Operazione weekend

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« Di recente sei stato molto impegnato con le missioni secondarie che ti abbiamo affidato, agente Twilight. Come procede l'Operation Strix? » aveva domandato Sylvia, nonché diretta superiore della spia dai mille volti, al termine di quella lunga giornata di lavoro. Come sempre, il suo uomo aveva fatto un lavoro eccellente con tutti i casi che gli erano stati affidati, ed i suoi rapporti impeccabili ne erano la prova. Proprio per quello, consapevole di aver fatto fin troppo affidamento su di lui nell'ultimo periodo, una volta terminata la loro breve riunione la castana ebbe anche una buona notizia da dargli « Ti sei guadagnato il weekend libero. Approfittane per passarlo con la tua famiglia »

Quella sera stessa, a cena, Loid aveva ripetuto a Yor e ad Anya le stesse identiche parole che il suo informatore Frankie gli aveva bisbigliato con un sorriso soddisfatto, quasi come se quest'ultimo avesse sempre saputo che, prima o poi, l'amico avrebbe richiesto il suo aiuto anche per una questione simile.
« So che è arrivato un luna park itinerante poco fuori città »
Di base, Twilight non era mai stato bravo ad organizzare il proprio tempo libero – semplicemente perché era raro che ne avesse abbastanza per pensare a qualcosa che non fosse il proprio lavoro di spia – ma d'altra parte non poteva rischiare di trascurare il rapporto con moglie e figlia, anche se era un rapporto fittizio, ed andare al luna park sembrava esattamente una di quelle attività da famiglia normale di cui aveva bisogno per mantenere la sua copertura. Frankie gli aveva dato un ottimo consiglio, ed il biondo non poteva che dargliene atto.
Non appena quella frase lasciò le labbra del padre di famiglia, il volto della piccola Anya si illuminò in un istante, cogliendo la palla al balzo prima che il genitore potesse aggiungere altro « Possiamo andarci domani? »
« Che bella idea, Loid San! » rincarò a sua volta la corvina con un sorriso « Sarà divertente andare al luna park tutti insieme »
Come un'effettiva famiglia affiatata, non era neanche stato necessario presentare la proposta che la spia aveva in mente in modo diretto che già le altre due presenti avevano iniziato a programmare quella gita fuori porta come se fosse già stato tutto deciso.
« Se domani non hai altri impegni, io ho tutto il fine settimana libero » aggiunse quindi Loid, rivolgendosi alla moglie, ignaro del lieve sorriso che gli si era disegnato in volto nell'osservare la gioia ed il calore con cui era stata accolta la notizia.
Per tutta risposta, la signora Forger scosse il capo senza perdere il suo caratteristico sorriso « Nessun impegno »
Devo solo eliminare quel cliente che sta creando problemi recentemente – si ritrovò ad aggiungere Yor nella sua mente, subito dopo – ma posso pensarci lunedì.
Fortuna volle che nessuno dei due adulti fece caso all'espressione atterrita della piccola Anya, che era riuscita a leggere quell'ultimo pensiero, e che se ne era immediatamente pentita.

