CAPITOLO 3

46 9 7
                                    

I Wanna Be Yours
-Arctic Monkeys

Kylee

Liam.
Questo è il nome del mio nuovo compagno di banco, nonché uno dei tre gemelli Price. Su di loro non so praticamente niente. A dire la verità, sul loro conto nessuno sa molto, però sono sicura che in poco tempo in tutta la scuola questo cognome sarà sulla bocca di tutte.

È proprio un bel nome, il suo, Liam...
Beh, non che il resto lasci a desiderare, insomma... è un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli ricci e castani tendenti al biondo, con un sorriso talmente contagioso, che quando l'ho visto non ho potuto far altro che fare lo stesso.

Quando si è rivolto alla classe per presentarsi, per una frazione di secondo mi è sembrato come se mi mancasse l'aria. Tutto per colpa della sua voce. È profonda ma al tempo stesso armonica, con una punta di insicurezza che mi ha mandata fuori di testa. Non capivo più cosa fosse la destra e cosa la sinistra. Non riuscivo a distinguere il sopra dal sotto, il davanti dal dietro. Anche il solo formulare una frase di senso compiuto, in quel momento, mi sembrava impossibile.

Mi ha letteralmente stregata e per tutto il suo discorso sono rimasta lì impalata a fissare quell'essere perfetto da cui uscivano semplici parole in grado di rendermi una completa cretina.

Ma sapete cos'è davvero stupendo? Cos'è la cosa che mi sta facendo assumere con tutte le probabilità una faccia da emerita idiota?

È proprio ciò che sto ammirando in questo momento...
I suoi occhi verdi come smeraldi. Mi ci sono letteralmente persa.

E quando mi accorgo che anche lui mi sta guardando, è troppo tardi per tornare indietro... Perché nel suo sguardo vedo qualcosa di diverso rispetto a come mi guardano ogni volta gli occhi di tutti quelli che si sono da sempre basati solo sul mio aspetto, qualcosa che purtroppo non riesco ad afferrare.

O almeno non prima di aver distolto lo sguardo. Ma non appena lo faccio, mi sembra di sentirmi persa. Come se quella distesa di prato verde potesse in qualche strano modo incastrarsi perfettamente al cielo azzurro dei miei occhi.

Dopo un chiaro momento d'imbarazzo da parte di entrambi, Liam si gira verso di me e mi dice, con un sorriso bellissimo stampato in faccia : <<Dimmi un po', in questa scuola tutte le lezioni sono così noiose? Non ci sto capendo nulla>>

Con una risatina rispondo : <<In realtà non sono così male dai>> e puntandogli un dito contro aggiungo : <<Non insultare fisica ragazzo, mi offendo>>

Iniziamo così un discorso su questa materia e su molte altre, fino a quando la voce di Miss Evans non mi sveglia dai miei pensieri.

<<Signorina Beverly, venga a fare questo esercizio che la vedo distratta oggi>> mi dice non con cattiveria, ma solo come un rimprovero.

Mi alzo tranquillamente e mi dirigo alla lavagna, dove svolgo in maniera ordinata e precisa l'intero esercizio senza sbagliare neanche un passaggio. Dopo i complimenti della professoressa, ritorno al mio posto, e noto che Liam non mi ha staccato gli occhi di dosso nemmeno per un istante.

<<Che ti prende? Ho qualcosa di strano in faccia?>> chiedo con una nota di umorismo, dandogli un colpetto amichevole sulla spalla.

Da parte sua ricevo solo il silenzio, accompagnato dalla bocca aperta con fare di chi ha appena visto la cosa più assurda del mondo.

<<Guarda che ti si secca la gola se la tieni aperta ancora un po'>> gli dico soffocando una risata.
Mi guarda, richiudendo la bocca, e mi dice con fare stupito :<<Ma sei un genio o qualcosa di simile?>>

Rispondo semplicemente di no, dicendo che con un minimo di studio una cosa come questa è risolvibile da chiunque.

<<Allora mi devi assolutamente insegnare, maestra>> mi dice con il suo sorriso perfetto.

<<Molto volentieri, felice di aiutarti caro>> rispondo con aria sincera e divertita allo stesso tempo.

La campanella suona, ma tutto perde importanza intorno a noi : in questo momento vedo solo lui, Liam Price, i suoi occhi bellissimi e il suo sorriso capace di stendermi al suolo.

Una voce famigliare, quella di Miss Evans, mi risveglia dallo stato di trance, e mi ci vuole poco per capire che tutti i miei compagni sono usciti dalla classe e che siamo rimasti solo noi qui.

<<Ci vediamo dopo allora>> mi dice lui con un sorriso timido.

<<Sì, ci vediamo...>> ricambio il saluto e poi lo seguo con gli occhi fino a quando non varca la soglia della classe.

'Cos'è appena successo?'

THE SIX STARS OF PAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora