«Ti è mai capitato di amare una persona a tal punto da rinunciare a qualsiasi cosa per lei? Persino te stessa?»
Anais non rispose, per quanto in quell'istante avvertì come una morsa ghiacciata attanagliarle l'esofago. La vista traballò in una miriade di stelle luminose, al punto da costringerla a chiudere gli occhi per riprendere il controllo. Fece un paio di profondi respiri, il tempo necessario affinché il mondo smettesse di girare e tutto tornasse tranquillo. Se solo anche i suoi pensieri si fossero arrestati anche un solo un secondo, invece di continuare a rimuginare quelle parole fredde che si erano incise nel profondo della sua memoria, proprio come le lettere scolpite sopra una lapide.
Tu non sai che cosa sia l'amore.
«No.» Anais riaprì gli occhi, le braccia incrociate in grembo nella speranza di nascondere i polsi che tremavano. «Mi spiace, non so che cosa si provi.»
Bugiarda. Bugiarda ed egoista.
Gli occhi scuri di Tristan vennero pervasi da un'ombra di tristezza, che faceva a pugni con il sorriso gentile che gli increspava le labbra. «Sono andato via di qui quando avevo appena compiuto diciotto anni. Volevo andare a Parigi, vivere in prima persona il vento di cambiamento che stava investendo tutta la Francia. Ovunque si parlava di un mondo migliore, più libero, dove anche le persone più umili avrebbero potuto ricevere dignità e rispetto. Sin da bambino ho visto le condizioni in cui versavano i contadini che lavoravano per noi. Mio padre li trattava come delle bestie, o forse anche meno. Lo odiavo per questo. Lui mi maledisse quando me ne andai. Le sue ultime parole furono che avrei rovinato tutta la famiglia, per colpa della mia sregolatezza. Non lo rividi mai più. Morì di vaiolo circa un mese dopo.»
«Mi dispiace.» Anais provò per l'ennesima volta l'istinto di sfiorargli l'avambraccio incorporeo, ma sapeva che sarebbe servito a poco. In quelle condizioni, il giovane non avrebbe potuto ricevere né abbracci né qualunque altra forma di affetto che andasse al di là delle semplici parole.
«Versailles di per sé fu una delusione» continuò lui. «Era una gabbia dorata in cui regnavano delle regole assurde e personaggi fuori di testa. Mi sentivo osservato in continuazione, e ovunque non facevano altro che serpeggiare orribili pettegolezzi. Bastava un solo passo falso e finivi sulla bocca di tutti. Ho creduto davvero di impazzire e stavo per tornare qui ad Anjou, quando ho incontrato una persona davvero straordinaria. Una fanciulla»
La stretta ghiacciata tornò a farsi sentire nel petto di Anais. La ragazza cercò di non mostrarsi turbata, per quanto avvertisse una lieve vampa di calore arrampicarsi lungo le guance. Tristan con una "ragazza"?
"Certo che sì, sciocca!" pensò a denti stretti. "All'epoca era già tanto che non fosse stato promesso sin da bambino, visto il suo rango. Che razza di pensieri ti stai mettendo in testa?"
«Ti sei innamorato?»
Tristan annuì, lo sguardo di colpo rivolto sui fili d'erba ai loro piedi. «Si chiamava Christine. In breve tempo divenne l'unica vera amica in quel nido di serpi. Eravamo entrambi due spiriti ribelli. Fu lei a presentarmi il duca di Rocherfort. Aveva radunato intorno a sé un cenacolo di intellettuali, filosofi e artisti che progettavano di cambiare il mondo, di renderlo più giusto, senza più differenze di ceto, dove ciascun essere umano avrebbe potuto scegliere il proprio destino. E noi ci credevamo, ci credevamo davvero. Anche perché solo così avremmo potuto stare insieme.»
«Perché?»
«Lei era di un rango molto più alto del mio. Era già promessa da due anni, avrebbe dovuto sposarsi l'estate successiva.»
«Ah.» Anais non riusciva ad aggiungere altro, per quanto dentro di sé avrebbe voluto gridare. Quanto assurda e soffocante doveva essere un'epoca in cui non eri altro che una marionetta nelle mani di chi era più potente di te, e il tuo destino privo di vie d'uscita per un'assurda questione di nascita e privilegi?
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La promessa dello Stregone
FantasyE se la persona che ami provenisse da un'altra epoca? ******* Strane e inquietanti leggende aleggiano intorno al castello di Anjou dopo che i suoi abitanti sono scomparsi nel nulla durante la Rivoluzione. Anais non crede alle storie di fantasmi. Pe...