Capitolo 4

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Dylia mi sta trascinando verso la sala pranzo, almeno questo è quello che ho capito. È una ragazza con i capelli rossi, lisci che le arrivano alle spalle, e gli occhi castani. Alta quanto me più o meno, un fisico bilanciato ed è davvero molto bella. Arriviamo giusto in tempo. La sala è davvero molto spaziosa, ha delle grosse tavolate, per esattezza 6, i professori e la preside, si trovano alla fine della sala, dove credo mangeranno . Ogni tavolo ha studenti con divise diverse. Dylia mi trascina verso la prima tavola a destra, dove ci sono tanti ragazzi e ragazze del primo anno credo. Al secondo ci sono ragazzi con divise azzurro, con uno stemma sulla spalla e sul cuore, un triangolo al contrario, richiama molto i colori del mare. Il terzo tavolo ha la stessa divisa ma con uno stemma diverso, un triangolo normale, mentre i colori sono rossi, ma un rosso acceso con qualche sfumatura arancione, mi ricorda il colore del fuoco, le persone hanno quasi tutte i capelli rossi o ramati.
Il quarto tavolo ha lo stemma di un triangolo con una linea obliqua che lo divide in due parti. La divisa è bianca e riesco ad intravedere Tina e Funia che mi salutano con una mano e con un grandissimo e radioso sorriso stampato sulle labbra. Avevano ragione, sotto tutti biondi. E semplice riconoscerli.
Il quinto tavolo ha lo stemma di un triangolo al contrario con anch'esso una linea obliqua che lo divide. La divisa è marrone, con qualche particolare in verde, come gli stemmi e la cintura.
Da quello che posso dedurre, ogni tavolo rispecchia un dominatore e il loro dominio.
Noi dovremmo essere quelle nuove che non lo sanno ancora. Nel tragitto Dylia mi ha detto che neanche lei sapeva il suo dominio, perché sarebbe apparso nell'anno successivo come chiunque d'altronde. Quindi se anch'io ho i poteri come dice la preside, dovrei scoprire il mio dominio l'anno prossimo, al compimento dei diciotto anni. Sono emozionata  e stordita allo stesso tempo, ho dei poteri, e li potrò usare anch'io come ha fatto la preside! Chissà quale sarà.
L'ultimo tavolo credo sia quello dei lunati e solati. Alcuni hanno lo stemma con la luna, altri con il sole, ma sono sempre argentati. La loro divisa è nera. Tra quelle persone vedo anche il ragazzo che mi aveva attaccata senza motivo, ora che lo vedo meglio, a dir la verità, non è male, ma rimane il fatto che è davvero scorbutico. Ha gli occhi gialli, questo l'avevo già visto, i capelli sono neri come la pece, scompigliati ma davvero graziosi, è più alto di me,con un fisico abbastanza scolpito, come tutti d'altronde, lì sono tutti perfetti. Anche le ragazze hanno un fisico mozzafiato.
-Buongiorno ragazzi!- sentiamo dire dalla preside. Ci guarda tutti molto attentamente, come per inquadrare ogni soggetto.  Ha un vestito lungo azzurro, che le si addice molto, è lungo fino ai piedi con un pò di coda in pizzo, maniche molto lunghe e larghe. I capelli sono raccolti in un elegante chignon , nel complesso è davvero molto bella.

-Buongiorno!- rispondono in coro gli studenti 

-Mi presento ai nuovi studenti. Io sono la preside Zanfolder, sola e unica direttrice di questa scuola. Per qualsiasi problema rivolgersi a me, ovviamente, problemi che riguardino l'Accademia. I ragazzi alloggeranno insieme alle ragazze nei dormitori, ma non saranno nella stessa stanza, per questo, c'è il coprifuoco. Tutti, e dico tutti, dovranno trovarsi in camera per quell'ora ,che sarà alle 23:00. Nei giorni festivi vi sarà dato un coprifuoco specifico. 

Le aule le troverete man mano e gli orari vi saranno spediti nelle vostre camere. Credo sappiate che i libri ve li daremo noi, anche quelli vi saranno spediti. 

Ora passiamo alla presentazione dei vostri nuovi insegnanti. 

