiva>
un Angel anziano con una lunga barba bianca e una veste dorata iniziò le spiegazioni, guidadoli all'interno dell'edificio scolastico.

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