La piccola Forger aveva sempre avuto non pochi problemi a svegliarsi per tempo, ma il mattino successivo, consapevole della giornata che la attendeva, aprì gli occhietti stanchi non appena la madre spalancò la porta della sua cameretta e le augurò un buon giorno – complice l'emozione alla prospettiva di passare una giornata sulle giostre. Mentre la donna la prendeva in braccio e la portava in cucina per la colazione, Loid aveva apparecchiato per tutti e tre, iniziando anche a preparare una piccola borsa con alcuni sandwich, qualche altro spuntino, e delle bottigliette d'acqua da portare con loro per il pranzo. Si era informato sul luogo in cui avrebbero passato la giornata, ed aveva pianificato la loro piccola avventura nei minimi dettagli: all'interno del parco non vendevano altro che dolci e snack che non li avrebbero saziati, e per quanto aperto alla possibilità di acquistarne qualcuno sul momento, non voleva lasciare Anya o Yor – né tantomeno se stesso – al limite del digiuno per l'intera giornata. Vi erano almeno duecentotrentasette diverse combinazioni di attività all'interno del luna park che avrebbero visitato, senza contare i momenti di riposo tra un'attrazione e l'altra, e lui, naturalmente, prima di addormentarsi aveva fatto in modo di prepararsi mentalmente ad ogni evenienza.
Quando madre e figlia comparvero nella sua visuale, ancora in pigiama, l'uomo era seduto a tavola con una tazza di caffè in mano, decisamente più in orario rispetto alle altre due.
« Buongiorno, Anya. Dormito bene? » domandò affabilmente, ma per tutta risposta la bambina dai capelli rosa si stropicciò gli occhi ed emise un mugugno poco convinto, ricordando vagamente solo in quel momento come il sogno di quella notte fosse stato incentrato sulla madre che, per qualche motivo, doveva combattere contro degli uomini dalle sembianze di noccioline proprio sulle montagne russe del parco dei divertimenti. L'ultima cosa che ricordava di quel sogno era il padre che saliva su un aereo appartenente ad una delle attrazioni, decidendo di volare via, chissà dove, dopo aver scoperto che la donna che aveva sposato per finta era una sicaria e la stessa Anya era una telepate. Ragionandoci a mente più lucida, sarebbe stato impossibile per Loid utilizzare un aereo finto per andarsene, e quella non era certamente l'unica stranezza, ma la brutta sensazione di abbandono e la tristezza provata durante la notte persistevano anche al risveglio.
« Sei sempre così gentile, Loid San... Hai già preparato la colazione per tutti e tre, non dovevi disturbarti. Potevo pensarci io. Vieni, Anya Chan, mangiamo anche noi »
Con un gesto delicato, la corvina scostò la sedia alla più piccola e la aiutò a sedersi, dopo di che si accomodò al tavolo a sua volta, ignara del fatto che Loid avesse espressamente fatto in modo di preparare tutto ciò in anticipo appositamente per scongiurare l'eventualità in cui la moglie avesse deciso di occuparsi personalmente delle cibarie in uno slancio di generosità. Il biondo apprezzava sinceramente l'aiuto che Yor gli offriva quotidianamente nelle faccende domestiche o nell'accudimento di Anya, ma non aveva intenzione di finire casualmente avvelenato – o peggio, che quella avvelenata fosse la bambina. L'intossicazione alimentare prima di una giornata in famiglia non era minimamente contemplata, né faceva parte dei piani.

Quando tutti furono pronti per uscire, Anya non perse tempo a salutare il cane di casa con un abbraccio stretto « Ci vediamo stasera, Bond! »
Bond apprezzò il gesto, ma replicò a modo suo, guaendo di rimando per non essere stato invitato.
« Mi raccomando, fai il bravo » aggiunse la madre subito dopo, regalandogli a sua volta una carezza sul capo.
Poco prima di richiudersi la porta alle spalle, anche la spia dai capelli biondi sembrò ricordarsi di un ultimo dettaglio, e si rivolse al grosso cane, come se una precauzione in più non guastasse « E fai la guardia mentre non ci siamo »
Bond gli rispose abbaiando e mettendosi sull'attenti, di nuovo più arzillo – per quanto un cane come lui potesse effettivamente mettersi sull'attenti – e solo a quel punto l'uomo chiuse la porta di casa, soddisfatto.
Si era assicurato di lasciargli cibo ed acqua a sufficienza, dunque era certo che non avrebbe avuto problemi in loro assenza.
A quel punto, la famiglia si ritrovò sul pianerottolo del palazzo. L'orario della loro uscita era stato calcolato al minuto, se non al secondo: una rampa di scale più sotto, la famiglia incontrò non troppo casualmente due anziane donne intente a chiacchierare tra di loro, nonché persone tra le più pettegole dell'edificio. Assicurarsi ancora una volta che la loro reputazione fosse positiva, specialmente tra i vicini, era uno degli obiettivi secondari che si era imposto l'agente Twilight. Non doveva esserci il minimo dubbio sull'identità dei Forger.
« Oh, i signori Forger. Buongiorno, state uscendo di buon'ora, vedo... »
« Buongiorno a voi » iniziò la spia, seguito a ruota da Yor che salutò a sua volta con un leggero imbarazzo, ma prima che qualcuno potesse aggiungere altro la piccola di casa Forger sollevò le braccia con un grande sorriso sul volto, attirando così l'attenzione delle loro interlocutrici.
« Papà e mamma portano Anya al luna park! » esclamò immediatamente, emozionata alla sola idea di mettere piede in un parco divertimenti, e più che contenta di dimostrare al mondo quanto fossero eccezionali i suoi genitori perfettamente normali senza alcuna vita segreta alle spalle – tutto per l'Operation Strix.
Le due donne dunque le regalarono un sorriso divertito, dopo di che una di loro si rivolse proprio alla bambina « Sono proprio dei bravi genitori, non è vero? »
Anya a quel punto si limitò ad annuire, e se Yor non era riuscita a trattenere l'emozione nel sentirsi definire una buona madre, l'abilità di Loid nel nascondere qualunque tipo di reazione gli permise di evitare di mostrarsi compiaciuto per il risvolto che lui stesso aveva previsto: nessun tradimento, nessun segreto di cui poter chiacchierare alle loro spalle, solamente una famiglia perfetta, e perfettamente ordinaria.

Operation: Family TripDove le storie prendono vita. Scoprilo ora