"Aaron, raggiungici. Non limitarti a contemplare il vuoto, perché non sarà così che ti sfamerai."
L'uomo, udendo quelle parole che, come l'ennesimo spiacevole ricordo della sua mancata solitudine trafiggevano la sua mente, sussultò. Non si voltò, ma scosse debolmente il capo, con un gesto appena accennato, ma che visibilmente non accettava un dissenso. Perso nei suoi pensieri, neanche il suo migliore amico sarebbe bastato per recuperarlo dalle nuvole della sua mente. Ed era chiaro, evidente a chiunque. Chiaro, quasi quanto le tonalità pallide che rattristavano il suo aspetto; anche il bagliore di sole più luminoso, sfociava in una pozza di tenebra, non appena sfiorata la sua anima.
"D'accordo, ho capito. Se vuoi raggiungerci, anche più tardi, sentiti libero di farlo. Ma se poi saranno già stati mangiati tutti i sandwich al prosciutto, non affidare a me la colpa!"
Aggiunse allora, rendendosi però ben presto conto che non avrebbe mai ricevuto una risposta. Distorse le sue labbra in un sorriso forzato, dovuto alla sua battuta, che non trovava però alcun appiglio per far veramente ridere qualcuno. E sopra ad ogni cosa, che senso avrebbe avuto? L'altro mai l'avrebbe visto, e della sua finzione non avrebbe mai reagito, se non con lo stesso sguardo vuoto. Solamente si scontrava con la sua schiena, inarcata in un muretto; sapeva di star parlando più a sé stesso, consapevole che di quanto lui stesse dicendo, probabilmente l'amico non avrebbe davvero recepito neanche una parola. E se l'avesse fatto, sarebbero state dimenticate poco dopo, neanche prese in considerazione, percepite come solo fiato sprecato che interferiva nella sua quiete.
In silenzio, com'era giunto, allora quello se ne andò. Prima giunsero alle sue orecchie il rumore dei suoi passi, mentre le scarpe calpestavano il terriccio e piccoli rami ormai secchi; poi, lentamente, andando a scemare, altro non gli restava che l'eco di risate e chiacchiericci continui. L'ennesimo amaro promemoria di quanto, per quanto avesse provato, non avrebbe mai potuto essere come gli altri. Come l'umanità sembrasse non essere in grado più di trovare neanche uno spiraglio nel suo cuore, non in un corpo che doveva pregare per ogni respiro, sebbene ridotto a maledire ogni suo risveglio. Un uomo che sopravviveva a sé stesso, in un mondo in cui lo circondava la vita; che odiava la morte per avergli preso troppo, e che odiava ancor di più per non essersi ancora presa anche lui stesso. Lasciandosi colpire, lentamente abbattere dalle onde costanti e travolgenti dell'oceano di un'esistenza che lo racchiudeva in una gabbia, da cui non poteva sfuggire; forgiata da un dolore così spesso da lenire il ferro, così opaco da non permettergli di scorgere l'esterno, così opprimente da soffocare ogni speranza.
Non aveva più la forza, né la volontà di combattere, nonostante la sua intera vita trascorsa come un soldato. Lui, che usufruiva del suo fucile quanto un bambino un fiore, ora non intravedeva più alcun motivo per non mollare, per non cedere a quella sofferenza che lo riduceva sulle sue ginocchia, sull'orlo dell'abisso; e sapeva che, l'unico modo per poter porre fine a quel tormento, era reggere quell'arma e puntarla al suo capo.
O almeno, questo credeva finché i suoi occhi chiari non si posarono su quelli celesti di una giovane, per la prima volta un anno fa. Che da quel giorno, non volle più incrociare.
"Zoe..."
Mormorò fra sé stesso, distraendosi nervosamente con una collana che ricadeva nel suo petto, inumidita del suo sudore.
Osservò i suoi capelli sciogliersi dorati nelle sue spalle chiare, per un attimo assumendo delle dolci striature come delle onde, quelle delle acque calme, in cui si perdeva; era tutto ciò che lei aveva preso da lui, ma che in quella ragazza, quello specchio delle sue sofferenze, era derivante da un altro uomo.
E ancora vide i suoi occhi celesti risaltare in un volto pallido, ammirare con lo stesso sguardo curioso il cielo, come se rapita da quell'azzurro, o solamente un filo d'erba, con la stessa cura di una piccola formica, che cerca di orientarsi in un mondo che sembrava intrappolarla.
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storie random 🎀🫶
Romancenon ho niente da fare, dunque creo storie commoventi sebbene gli dei mi abbiano dato la stessa capacità di scrittura di un pinguino 🫶 parlo per lo più di alessandro e efestione 😭❤️ (I miss them) adesso (sono evoluta tipo pokemon) tento di scrivere...