Operazione pedinamento

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« Anya Chan... Come hai potuto?! » piagnucolava Becky rivolta alla sua migliore amica, senza rendersi conto che la piccola telepate aveva fatto tutto ciò per un bene più grande di loro. Sapeva perfettamente ciò che stava facendo, solo che non poteva parlarne a nessuno.
« Anya non sa di che parli... »
« Eh?! Davvero non ti rendi conto di cosa significa andare con un uomo nel tunnel dell'amore?! » la castana, ad una simile scoperta, non riuscì a fare altro che lasciarsi andare ad un sonoro sospiro ed a scuotere il capo con rassegnazione « Oh Anya, Anya... Adesso le mie chance sono ridotte al minimo! In questo momento... Si staranno tenendo per mano... O si staranno abbracciando ascoltando musica romantica... Come farò a competere? Dopo oggi, dovrò impiegare tutte le mie armi migliori per conquistare il signor Forger, non lo capisci? Mi hai messa in una situazione molto difficile! »
Mentre l'erede dei Blackbell era intenta a spiegare, con quella drammaticità che la contraddistingueva quando si parlava d'amore, Anya si era diretta insieme a lei verso il cestino dei rifiuti per buttare le coppette ormai vuote. Purtroppo per Becky, la più piccola aveva capito ben poco dell'intero discorso, ma fu comunque abbastanza gentile da consentire alla sua interlocutrice di sfogarsi senza fiatare, ferma accanto al cestino.
Martha, nel frattempo, le aveva lasciate allontanare da sole, osservando a distanza senza tuttavia mai perderle di vista, proprio come aveva promesso. Sulle spalle aveva caricato il grosso orso di peluche vinto al tiro al bersaglio da Loid, e tra le mani teneva la borsa che aveva contenuto il pranzo della famiglia Forger – un'ulteriore piccola gentilezza che aveva fatto alla coppia.
Certa che le più piccole sarebbero tornate entro breve, distolse lo sguardo solamente quando una famiglia composta dai due genitori ed un figlio le si avvicinarono con la cartina del luna park tra le mani per chiedere indicazioni.
Fu proprio allora che un grosso uomo comparso dal nulla si avvicinò alle due bambine rimaste sole, ed una volta sicuro di non essere notato si affrettò ad afferrarle da dietro, premendo loro sul viso un fazzoletto impregnato di cloroformio, una sostanza narcotizzante e soporifera che, dopo un solo profondo respiro dovuto alla sorpresa, le fece immediatamente cadere nel mondo dei sogni.
La piccola telepate, in particolare, prima di chiudere gli occhi riuscì a cogliere solamente un breve pensiero che le fece accapponare la pelle.
Due in un colpo solo, queste fanno proprio al caso nostro...
Non fecero neanche in tempo ad emettere un singolo suono, che il rapitore si era dileguato passando sul retro delle giostre più grandi nelle vicinanze, lontano da occhi indiscreti.

A detta di Loid, ogni azione che compiva quotidianamente era calcolata, in quanto necessaria alla missione.
Anche in quel momento, sulla barca che navigava placida lungo il tunnel, era intenzionato a tenere d'occhio i due loschi individui ad una barca di distanza, ed al contempo a prestare le dovute attenzioni alla moglie accanto a lui.
Per sua fortuna, Yor si era calmata come promesso, ed in quel momento sedeva con le mani giunte in grembo e lo sguardo rivolto verso il basso.
Le luci soffuse e la musica che usciva dalle casse disposte in punti strategici contribuiva a creare un'atmosfera particolarmente romantica, e nel momento in cui la corvina si convinse ad alzare lo sguardo, trovando il viso della spia fiocamente illuminato che la stava osservando, rimase folgorata da una tale perfezione che finì per trattenere il fiato, con la bocca socchiusa, le gote arrossate e le farfalle nello stomaco.
« ... Ti senti meglio? »
Fu allora che la spia le lasciò una carezza sul viso, con la scusa di assicurarsi che non si stesse prendendo un'influenza fuori stagione – ed in fondo non aveva neanche tutti i torti, visto il rossore costante della moglie da quando si erano messi in coda ad attendere.
« U-Uhm... »
Ancora una volta, Yor dovette constatare con ammirazione ed al contempo con rammarico che il marito riusciva sempre a superare le sue aspettative senza neanche sforzarsi – mentre lei, di sforzi per essere all'altezza, ne stava compiendo molti e con scarsi risultati. Faceva del proprio meglio, ma sapeva che il biondo ci avrebbe messo davvero poco a trovare una nuova signora Forger se lei avesse continuato a commettere degli errori tanto grossolani – o per lo meno, quello era ciò che temeva nel profondo. Essere Yor Forger non era più solamente una mera copertura per il proprio lavoro, e l'idea di dover abbandonare quella famiglia solo perché non era stata la moglie e la madre che Loid desiderava la faceva stare male.
Negare di essersi affezionata voleva dire mentire a se stessa.
Loid, di contro, nell'avere la moglie tanto vicina in un'atmosfera intima come quella del tunnel dell'amore, scoprì con una certa sorpresa che quelle luci donavano alla corvina una bellezza che non era stato in grado di notare prima. Fu esattamente quello il suo primo pensiero una volta partiti: che nonostante il suo occhio esperto, non aveva compreso pienamente il valore della donna che aveva scelto come moglie.
Il secondo, fu che avvertiva nel petto un'incredibile voglia di chinarsi verso quelle rosee labbra tanto invitanti.
Concentrati, Twilight – si disse, ridestandosi da quei pensieri – Non è il momento, metti da parte l'Operation Strix e pensa all'indagine attuale. Non importa se è il tuo giorno libero, non puoi farti sfuggire delle prove che sono davanti ai tuoi occhi.
Perché, naturalmente, ogni sua azione era calcolata in quanto necessaria alla missione.
« Non hai la febbre » constatò dunque, dato che la corvina era rimasta incantata a guardarlo senza sapere cosa replicare, spostando la mano sulla fronte dell'interessata, anche se il fatto che non scottasse non significava obbligatoriamente che non stesse iniziando ad ammalarsi « Hai freddo, per caso? »
La giornata era piuttosto calda, anche se non era ancora piena estate, ma all'interno del tunnel, con l'acqua corrente del canale e senza il sole a scaldare la pelle, la temperatura si era abbassata drasticamente.
Prendersi cura di Yor faceva parte del suo personaggio. Nessun buon marito avrebbe permesso che la moglie stesse male senza preoccuparsene, e purtroppo per lui, aveva constatato da tempo che i pettegolezzi erano in grado di cambiare la percezione delle persone fin troppo drasticamente.
In quel momento, l'agente Twilight avrebbe dovuto smettere di preoccuparsi di Yor, ma il pensiero che il lavoro l'avesse stressata a tal punto da farla ammalare non riusciva a toglierselo dalla testa – che la corvina recentemente avesse fatto tardi molto più spesso del solito, dopo tutto, era un dato di fatto.
« N-No... » come a voler prendere in giro entrambi, la donna iniziò a tremare non appena quella negazione le uscì dalle labbra, finendo per fissare un punto in lontananza ad occhi sgranati – e se agli occhi di Loid quello era un segnale di una possibile influenza in arrivo, la realtà era molto più semplice: Yor temeva che il biondo avesse iniziato a sospettare qualcosa, e non aveva potuto fare a meno di stringersi nelle spalle ed andare nel panico.
« Stasera preparerò una zuppa di verdure, tanto per sicurezza » senza neanche dare troppo peso a quell'ultima risposta, Loid allungò il braccio oltre la spalla della sua signora e la strinse a sé, regalandole finalmente un sorriso che voleva essere di incoraggiamento « Un piatto caldo ti farà bene »
Yor a quel punto sgranò gli occhi, avvampando in un istante senza più un singolo pensiero in testa che non fosse il completo imbarazzo per quell'intimità improvvisa, ma per sua fortuna, l'uomo a quel punto aveva una questione da sbrigare che aveva rimandato fin troppo a lungo, e si limitò a spostare lo sguardo sull'ambiente attorno a loro senza fare più domande o preoccuparsi più di tanto della reazione che aveva scatenato.
Aveva un'indagine da compiere.

I due soci che l'agente Twilight stava osservando a distanza da qualche minuto avevano posato le valigette in mezzo a loro, senza quasi interagire da quando la spia aveva messo gli occhi su di loro.
Fu solo quando la barca giunse circa a metà tragitto che l'uomo si decise ad iniziare la conversazione, sollevando gli occhiali da sole sopra il capo. La distanza non permise di ascoltare l'intera conversazione, ma l'abile spia aveva imparato da tempo a leggere le labbra – una capacità fondamentale e basilare del suo lavoro – perciò riuscì a comprendere ugualmente.
« Ci sono tutti? »
« Diecimila come concordato, la vendita è andata a buon fine »
Dopo la conferma della complice, il biondo aveva ciò che cercava: denaro sporco guadagnato dalla vendita di qualcosa che con molta probabilità era illegale.
« Bene, ora penso io a gestirli. Sarà un bell'investimento per il luna park, mancava proprio un po' di liquidità per la manutenzione delle giostre... Per questo mese, in ogni caso, i pagamenti sono in ordine » continuò il criminale, sogghignando con soddisfazione, mentre la donna assentiva con il medesimo brivido di piacere altrui, evidentemente trovandosi d'accordo con quanto detto.
« Perciò stai dicendo che per il resto del mese tutti i guadagni saranno nostri? »
Non che mancasse poi molto alla fine del mese, ma Twilight dovette immaginare che bastasse un nuovo carico per guadagnare la medesima cifra menzionata poco prima, e certamente non si trattava di spiccioli o mance da poco. Immaginava anche che i pagamenti che erano stati citati fossero quelli che aveva notato nel corso della giornata, avvolti dalla carta marrone per evitare che qualcuno potesse vederli maneggiare tutto quel denaro.
Fatto stava che a quel punto fu lo sconosciuto ad annuire « Ovviamente, dividiamo- » per l'abile spia non fu possibile scoprire altro, perché a quel punto l'uomo con gli occhiali da sole aveva voltato il capo tornando a guardare di fronte a sé, rendendo impossibile la lettura del labiale. Dalla sua posizione poteva vedere solamente le nuche, cosa che lo costrinse a socchiudere gli occhi e stringere le labbra per la frustrazione – frustrazione che, tuttavia, durò un solo istante, perché a quel punto fu necessario riprendere il ruolo di Loid Forger. In ogni caso, la corsa non sarebbe durata ancora a lungo, e molto probabilmente lui non avrebbe scoperto nient'altro neanche rimanendo a fissarli per il resto del tempo.

Operation: Family TripDove le storie prendono vita. Scoprilo ora