«Dal momento che te lo stai chiedendo, sappi che ti trovi nella Lavatrice», proseguì la strana voce.
Era impossibile avere un punto di riferimento per quel suono, eppure Claude ebbe l'istinto di voltarsi e... eccola lì, un'altra forma nel buio oltre a lui, una forma che avrebbe preferito non vedere. Sembrava di trovarsi davanti a un concentrato ancora più solido di oscurità, che fosse cresciuta dentro una pelle traslucida e candida; la creatura aveva inoltre delle... mani, seppur per Claude fosse impossibile contarne le dita, che mutavano continuamente da una a due, a tre, a quattro: da esse proveniva l'unica fonte di luce, un bocciolo dorato che egli teneva all'altezza del petto.
Fu guardando il bocciolo che Claude venne invaso da una strana sensazione: quella del sapere di essere già stato lì; provò ciò che si prova quando qualcuno ti costringe a forza a ingoiare uno sciroppo denso e soffocante, solo che nel suo caso non fu sciroppo, ma una sconcertante sensazione di calma.
«Lavatrice?» domandò Claude, senza perdere di vista la creatura.
«Questo il nome che lei scelse di dargli. Disse che questo luogo è come fare un giro nella centrifuga della lavatrice, per poi essere risputati fuori puliti» la creatura inclinò appena il capo. «Non è un paragone del tutto incongruo, dal momento che una volta nel mondo verrete di nuovo sporcati, e sarà necessario lavarvi, in un ciclo continuo fino alla totale usura».
«Rassicurante. Chi è questa "lei"?»
«La lei per cui tu hai pagato un prezzo», la creatura tese la mano che sosteneva il fiore in boccio, allontanandolo dal proprio petto per avvicinarlo a Claude. «La lei per cui mi hai chiesto di far accadere ciò che accadrà, se mai tu avessi deciso di allontanartene ancora».
Claude adesso era confuso, lo stomaco stretto in una morsa inspiegabile. Non riusciva a staccare gli occhi da quel fiore: «Non capisco», disse.
«Lo so. Non hai pagato per ricordare, ma per vedere», replicò la creatura.
I petali del fiore iniziarono a separarsi, facendolo sbocciare. Al suo interno vi era un nettare che pareva avere vita propria, un liquido splendente di luce dorata che si contorceva e che, sotto i suoi occhi, cominciò a condensarsi e innalzarsi, assumendo la forma di un serpente.
«Ventiquattro ore, ma potrai scegliere di andartene quando vorrai», disse la creatura.
Prima che Claude avesse tempo di fare domande, la testa del serpente si divise in altre due. Le tre teste si ritrassero per un istante all'indietro prima di attaccarlo, trafiggendogli il petto e gli occhi. La luce dorata fu l'ultima cosa che vide mentre urlava, e gli parve che gli riempisse la testa, e i polmoni, bruciando ogni cosa che incontrava.
Bruciandolo completamente.
•···········⊰ •❀• ⊱···········•
STAI LEGGENDO
Il Desiderio dell'Osmanto
ParanormalDopo innumerevoli vite in cui ha perso l'uomo che amava, per salvarlo Seam ha deciso di fare un patto con un misterioso essere che vede nei sogni. La sua impresa, però, potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, dato che il destino di Seam è ind...