Alla mia destra il professore Kordwen, a seguire il professore Rathurd, infine la professoressa Dorian.

Alla sinistra la professoressa Ahnry, la professoressa Shitra e il professore Titan.

Per il primo anno, dovrete frequentare i corsi mattutini, dove ci saranno le basi generali, mentre per il resto degli alunni, dovranno come sempre, fare sia quelli mattutini che quelli pomeridiani. Di pomeriggio si svolgeranno le specializzazioni. 

Quasi dimenticavo, è severamente vietato andare nei dormitori dei lunati e dei solati.

E ora..- dice prendendo finalmente fiato. -Vi auguro una buona permanenza nella nostra Accademia. Buon appetito.- continua soddisfatta. A quelle parole, il cibo si materializza davanti a noi. C'è di tutto e di più, tra pasta, frutta a roba strana di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza. 

-I cuochi sono bravissimi non è vero?- dice improvvisamente Dylia.

Mi volto per guardarla, e noto subito che tutti hanno cominciato a mangiare, io ero rimasta a guardare il cibo come incanta. 

-Già, sono davvero bravissimi- dico dopo aver preso una fetta di carne con i piselli, che solo il profumo, fa venire l'acquolina in bocca.  

Consumo velocemente il pasto per poi dirigermi velocemente verso il dormitorio per scoprire quali materie dovrò  studiare quest'anno, quando mi sento afferrare per una spalle. 

-Ehi, fermati un attimo- la sua mano è gelida, mi volto per guardare la persona che mi ha afferrata e con mio grande stupore, mi ritrovo davanti il ragazzo scorbutico di stamattina. 

-Cosa c'è?- dico infastidita pensando alla scenata che ha fatto stamattina

-Ma che bel caratterino che abbiamo- dice il ragazzo accennando un mezzo sorriso.

-A meno che tu non voglia chiedermi scusa, non so cosa ti serve.- dico io ancora più fredda e noto subito che il suo sorriso svanisce, i suoi occhi diventano cupi. 

-Innanzitutto calmiamoci. Non chiedo scusa se non ho fatto niente di male.

-Niente di male? Mi hai ri...-

-Si si, ma quello oramai è passato. Volevo sapere come ti chiami.- dice diretto.

Arriva subito al sodo, perfetto. Lo guardo stranita per qualche secondo per poi voltarmi e andarmene per la mia strada, lasciando così il ragazzo alle mie spalle.

-Maleducata.- sento dire poco dopo.

-A meno che tu non chieda scusa, non ti dirò come mi chiamo. E d'altronde, voglio sapere perchè ti serve il mio nome.- controbatto io fermandomi, ma continuando a tenergli le spalle.

Lo sento sospirare. Inizia ad avanzare verso di me, sento i passi più vicini fino a quando non mi supera e me lo ritrovo davanti agli occhi. Sospira nuovamente scuotendo la testa.

-E va bene, scusa per non averti uccisa visto che mi hai preso in giro, ma ora voglio sapere come ti chiami perchè sono curioso.- dice iniziando a ridere.

-Cosa?! E queste tu le chiami scuse??-

-Accontentati e non farmi perdere la pazienza.-

-Mi chiamo Sophia.- dico alzando gli occhi al cielo infastidita.

-Va bene Sophia, grazie per la tua cortese attenzione. Con permesso.- 

-Ma almeno dimmi il tuo nome...- dico io velocemente guardando il ragazzo andare via con un leggero dispiacere sul volto. 

-Demon.- sento in lontananza per poi, perderlo di vista.

Perchè voleva sapere il mio nome, chiedo tra me e me. Faccio finta che quella conversazione non sia mai avvenuta e decido di recarmi nella mia stanza. Arrivata davanti alla porta però, trovo la preside che mi aspetta. Fantastico, spero che non mi trattenga molto. 

-Sophia, finalmente, ti devo parlare-dice aprendosi in uno dei suoi radiosi sorrisi. - Magari in privato- dice aprendo la porta della mia stanza entrando al suo interno, seguita da me.

-Mi dica preside, è successo qualcosa?- dico io preoccupata.

-Devo spiegarti chi sei realmente.- A quelle parole rimango a fissarla per qualche istante prima di annuire determinata a scoprire la verità.

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