Capitolo 5

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Mi ritrovo nella mia stanza con la preside. Oramai non so più cosa aspettarmi, la mia vita è cambiata radicalmente da un giorno all'altro come se nulla fosse. Mia nonna mi ha tenuto nascosto tutta la verità su di me, mio fratello si trova in questa scuola molto probabilmente e non so da che parte cercare, ma ho una piccola speranza di ritrovarlo, questo mi da la forza per andare avanti in tutto questo caos.
-Bene mia cara Sophia...-
Perfetto, non ha nemmeno cominciato a parlare e sono già nervosa. Ho capito che quando comincia con mia cara Sophia non è mai nulla di normale.
-Ditemi preside Zanfolder-
-Bene... sai oramai che la scuola è cominciata e prima o poi scoprirai il tuo dominio. Non dire a nessuno come ti chiami, né da dove vieni. Massima riservatezza soprattutto con gli oscuri, ovvero i sunly e i moonly.-
Ho come un nodo in gola, l'ansia inizia ad impadronirsi di me.E ora chi glielo dice che ho già parlato con uno di loro?
-Capito?- dice la preside cercando una risposta.
-Certo- dico poco convinta, ma questo non sembra turbare minimamente la preside che al contrario risponde con un semplice "ok".
-Ora posso sapere il motivo?- chiedo, ma non ho risposta e vedo la donna dirigersi alla porta. Inzio ad essere stufa delle persone che non rispondo subito.
-Non è una buona idea dire come ti sei trovata qui, potrebbero prenderti di mira, ora però devo svolgere il mio lavoro in qualità di preside. Quindi scusami cara, ma devo andare- dice facendo un sorriso a 32 denti, uscendo poi dalla stanza. Non so perché ma non me la conta giusta.
Cerco di non rifletterci molto, e mi giro per cercare gli orari. Mi guardo un pò in torno, trovando una busta sul letto. -Si!- dico entusiasta.
Prendo la busta che ha una scritta sul dorso a caratteri cubitali :
"ORARI LEZIONI PRIMO ANNO"
La apro velocemente e vedo le materie. Non è come nelle scuole normali, ma questo lo intuivo, non tutti hanno poteri.
Italiano, matematica, scienze e così via, non c'è nemmeno l'ombra.
Vi sono materie che sembrano prese dalle favole, la cosa mi emoziona tantissimo. Smaterializzazione e materializzazione, pozioni, basi della magia (addestramenti), storia di ogni cultura magica.
Sembrano tutte favolose, certo, apparte la storia. Un pò mi dispiace per matematica, era la mia materia preferita.

Accanto al comodino noto un enorme pacco, di sicuro ci saranno i libri così decido di dargli un'occhiata.
Sono affascinata sempre di più, nuovi orizzonti mi attendono e non posso ancora credere a tutto questo. Mi stendo sul letto a pancia all'aria guardando il soffitto.
"Sento che qui sarò felice" penso tra me e me accennando un sorriso, all'improvviso sento che le palpebre si fanno pesanti. Poi il buio.

Apro gli occhi e mi ritrovo nel corridoio della scuola, Demon sta avanzando verso di me con aria feroce. Sono letteralmente terrorizzata dal suo sguardo, non è più giallo e limpido come il sole, al suo posto vi sono degli occhi rosso sangue, che sono puntati proprio su di me. Inizio a correre in preda al panico ma una mano mi afferra per un braccio spingendomi a terra. Chiudo gli occhi cercando di ripararmi con le mani il viso, quando non sento più nulla. Adesso sono in infermeria. Sento dei forti lamenti, inquietanti d'altronde, che provengono dall'ultimo lettino. Mi avvicino intimorita e con mia grande sorpresa Demon è disteso sul letto, vicino c'è un ragazzo, che lo sta assistendo. Ha qualcosa di molto famigliare ma non riesco a guardare il viso essendo coperto dalle mani. Sta piangendo e sussurra qualcosa, ma non riesco a capire nulla.
Continuo a guardare il ragazzo che piange, così decido di accarezzargli la nuca dispiaciuta, ma quando sto per toccarlo una scossa fortissima passa dalle dita al braccio. Brucia come fuoco ardente, è insopportabile. Le lacrime continuano a scendere sul mio viso bagnando le guance oramai arrossate dal pianto, poi una fitta fortissima mi colpisce la testa, facendomi tornare nel buio.
-SOPHIA! SVEGLIATI TI PREGO!-

Apro gli occhi e con uno scatto mi siedo sul letto. Dylia è preoccupata, glielo vedo negli occhi. Io non sono da meno, perché continuo a fare questi strani sogni?
-Sophia, va tutto bene? Urlavi un nome e ti dimenavi nel letto- dice muovendo le mani a destra e a sinistra cercando di imitarmi. È davvero buffa, non c'è che dire.
-Ora va tutto bene, grazie ma... cosa? Urlavo un nome?- dico ripensando alla frase detta poco prima da Dylia. Quale nome potevo mai urlare?
-Nic....Nil...Nicky... si, era proprio Nicky !- dice annuendo soddisfatta.
COSA?! Nicky?? Mio fratello cosa c'entra con tutto questo?
-Sembra che non ti faccia piacere sentire quel nome...- dice improvvisamente
-No no, è mio fratello.... Non lo vedo da un pò-
Affermo io tranquillizzandola, ma lasciando un vuoto dentro di me. Mi manca davvero tanto.
-Dai ti ho portato la colazione visto che non sei uscita tutto il pomeriggio. Sono già le 11:00 dormigliona-
Devo aver dormito davvero tanto. Sorrido alle parole di Dylia iniziando a mangiare insieme a lei le pietanze sul vassoio, appoggiato sul comodino che mi aveva indicato poco prima.

Dopo una doccia, un paio di risate con Dylia, è arrivata la mezzanotte e l'indomani non sarebbe stata affatto una giornata tanto facile, il nostro primo giorno di scuola. Ci infiliamo sotto le coperte e non so come, ma riesco ad addormentarmi di nuovo.
Dopo una lunga dormita, non so con quale criterio ci sia riuscita, mi sveglio in anticipo. Scendo dal letto e mi vado a lavare approfittando del bagno libero. Uscendo trovo una divisa che fluttua nell'armadio, così la indosso. È come le altre, ma senza stemma, di un viola stupendo, una gonna lunga fino alle ginocchia molto carina.
Nel complesso non mi sta male, anzi.
Sveglio Dylia e in men che non si dica, scendiamo per andare a fare colazione. Optiamo per un cornetto al cioccolato e una tazza di cappuccino per me, e del caffè per lei.
-Alla prima ora pozioni, nell'aula 56-dice Dylia tutta allegra.
-Cosa aspettiamo allora? Andiamo.- dico io ancora più entusiasta di lei correndo velocemente nel corridoio arrivando per prima davanti
all'aula.
-Corri veloce ragazzina.-sento dire da una voce maschile. Mi giro per capire di chi si tratta ma rimango ad osservare la figura incredula. No, non ci posso credere... NICKY.
Anche lui come me rimane fisso ad osservarmi con quei suoi grandi occhi gialli che ora sono luminosi e radiosi come il suo sorriso.

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