Capitolo 1

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*Pov Chiara*
Alle 7 precise sento la sveglia suonare,cerco in tutti modi di spegnerla ma nulla da fare,continua. Decido di alzarmi e prepararmi per l'università, indosso un jeans a palazzo e un top bianco abbinato a delle Air force bianche. Prendo le Air pods e inizio ad incamminarmi per l'università.

Mentre attraverso la strada un'auto nera con la bandiera di monaco mi si avventa addosso, cerco di squadrare il proprietario ma l'unica cosa visibile sono i finestrini oscurati. Dall'auto scende un ragazzo sulla ventina,alto e moro. Subito mi colpiscono i suoi occhi cerulei.

"Ma sei matto?" Dico sbattendo la mano sul cofano della sua auto.

Solo dopo averlo rimproverato lo riconosco. È Charles Leclerc, il gioiellino della Scuderia Ferrari. Monegasco provetto e super pilota di formula 1, cerco di ristabilire l'ordine dentro di me ma mi perdo nel suo sguardo.

"Mi dispiace,non mi sono reso conto" cerca di spiegare gesticolando a mo'di italiano. "Posso farmi perdonare accompagnandoti all'università?" Propone.

"Come fai a sapere dove devo andare?" Chiedo stupita

"Hai appoggiato i compiti di ingegneria meccanica se non sbaglio, sul cofano" risponde indicandoli

"Bhe ormai è tardi per andare, se mi offri un caffè ti perdonerei" scherzo raccogliendo i vari appunti

"Prego entra" risponde serio aprendo la portiera.

"Dove mi porterai per questo caffè?"chiedo mentre mi allaccio la cintura.

"Al cafè de Paris" pronuncia con il suo francese perfetto. Cerco di scrutare al meglio la sua auto, sportiva ma elegante. Il proprietario è sempre concentrato a guardare la strada, ogni tanto mi giro a guardarlo ma cerco di non farmi notare.

Anna la mia migliore amica nel frattempo dall' Italia è arrivata qui a Monaco e mi sta aspettando a casa mia. Leclerc nello stesso momento in cui spengo il cellulare ferma l'auto, da vero galantuomo scende e viene ad aprire la mia portiera.

"Cosa desiderate?" Rompe il silenzio il cameriere.

"Un caffè con poco zucchero" intima Charles sorridendomi.

"Lo stesso per me" affermo quando il cameriere si rivolge a me.

"Bhe,ancora non ci siamo presentati" cerca di conversare Charles, "piacere Charles Leclerc" continua porgendomi la mano.

"Chiara, piacere mio" fatico a dire mentre rido.

Finiamo il nostro caffè e Charles decide di riaccompagnarmi a casa. A differenza dell'andata abbiamo chiacchierato e cantato qualche canzone che passava in radio.

"Bhe, ci vediamo" si congeda lui mentre mi saluta con la mano.

*Pov Anna*
Sono le 7 del mattino e questa mattina a svegliarmi non è la sveglia ma Luna che mi lecca la mano, Luna è un chihuahua, ha il pelo corto e bianco perla e i suoi occhi sono grandi e marroni.

"Buongiorno anche a te" dico accarezzandola mentre lei scodinzola.

Mi alzo e mi faccio una doccia veloce, mi metto una tuta grigia e una maglietta bianca e le Air force, metto Luna nella gabbia mentre gioca con un giochino, metto le ultime cose nella valigia, prendo il telefono e carico tutte le cose in macchina.

Arrivo in aeroporto faccio tutti i controlli e mi fanno salire, mi sistemo al mio posto e leggo un libro, a interrompere la mia tranquillità è l'hostess.

"Gradite qualcosa da bere o mangiare?" chiede.

"No grazie" dico sorridendo e mi rimetto a leggere.

Dopo sette ore scendo e riprendo Luna.

"Mi sei mancata tanto" dico accarezzandole la testa mentre abbaia perché vuole uscire dalla gabbia.

"Tra poco arriviamo a casa e puoi uscire" dico rassicurandola, dopo che si è calmata prendo il telefono e mando un messaggio a Chiara.

Anna: Sei a casa o all'università?

Dopo aver mandato il messaggio pochi secondi dopo mi risponde.

Chiara: Tu vai a casa sotto il tappeto ci sono le chiavi, a casa ti racconto

Dopo aver letto il messaggio prendo il primo taxi che vedo e gli do la via di casa della mia migliore amica.

Arriviamo dopo dieci minuti, faccio come mi ha detto Chiara, apro la gabbia di Luna e sistemo la mia roba, poi scelgo cosa mi devo mettere per l'evento che si terrà stasera, metterò un vestito color carne con uno spacco, abbinati a dei tacchi dorati.

Dopo una mezz'ora faccio mangiare Luna e sento la porta aprirsi...

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