8

119 20 5
                                    

Al termine della lezione, riordinò i libri e, insieme agli amici, uscì dall'aula per trascorrere la ricreazione in cortile, come di consueto.

L'argomento più chiacchierato in quei giorni, tanto tra i terreni quanto tra i sempiterni, era l'imminente festa di Halloween.

Il comitato aveva insistentemente fatto pressioni sui professori, cercando di convincerli a organizzare qualcosa.
Infine, stremati, avevano accettato, a condizione che ci fossero dei supervisori a controllare l'evento.
I conflitti tra angels e devils non erano insoliti, e sarebbe stato saggio prevenire possibili disastri.

Discutevano animatamente sulla questione mentre percorrevano i corridoi affollati.
Simone arrestò improvvisamente i suoi passi, quando su un muretto poco distante, scorse due figure.

Manuel aveva la testa appoggiata sulla spalla della ragazza dai capelli colorati, mentre lei lo stringeva a sé, accarezzandogli la schiena.

<Sono proprio una bella coppia, non trovi anche tu Simo?>
La voce di Laura la udì a malapena, non riusciva a distogliere lo sguardo dai Devils che, in quel momento, sembravano tanto intimi.
Non aveva mai sospettato ci fosse qualcosa tra i due e neppure Manuel ne aveva mai accennato.
Si sentì stupido. Manuel non gli doveva nessuna spiegazione.

<Eh? > si riscosse  <Si credo> farfugliò.

<Non ne sai niente?> chiese la bionda, facendolo innervosire.
<No, perché dovrei?>

Riprese a camminare e gli altri lo seguirono, confusi dall'improvviso cambio d'umore del riccio.
Mentre gli passavano accanto, Simone si aspettava una delle solite battutine pungenti, ma ciò non accadde. Sembrava che l'altro nemmeno si fosse accorto della sua presenza.

<Mi aiutate a distribuire questi?>
Rayan rovesciò la cartella e una miriade di fogli di carta si sparpagliarono sul prato, su ognuno di essi era raffigurata un'enorme zucca al centro, circondata da tanti piccoli scheletri.
<Certo! Dividiamoli tra noi, così dopo scuola ti diamo una mano>rispose Monica.

<I professori hanno davvero approvato tutto questo?>indagò Simone, scrutando l'angelo.
<Sarà una serata molto tranquilla... ci sarà un buffet, un dj e allestiremo la sala a tema>
<Dobbiamo pensare a come travestirci!> si entusiasmò la mora.

Alzò gli occhi al cielo e mentre gli amici si confrontavano tra loro, fece vagare lo sguardo, ma l'oggetto del suo interesse era scomparso, il muretto era ormai vuoto e dei Devils neanche l'ombra.
Avvertì una stretta allo stomaco e la solita confusione scaturita dalle azioni del moro, a cui non riusciva ad attribuire un senso.

Decise di volersi sgranchire le gambe, così si alzò.
<Vado alle macchinette> si giustificò per poi allontanarsi dagli amici che, distratti dalla conversazione, non ci fecero caso.

A passo lento vagabondò per l'edificio, non sapendo cosa lo stesse spingendo a cercarlo per parlargli.
Di cosa poi?

<Te sei perso angiolè?>
Una voce ormai familiare richiamò il suo sguardo.
Si guardò intorno. Non si era reso conto di essere arrivato fino alla parte dell'edificio riservata ai Devils.

Manuel lo scrutava, le sopracciglia corrugate e le labbra strette a formare una linea dritta.

<Non c'entri niente qua 'n mezzo> sentenziò.
Quelle parole sembravano nascondere un senso più profondo, ma decise di non indagare.

V.E.T.O.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora