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rimasi lì immobile, ferma a guardare Héctor. A interrompere il silenzio fu Xavi.
X.H:"Héctor? quindi?"
nella mia testa da un lato speravo di no, perché comunque sapevo che a lui non avrebbe fatto piacere visto tutte quelle accuse che mi aveva fatto, ma dall'altra parte c'era ancora la speranza che in realtà tutte quelle parole che erano uscite dalla sua bocca non le pensava veramente.
H.F:"e va bene...sono costretto"
non sapevo se gioire o piangere solo al pensiero di avere Héctor a casa mia. Ma tanto non cambiava nulla, la sua volontà era quella di non venire, alla fine lo aveva anche detto con quella frase appena pronunciata. Ero stata davvero una stupida a pensare che sarebbe potute succedere qualcosa con lui, che magari con un miracolo di Dio sarei riuscita a conquistarlo. È un po' anche colpa mia, cosa potevo aspettarmi da un calciatore così perfetto? Niente. Ora che ci penso sarebbe stato impossibile anche per la distanza, tra poco io me ne sarei dovuta tornare in Italia e non l'avrei più rivisto. Era una cosa impossibile fin da subito, infondo...
X.H:"Denise hai una faccia scioccata, c'è qualcosa che non va?"
cazzo. Ogni volta mi fermo a pensare e mi scordo di tutto. Infatti tutti si girarono a guardarmi, mi sentivo un po' in imbarazzo.
D:"nono, stavo solo pensando"
H.F:"sappiamo tutti a chi" mi sussurrò all'orecchio, provocandomi un brivido lungo la spina d'orsale
D:"fai meno l'egocentrico" risposi allo stesso modo. Lui sorrise scuotendo la testa.
Si è vero che stavo pensando a lui, ma come faceva a esserne così sicuro?

era arrivato il momento di andare, purtroppo
P.G:"ciao deni, ciao marti, ci rivediamo vero?"
D:"non credo, anche se parto due giorni dopo della prossima partita non abbiamo i biglietti per venire"
J.F:"ma no come, volevo rivedervi"
che carino João, in questo tempo che ho avuto a disposizione, anche se era poco, ho capito che erano tutti dei bravi ragazzi, proprio come pensavo. Solo da una persona sono rimasta delusa, sappiamo benissimo chi. L'unica persona che speravo e che pensavo fosse così in realtà si era rivelata tutt'altro. Ma fa niente, questa è la vita.
Salutai tutti i ragazzi, uno ad uno, probabilmente loro presto si sarebbero dimenticati di me e Martina, ma per me questa era stata l'esperienza più bella della mia vita e mai e poi mai me ne sarei dimenticata.
Mi girai per andarmene, ma venni sopresa da un'abbraccio da dietro.
L.Y:"nanetta è stato bello conoscerti. Spero ci sarà un'altra occasione per rivederci"
mi girai, ormai in lacrime. Non mi aspettavo tutto questo, non mi aspettavo tutte queste parole. Infondo ci eravamo visti solo due volte, non so perché ci tenesse così tanto a rivedermi.
Gli saltai letteralmente addosso
D:"Lamine perché ci tieni così tanto?"
L.Y:"perché ho capito che sei una persona d'oro, fin da subito. E poi diciamocelo, dove la trovo un'altra nana così carina?"
sorrisi, sembrava di vivere un sogno.
D:"mi mancherai pazzoide"
L.Y:"anche tu, nanetta"
F.T:"come siamo drammatici" disse Ferran facendo scoppiare tutti a ridere.
Ovviamente l'unico che non rise fu Héctor, che anzi al contrario sbuffò.
H.F:"vogliamo andare o volete continuare a fare i piccioncini?"
qualcuno mi poteva spiegare qual'era il suo problema? io davvero non capivo cosa avessi fatto di così male da essere trattata in questo modo. Decisi di non dire una parole, altrimenti sarebbe scoppiato un casino. Salutai ancora una volta Lamine con un bacio sulla guancia e mi rigirai per tornare a casa. C'era solo un problema, ovvero che con me doveva venire anche Héctor.

Durante il cammino per arrivare alla macchina, mi misi a parlare con Martina, mentre Héctor con Xavi.
D:"hai visto che stronzo che è Héctor?"
M:"si, giuro ci sono rimasta un sacco male"
D:"pensa io, che sognavo pure una storia con lui"
M:"mi dispiace fratella, credevo veramente in voi"
D:"anche io, visto che durante la partita mi guardava. Ma lasciamo stare questo discorso, cosa vi siete detti tu e Cubarsí quando vi siete allontanati?"
al ricordo di quel momento, mia sorella sorrise.
M:"sono andata a dirgli che mi dispiaceva un sacco per l'infortunio. Ero così imbarazzata Denise, non potevi capire. Infatti lui questa cosa l'ha notata e ha iniziando a prendermi in giro in modo scherzoso, per questo ridavamo"
D:"che carini che siete, sono così felice che almeno tu abbia parlato in modo civile con lui, a differenza di me ed Héctor"
M:"dai non ci pensare troppo"
non feci neanche in tempo a rispondere che sbattei addosso ad Héctor.
Madonna santa, in quel momento mi ero accorta della nostra differenza d'altezza, era praticamente il doppio di me.
D:"diamine Héctor, perché ti sei fermato d'un colpo?"
H.F:"volevo dirti una cosa. Se ti tormenta il fatto che sarò a casa tua, sappi che non ti darò fastidio"
mentre parlava, l'unica cosa che sentivo erano le farfalle nello stomaco. Era estremamente bello, ma dio, perché doveva farmi ogni volta questo effetto? Ma io non so, non potevo innamorarmi di Lamine che almeno aveva dei sentimenti? Invece no, dovevo innamorarmi per forza di questo stronzo.
Non potevo farci nulla, il mio cuore impazziva anche solo al pensiero del suo nome.
H.F:"hai capito? ohhh ci sei?"
D:"sisi ho capito"
H.F:"la smetti di fissarmi? vuoi per caso un'autografo?"
sapessi cosa vorrei da te signor Fort, altro che un'autografo. Ma cosa stavo dicendo? sono impazzita per caso?
decisi di non rispondergli e di sorpassarlo, tanto parlare con lui sarebbe stato tempo sprecato.

¿Qué somos tú y yo? - 𝘏é𝘤𝘵𝘰𝘳 𝘍𝘰𝘳𝘵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora