Tra le montagne in Alaska

Prologo

Dicono che prima o poi nella vita accade a tutti qualcosa di straordinario. Certo, c'é chi ci crede e chi no.Io non ci credevo, assolutamente. Insomma la mia vita era la solita noiosa, tremenda e piatta vita di ogni adolesciente sfigato che andava bene a scuola. Non bevevo, non fumavo, non mi drogavo, non uscivo il sabato sera, non facevo..cose sconce -censuriamo va'- non avevo un fisico da modella e non avevo un ragazzo... Insomma proprio la classica persona da definire "out". Non che invidiassi lo stile di vita di quei ragazzi che facevano quelle belle attività elencate sopra (il ragazzo e il fisico da modella forse un po' sí dai) e mai avrei aspirato a praticarne qualcuna, semplicemente mi sentivo un po'...senza scopo, ecco. Ero vuota. Quindi non credevo che quel "qualcosa di straordinario" potesse veramente esistere. Bhé, almeno non per me. Peró ci speravo.

La gente mi chiedeva spesso cosa facessi per tutto il giorno e perché non uscissi. "Leggo" rispondevo io. Okay, non prendetemi per matta ma credo che io un giorno mi sposeró un libro, giuro li amo! Insomma, seriamente, cosa c'é di piú bello? Puoi essere chiunque, esplorare luoghi mai visitati, conoscere persone da tutto il mondo, innamorarti (troppe volte, ahimé), morire, vivere...puoi vivere mille vite con un libro in mano. Potevo persino bere e fumare (Ah!).

Le cose straordinarie accadevano nei libri, non ne la vita reale. Questo era quello che pensavo e che la vita mi aveva insegnato fino ad allora. In un certo senso potevo anche supporre che lo "straordinario" della mia vita consistesse appunto nei libri. Non avevo altro a cui aggrapparmi.

Questo era quello che pensavo, e mi sbagliavo ovviamente, finché non mi piombó addosso, letteralmente, il mio miracolo straordinario.