Operazione ricerca

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Come da accordi, Loid, Yor e Martha si erano separati per cercare le due bambine in aree diverse del grande luna park.
L'anziana governante dei Blackbell si era assicurata di diffondere una breve descrizione, chiedendo ai passanti se avessero avuto modo di notarle nei paraggi, ma con poco successo, mentre Yor non aveva perso tempo a compiere un balzo e saltare tra i tetti delle attrazioni con una rapidità impressionante, sia per avere una maggiore visuale, sia per evitare la folla che l'avrebbe certamente frenata.
Loid, dal canto suo, si era dileguato non appena ne aveva avuto l'occasione per poter indagare a modo proprio.
Con una divisa ed un berretto addosso, si era trasformato in un dipendente del parco e si era rapidamente diretto nella zona della biglietteria e degli uffici dei gestori – anch'essa memorizzata fin dal mattino – per cercare qualche indizio utile. La sensazione che la sparizione di Anya e di Becky ed il denaro ottenuto illegalmente fossero collegati lo aveva convinto a scassinare la porta proprio di uno dei suddetti uffici, quello di Theseus Huges, il dirigente più alto in carica – naturalmente, con dei guanti monouso per evitare impronte.
Dopo essersi chiuso la porta alle spalle, si diresse alla scrivania ed iniziò a cercare tra i documenti qualcosa che saltasse all'occhio. Prima controllò quelli sul tavolo, senza trovare nulla di interessante od illecito – ma non se ne stupì, visto che solo uno sciocco avrebbe potuto lasciare qualcosa di compromettente in bella vista – così passò ai cassetti.
Il primo era aperto, e conteneva un grosso plico di contratti di tutti i dipendenti ed il registro della contabilità, ma dopo averli sfogliati il biondo concluse che non vi era nulla di insolito, e che di conseguenza doveva essere tutta la documentazione ufficiale da presentare alle autorità quando necessario. Insieme ad essi, vi era anche una scatola di sigari ed un pacchetto di fiammiferi per accenderli.
Dato che le scoperte non lo avevano aiutato affatto, la spia si concentrò dunque sul secondo cassetto, che scoprì, con sua immensa soddisfazione, essere chiuso a chiave: era facile intuire che lì dentro ci fosse qualcosa che il dirigente non voleva far vedere a nessuno. Gli ci vollero pochi secondi per scassinarlo, e nel momento in cui mise le mani sul contenuto si affrettò a posarlo sulla scrivania ed a sfogliarlo, notando da subito delle discrepanze con quanto letto poco prima: sostanzialmente, vi erano due registri, uno ufficiale, ed uno segreto, sul quale erano state segnate delle spese e dei guadagni per migliaia di Dalc, il conio del loro paese, dalla provenienza alquanto dubbia.
Twilight, a quel punto, si affrettò a scattare delle fotografie tramite l'orologio con fotocamera incorporata che portava sempre al polso. Di fatto, erano informazioni di cui, bene o male, era al corrente grazie alla conversazione tra i due soci nel tunnel, ma era intenzionato a non lasciar correre, e quelle foto sarebbero diventate una prova fondamentale da presentare alla WISE.
Fatto stava che ciò non lo avrebbe aiutato a scoprire dove fossero finite sua figlia e la sua amica, perciò fu necessario scavare più a fondo.
Oltre al registro, trovò la piantina di un aeroporto privato ed una mappa del luna park in bianco e nero con cerchiati in rosso quelli che sembravano dei capannoni, insieme a dei codici segnati accanto ad alcune delle costruzioni – informazioni decisamente più utili all'obiettivo. Gli ci volle meno di un minuto per decifrare, memorizzare e fotografare il tutto, e solamente pochi attimi per rimettere ogni cosa al proprio posto.
I codici si riferivano ai membri dello staff ed al pagamento mensile che ciascuno riceveva, diverso per ciascuno – e Twilight fu piuttosto certo che in cambio di quel denaro i suddetti non dovevano fare altro che stare in silenzio e non rivelare a nessuno i traffici che avvenivano in quel posto, qualunque essi fossero. Per quanto riguardava le costruzioni cerchiate sulla mappa, quelli dovevano essere i luoghi dove la merce veniva nascosta ad occhi indiscreti, forse perché, a giudicare dalla forma, all'esterno sembravano solamente grossi ripostigli per le attrezzature.
Controllarli uno ad uno non sarebbe stato facile.

« Eh? » Becky fu la prima a lanciare un'occhiata perplessa alla migliore amica, stranita dall'ultima affermazione. Per quanto le facesse piacere che Anya le si fosse affezionata tanto da considerarla una sorella – e per quello l'avrebbe volentieri stretta in un grosso abbraccio – non le sembrava certamente il momento migliore per fare una dichiarazione tanto toccante.
I due adulti, a quel punto, lanciarono un'occhiata prima all'una e poi all'altra, in cerca di effettive somiglianze che potessero confermare le parole della bambina. Non che avesse qualche ragione per mentire in ogni caso, dato che fino a quel momento non avevano rivelato nulla dei loro piani.
« È così, Anya è la sorella più piccola di Becky! » insistette la rosa, iniziando a sudare freddo per il timore di venire scoperta « Diglielo anche tu, Becky... Non ci somigliamo tanto, ma siamo sorelle! »
« Oh, Anya... » lo sguardo della castana a quel punto si addolcì, e la piccola telepate poté perfino captare il suo commovente pensiero nonostante la spinosa situazione.
Anch'io ti voglio bene come ad una sorella... È proprio vero che di fronte al pericolo gli esseri umani mostrano la loro vera natura! Non importa cosa ci accadrà, non lo dimenticherò mai, Anya Chan!
A quel punto, i criminali interpretarono la conversazione come un tentativo da parte della più grande di proteggere la sorella minore, e si lasciarono definitivamente convincere della buona fede delle due bambine.
« Coraggio piccoline, non c'è bisogno di aver paura. Presto tornerete dalla vostra famiglia... Appena pagheranno il riscatto, s'intende. Avanti » a quel punto, la bionda risistemò i bavagli al proprio posto e si rivolse al collega « Portale via. Io preparo la richiesta per i signori Blackbell »
Con un ultimo cenno di assenso, l'uomo sollevò prima Anya e poi Becky come due sacchi di patate particolarmente leggeri e le trasportò fino al veicolo parcheggiato poco lontano. Ignorando completamente le proteste delle più piccole, una volta aperto il portellone sul retro le lasciò all'interno e richiuse il tutto con ben poca delicatezza, pronto ad eseguire l'ordine.

« Anya Chan! Becky Chan! » Yor stava gridando a pieni polmoni, ferma sopra un palo della luce nella remota speranza di ottenere una risposta dalle bambine in mezzo a tutto quel trambusto. Ormai aveva terminato di ispezionare l'intero parco dall'alto, ignorando gli sguardi dei curiosi che di tanto in tanto si levavano verso il cielo chiedendosi se gli agili balzi della corvina facessero parte del pacchetto.
La concentrazione della sicaria era tale che finì per spezzarsi solamente quando gli altoparlanti presenti nel luna park gracchiarono in contemporanea, attirando l'attenzione di tutti i presenti.
« Attenzione. A causa di un problema strutturale alla ruota panoramica, per motivi di sicurezza tutti gli ingressi al parco ed alle relative attrazioni chiuderanno entro quindici minuti. I gentili signori sono pregati di dirigersi ordinatamente alle uscite. Ci scusiamo per il disagio. Si prega tutto lo staff di contribuire alla buona riuscita delle operazioni di evacuazione e di rimanere in attesa di ulteriori dettagli » spiegò la voce, e nessuno, nemmeno Yor, si rese conto che la persona dietro al microfono altri non era che l'agente Twilight. Innanzitutto, evacuare il parco avrebbe evitato che i civili venissero coinvolti in caso la situazione fosse degenerata, ed al contempo la tattica avrebbe dovuto, almeno in teoria, favorire i dovuti arresti nel momento in cui fossero giunte le forze dell'ordine dell'Ostania.

Qualche tempo dopo, Twilight aveva finalmente raggiunto una delle costruzioni in lamiera e metallo cerchiate sulla mappa, quella che era segnalata come il magazzino di armi da contrabbando. Dopo essersi liberato del travestimento, riprese in mano gli strumenti per scassinare anche quella serratura, ed una volta dentro ritrovò esattamente ciò che si aspettava: grosse casse di legno, insieme ad un muletto ed un camion che sicuramente erano necessari per il trasporto, e vecchi meccanismi ormai inutilizzabili che probabilmente, un tempo, dovevano essere stati parte di qualche giostra.
Né Anya né Becky si trovavano nei paraggi, ed anche prendendosi qualche secondo di silenzio per ascoltare nulla indicava che le due bambine fossero state lì.
Nel valutare la situazione, la spia si rese conto di non essere armata – il che non era un bene, se doveva affrontare criminali che facevano affari vendendo armi, alcolici e tabacco di contrabbando.
Per lo meno, così era scritto nel semplicissimo codice decifrato in precedenza.
Non aveva avuto motivo di sospettare uno scontro a fuoco, quando si era preparato per quella gita in famiglia, ma a quel punto sentiva distintamente la mancanza della propria pistola. Senza rifletterci oltre, dunque, afferrò un piede di porco lasciato convenientemente vicino alle suddette casse, e ne aprì una dopo l'altra alla ricerca di una pistola da poter utilizzare, con relativi proiettili.
Fu solo una volta sistemata l'arma tra i pantaloni, sul retro ed all'altezza della vita, che lasciò il capanno e si diresse al successivo – poiché l'istinto gli diceva di controllare l'unico senza una chiara scritta sulla mappa che ne indicava il contenuto.

Mentre le persone sotto di lei avevano iniziato a sciamare in direzione delle uscite di sicurezza come da richiesta lasciando il parco quasi completamente vuoto, dall'altezza in cui si trovava Yor si rese conto di non aver controllato la zona più lontana del luna park, ormai lasciata a se stessa vista l'erba alta che cresceva tutto intorno a dei vecchi capannoni – zona che si trovava esattamente oltre la ruota panoramica. Le possibilità che Anya e Becky si fossero dirette proprio lì erano minime, per non dire infinitesimali – ma considerando quanto alla figlia piacessero le spie, riusciva perfettamente a vederla mentre si inoltrava in un territorio inesplorato trascinando con sé anche la migliore amica con il semplice desiderio di divertirsi.
Vi era anche la possibilità che le due bambine non si fossero allontanate di loro volontà, ed era un'ipotesi talmente agghiacciante da far emergere il suo lato più spietato. Fu proprio allora, con quell'ultima ipotesi in mente, che Yor tornò a terra con un salto e riprese a correre ancor più rapidamente di prima in direzione di quelle costruzioni lontane.
Le ci volle meno di un minuto per giungere sul luogo, e meno di un istante per immobilizzarsi sul posto non appena una voce familiare le giunse alle orecchie, facendola tornare in sé almeno momentaneamente.
« Yor San? »
« ... Loid San? »
Evidentemente, entrambi i genitori erano giunti alla medesima conclusione, ma quando avvertirono delle voci e dei lamenti all'interno dell'edificio in metallo non poterono che scambiarsi uno sguardo d'intesa.
« Rimani qui, ti prometto che riporterò indietro Anya e Becky sane e salve » concluse la spia alla fine, senza rendersi conto che una persona normale non avrebbe mai potuto dire una frase del genere con tanta naturalezza – eppure, né Twilight né Yor erano persone normali, anche se si consideravano tali.
La corvina, a quel punto, si limitò a stringere le labbra, incerta se offrirsi di dare una mano o fare come richiesto dal marito. Purtroppo per lei, prima che potesse prendere una decisione effettiva, il grosso portellone del fabbricato si aprì, lasciando uscire un furgone apparentemente innocuo che seguì il sentiero in direzione della strada asfaltata più vicina.

Operation: Family TripDove le storie prendono vita. Scoprilo ora