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Manuel arrivò alla conclusione che sì, Simone lo stava evitando.

In mensa aspettò più tempo del solito sorvegliando con lo sguardo la porta.

Alzò più volte la mano per chiedere di uscire e dare un occhiata nei corridoi. Ma di Simone neanche l'ombra.

Decise allora di giocare la sua ultima carta.

Fece sbattere le nocche sul legno ruvido, provocando un rimbombo al di là della porta.
<Avanti> lo invitò ad entrare il professore.

Fece sbucare la testa all'interno della stanza passando gli occhi sui volti degli Angel, che lo guardarono come fosse una pedina fuori posto.

<In questa parte dell'edificio avete il divieto di entrare lo sapete bene, spero sia una cosa urgente >
lo rimproverò il professore.

Finalmente incrociò un paio di occhi scuri che lo scrutarono per qualche secondo, poi Simone riportò lo sguardo sul banco.

<La professoressa m'ha detto che vorrebbe parlarle dopo le lezioni> inventò.
L'angel annuì.
<C'è altro?>
Voltò nuovamente lo sguardo verso quel banco, ma trovò solo un muro.
<no>

Aveva agito senza pensare, mosso da una forza misteriosa, il ricordo della sera prima unito al suo improvviso allontanamento.
Ma che mi passa per la testa, pensò.

In fondo non erano mai stati vicini, erano soltato un Angel e un Devil che custodivano la stessa Terrena.

La sera prima era stata solamente una parentesi a cui si costrinse a smettere di pensare.
      

                                           ★

Il suono della campanella si diffuse nell'intero edificio e i corridoi iniziarono a riempirsi del chiacchiericcio degli studenti.

<Angel aspettate, devo fare un annuncio>
Il professore li trattenne, catturando la loro attenzione.

<Questo fine settimana noi professori siamo tenuti a fare rapporto rispettivamente alle Alte e Basse Sfere sui vostri progressi. Ciò significa che le lezioni verranno sospese per qualche giorno. Faccio affidamento su di voi per fare in modo che i Devil non combinino guai in nostra assenza>

<Non si preoccupi professore andrà tutto bene> lo rassicurò Simone.

     ★

<Avete idee su cosa fare ora che siamo soli e abbiamo la scuola a disposizione?>chiese Monica, stesa sul prato, mentre picchiettava le dita sullo schermo del cellulare.

Si erano riuniti in cortile, libri alla mano, per prepararsi alla verifica di storia angelica.
<Rimaniamo alzati fino a tardi? Facciamo un pigiama party> propose Laura.

<Avete sentito il professore? Non possiamo fare quello che ci pare> rimbeccò simone.

<Non violiamo nessuna regola> intervenì Rayan.

Monica si alzò a sedere di scatto.
<Tutto bene?> si preoccupò la bionda.
<I terreni organizzano una festa domani sera>

<No. Assolutamente no>
Simone non ne voleva sapere di ripetere l'esperienza.

<Sicuramente i devils parteciperanno>
<E chissà cosa potrebbero combinare>
<Andiamo anche noi così teniamo d'occhio la situazione>
<simone?>
Tre paia di occhi erano puntati su di lui, sapeva che gli amici non avrebbero mollato la presa facilmente.
Inoltre dopo il casino con il terreno di Laura era giusto fare attenzione.
<E va bene> sbuffò l'Angel che venne subito stretto tra le braccia degli amici tra risate e schiamazzi entusiasti.

                                          ★

<Manuel guarda>
Intenzionati a fare un giro in moto, Manuel e gli altri Devils stavano percorrendo il corridoio diretti verso l'ingresso quando Luna si era bloccata, indicando un punto poco lontano del cortile.

Saltavano all'occhio quattro figure stese sul prato intente a chiacchierare con il sorriso sulle labbra.

Ti passarono le mani tra i ricci spettinandoli e tu sbuffavi divertito, sistemandoli nuovamente con precisione.

<Guarda come se la ridono mentre io me so beccata a ramanzina>
<Te rode ancora eh? Gli diamo na lezione che dite?> la sostenne chicca.
<No non mi va>
Manuel riportò lo sguardo su di loro assumendo un'aria annoiata.
<Dopo l'ultima batosta hai paura di affrontarlo?>
<Nun c'ho paura de niente> rispose rapido stringendo i pugni.
<Mattè ce li hai ancora?>
Il ragazzo chiamato in causa aggrottò le sopracciglia.
<Fa caldo ve? Gli diamo una bella rinfrescata?>

                                             ★

<Ma ieri sei tornato tardi?>
La sua testa scattò in direzione del coinquilino, Simone sgranò gli occhi preso in contrapiede.
<Non riuscivo a dormire>
Non era una bugia.
Dopo essere tornato barcollando in camera sua aveva fatto fatica a chiudere occhio, chiedendosi cosa fosse appena successo.

Manuel lo aveva cercato in classe, sapeva che quella che aveva usato era una scusa, aveva sentito il professore lamentarsi per il suo comportamento.
Ma cosa voleva da lui? Pensava di aver messo le cose in chiaro.

Era arrivato alla conclusione che fosse colpa di ciò che avevano fumato, quella strana sensazione e i brividi che gli avevano percorso la pelle sicuramente erano dovuti a quello.
Quel lato di Manuel che aveva visto non era reale e non gli...

Un urletto catturò la loro attenzione, si voltarono verso le ragazze e notarono i loro vestiti gocciolanti.
Scattarono in piedi alla vista del gruppetto che si stava avvicinava sempre più a loro.

<Carica!> urlò il biondo facendo scattare una raffica di gavettoni diretta verso di loro.

Cercarono di proteggersi per quanto potevano trovando riparo dietro un muretto basso.

<Forza uscite! Così non è divertente>
<Lasciateci stare> urlò monica nella loro direzione.

I devils cercarono di raggirarli generando il caos: c'era chi correva, chi si nascondeva finchè...

<Mattè sei n coglione che vor dì che so' già finiti?>
Cessarono gli schiamazzi, gli angel affannati li raggiunsero.

<Prenderemo un malanno per colpa vostra> li accusò la bionda.
<Dai non piangere principessa> replicò Luna.

Simone vide le labbra del moro incurvarsi all'insù in un ghigno soddisfatto e qualcosa scattò.

Una strana rabbia nata dalla confusione che gli aveva lasciato dentro con pochi sguardi.

<Ti diverti?> si avvicinò a lui, pochi passi a separarli.
<Decisamente... tu no?>
Un passo.
<Non sai quanto mi irriti>
Un passo.
<Ragazzi...>
<Codardo>
<Stronzo>
<Ragazzi!>
Simone sentì due braccia ancorarsi alle sue spalle, allontanandolo dall'altro.

<State attenti> li riprese Laura.
<M'ha provocato> si giustificò Manuel, liberandosi anche lui dalla presa dell'amico.
<Non sai stare al gioco?> continuò Simone.
Manuel spinse l'amico e prese ad avanzare nuovamente.
<Non fare sciocchezze> si mise in mezzo Chicca.

<avanti provaci se hai il coraggio> incitò imperterrito Simone.

<Calmatevi. Devil ed angels non possono toccarsi>
ricordò la bionda.
<Almeno quando sono in forma angelica e diabolica...> prese parola Chicca.

Silenzio.

<Vuoi dire che...>

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