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Gli amici sobbalzano di sorpresa alla vista dei due ragazzi che si erano avvicinati e uniti a loro. Simone, con un look interamente nero, sfoggiava due corna rosse sulla testa e un giacchetto di pelle sulle spalle. Accanto a lui, Manuel portava una camicia bianca abbinata a un pantalone chiaro, con un'aureola fra i capelli e delle ali bianche sulla schiena.

Matteo emise un verso di disgusto alla vista dell'amico.
<me viene la nausea>
<ve avevo avvisati che sarebbe stata la cosa più horror de la vita vostra> gongolò il devil.

Gli angels rivolsero un sorriso forzato al riccio ma lui non prestò loro attenzioni.
Entrambi non riuscivano a distogliere lo sguardo l'uno dall'altro, incuriositi da quella nuova versione di se che avevano davanti.

La musica rompeva i timpani, un frastuono insopportabile che sembrava riempire ogni angolo della stanza.
Così, senza dire nulla, si rifugiò nella terrazza al piano superiore, allontanandosi dagli amici e cercando un po' di tregua specialmente dai suoi pensieri.
Quella sera gli angels si erano comportati in maniera un po' strana nei suoi confronti. Si chiedeva come avrebbero reagito qualora avessero saputo di lui e manuel.

L'aria fresca della sera lo avvolse e il caos si attenuò. Da quel punto riusciva a osservava le luci della città intrecciarsi con le stelle nel cielo scuro.

Notò Manuel appoggiato con le braccia sul corrimano, mentre fissava un punto nel vuoto con sguardo perso.

<tutto bene?>
Il devil rimase fermo mentre simone lo affiancava.
<te ne stai qui da solo> continuò.
<tutto ok> rispose con un filo di voce.
<a me sembra tu sia un po triste>
Manuel scosse la testa, rivolgendogli lo sguardo.

<Nun te scambierei per un devil neanche da un chilometro> lo punzecchiò.
<Neanche tu sei minimamente credibile> ribattè Simone.

Il moro si accese una sigaretta, per poi fare un tiro e porgergliela tra le dita.

<perchè l'hai fatto?> domandò Simone.
<pensavo fosse divertente> sviò il devil con un'alzata di spalle.
Il più alto lo guardò scettico, consapevole non gli stesse dicendo tutto, quindi lo incitò a continuare.

<pensavo che se mi fossi travestito da angel per una volta io e te non saremmo stati diversi, ma è stato di nuovo tutto inutile, si vede che è il nostro destino>
Seguì un momento di silenzio intervallato dal suono dei grilli che li raggiungeva dal giardino sottostante.

<ho pensato lo stesso> ammise il corvino.
<se non fossimo così diversi forse saremmo liberi di..> si interruppe.

Manuel fece qualche passo verso di lui.
<stare insieme? amarci?>
Simone avvertì gli occhi farsi lucidi, strinse il
labbro inferiore tra i denti per non cedere alle lacrime.

<non in questo universo simo>
<non lo posso accettare>
<Prima o poi ti dimenticherai di me quando incontrerai un angel giusto per te>
<per ora l'unico angel a cui penso è davanti a me>
Manuel gli sorrise, mentre nei suoi occhi si accendeva una strana luce, l'unica che riusciva a intravedere in quei pozzi scuri, traboccanti di verità non dette.

Simone allungò una mano e, con delicatezza, lasciò scorrere le dita sul viso, accarezzando lentamente la pelle e distendendo le piccole rughe di preoccupazione che lo attraversavano.

<Mi puoi dire tutto Manu lo sai?>
<Stai zitto simò>
Manuel non gli lasciò il tempo di aggiungere altro che gli tolse il fiato con un bacio profondo mentre gli
stringeva i ricci tra le dita come a trattenerlo a se.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 27 ⏰

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