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la partita finì 3-0 a nostro favore. Tutto era andato perfettamente, tranne un piccolo particolare, anzi direi grande particolare: Cubarsí si era infortunato al 90'. Vi lascio immaginare la faccia di Martina, era devastata. Un po' la capisco sinceramente, quando uno dei tuoi giocatori preferiti sta a terra dolorante è uno dei momenti più brutti e sofferenti. Soffri con lui, come se sentissi il suo dolore. Ma è proprio lì che ci si rende conto che lo si supporta veramente, è proprio lì che lo realizzi. Mi è successo con Gavi, a cui voglio un bene che neanche potete immaginare. Ma tralasciando questo discorso, non avevo ancora realizzato che era il momento di entrare in campo. Mi girai verso Martina, che a sua volta si girò verso di me.
M:"a-aspetta sono un po' troppo in ansia"
D:"anche io, e se stiamo antipatici ai giocatori?"
M:"ma no stupida, in caso c'è Lamine"
D:"hai ragione, non c'è bisogno di farsi tutte queste paranoie"
neanche il tempo di finire di parlare che Xavi ci venne a chiamare, io e Martina ci tirammo uno sguardo complice, come per darci forza.
X.H:"ragazze venite pure"
D:"arriviamo, a proposito Xavi grazie ancora per averci dato questa opportunità"
X.H:"ma di che, siete delle bravissime ragazze e ve lo meritavate"
so che non avevamo confidenza, ma il mio istinto mi disse di abbracciarlo come segno di ringraziamento, e così feci. Lui sorrise, speravo di non averlo messo in imbarazzo.

Il primo ad accoglierci, ovviamente, fu Lamine
L.Y:"ooooh ma guarda qui chi si vedono, le mie due bambinelle preferite"
e inaspettatamente corse ad abbracciare prima me e poi mia sorella. Non so dove abbia preso tutta questa confidenza, ma di certo non potevo lamentarmi, anzi mi faceva più che piacere. Solo non ero abituata a questa situazione, insomma fino a pochi giorni fa queste cose potevano succedere solo nei miei sogni.
D:"ma stai zitto che hai solo un anno in più di me" dissi con gusto mentre gli scompigliavo i capelli
L.Y:"ei, i miei capelli non si toccano nanetta"
come? si era permessa di chiamarmi nanetta. Qui aveva dichiarato guerra
M:"Lamine sappi che a Denise questo nomignolo non piace per niente" disse mia sorella ridendo.
Lui non fece neanche in tempo a risponderle che
iniziai a tiragli dei pugni, che, per mia sfortuna, a Lamine non facevano nulla, visto che era quasi il doppio di me.
L.Y:"non mi fai niente nanetta" successivamente mi prese e mi mise nella sua spalla
D:"LAMINE YAMAL LASCIAMI SUBITO S U B I T O"
come risposa ottenni un "no" secco.
P:"ma voi due non state bene"
tutto questo mi fece ridere, visto che praticamente vedevo tutti i giocatori dall'alto
D:"ciao Pedri, sono Denise, scusami ma è colpa del tuo amico. Lamine puoi mettermi giù almeno posso salutarli?"
L.Y:"e va bene, solo perché sei venuta dall'Italia per questo" disse mentre mi mise giù.

Andai verso gli altri ragazzi, che intanto stavano ridendo con gusto. Martina era lì, vicino ai ragazzi, che stava morendo dal ridere.
D:"cazzo ridi cogliona"
M:"niente è tutto così divertente"
L.Y:"vediamo se è divertente, è arrivato anche il tuo turno Martinaaaa" e fece la stessa identica cosa che aveva fatto con me.
Intanto io mi presentai a tutti gli altri ragazzi, un po' imbarazzata. Tutti ricambiarono il mio saluto, tranne Héctor. Sembrava veramente arrabbiato, e la cosa era parecchio strana visto che aveva anche segnato. Ovviamente ci rimasi un po' male, e Lamine questa cosa la notò anche da lontano.
J.F:"ma scusa quante volte hai visto Lamine? sembra che vi conoscete da una vita"
D:"in realtà solo una volta, non so neanche perché siamo già in così confidenza"
P.G:"questo è il tipico Lamine, il ragazzo più pazzo che io conosca" mi girai di scatto verso Pablo, che era impegnato a ridere. Come già detto, lui era uno dei miei calciatori preferiti.
D:"scusa Pablo, posso chiederti un'abbraccio?"
P.G:"ma certo, vieni qui" disse e io corsi ad abbracciarlo. Era un sogno questo? no perché io stavo per mettermi letteralmente a piangere
D:"Pablo sono davvero dispiaciuta per il tuo infortunio, non vedo l'ora di rivederti giocare"
P.G:"grazie Denise, non ti dispiacere, sono cose che capitano, l'importante è non mollare mai"
che santo questo ragazzo, aveva proprio ragione.
D:"hai ragione, sappi che ci manchi"
P:"è vero, manca a tutti"
a quelle parole di Pedri mi sciolsi letteralmente, la loro amicizia era una delle migliori, c'erano sempre uno per l'altra.
Intanto Lamine tornò, ma senza mia sorella
D:"Lamine dov'è Martina?"
L.Y: "è lì, con il suo amore"
mi girai e vidi Martina che parlava con Cubarsí ridendo e scherzando. Spalancai gli occhi, felice per lei. Il mio istinto portò a guardare Héctor, che come ho già detto, sembrava incazzato. Se ne stava lì in disparte a giocare al telefono, non mi aveva mai degnata di uno sguardo, mentre Martina era lì che rideva e scherzava con Pau.
F.L:"Deniseeeeeee, DENISEEEE ti sei incantata?" disse Fermín distraendomi dai miei pensieri.
Héctor staccò gli occhi dal telefono, come se sapesse che ero lui che stavo fissando così attentamente. Distolsi subito lo sguardo, ecco fatta la prima figura di merda. Lui fece un sorriso scuotendo la testa e tornò subito a guardare il telefono. "che antipatico" pensai tra me e me.

¿Qué somos tú y yo? - 𝘏é𝘤𝘵𝘰𝘳 𝘍𝘰𝘳𝘵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora