x. disinganno

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A volte si è meno infelici
per l'inganno di coloro che amiamo
che per il loro disinganno.
F. La Rochefoucauld

 La Rochefoucauld

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«I TITANI SONO STATI UCCISI!»

Con questa notizia iniziò un nuovo giorno per il Corpo di Ricerca.

Subito, tutti coloro che al momento soggiornavano al Castello si raccolsero nel campo esterno, dove erano tenuti prigionieri i due giganti. L'unità Levi, assieme alla squadra di Hanji ed altri soldati accorsi il giorno prima - tra i quali, anche il Comandante Erwin - osservavano sbigottiti la scena che gli si presentò davanti: i resti delle cavie erano sparsi sul terreno, in decomposizione.

Hanji Zoe era davanti a ciò che restava delle sue creature, urlando e piangendo contemporaneamente, disperandosi.

«SONNY! BEAN!» Chiamava i loro nomi, incapace di realizzare quanto stesse accadendo. Tutti i loro sforzi erano stati resi vani da quell'unico gesto scellerato.

La donna continuava a dimenarsi, tirando pugni al suolo mentre la povera anima del suo assistente, Moblit, cercava di rincuorarla e di farla riprendere.

«Non può essere, chi può essere stato?» Chiese un soldato tra i tanti che fungevano da spettatori a quella scena surreale.

«E' sicuramente opera di qualche soldato...»

«Guarda, la Caposquadra Hanji sta impazzendo... quelli erano importanti soggetti di ricerca, quale idiota avrebbe potuto commettere un simile atto?»

«Uno stupido, non saprei come altro chiamarlo.»

O qualcuno di fin troppo intelligente, pensò Aura, osservando la scena in silenzio.

Questo evento non era citato da nessuna parte, quindi non aveva la minima idea di cosa potesse essere successo. Tuttavia, non le ci volle molto a mettere insieme i pezzi: era sicuramente stato qualcuno che voleva ostacolare i loro studi. Le opzioni erano poche: Reiner, Berthold o Annie.

«Tu cosa ci vedi?» Erwin la colse di sorpresa, alle spalle. Aura ebbe un sussulto: non perché non lo avesse percepito - i suoi sensi da ragno si erano accorti che qualcuno le si stava avvicinando di soppiatto -, piuttosto perché trovarsi davanti la faccia di Jamie le faceva cedere le gambe ogni singola volta.

«I-io...» Le ci volle un attimo per ricomporsi e tornare ad essere razionale. «La verità è chiara, non ci troviamo davanti ad un incidente. Questo è un'evento premeditato, da qualcuno che vuole metterci i bastoni tra le ruote. E quel qualcuno è tra noi.» Tra quanto tempo scopriranno delle spie? Si chiese se avesse fatto bene a dare quella risposta, portandoli un passo più vicino alla grande svolta delle loro vite. Tuttavia di questo evento non sapeva nulla, quindi tutto ciò a cui era arrivata poteva dire che era frutto del suo ingegno.

「 outlander 」 levi ackermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora