All I have

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Lunedì.

Ecco dove mi trovavo. Dopo quel memorabile fine settimana ero viva, in un lunedì. Non riuscivo a togliermi dalla testa il sabato e la domenica, nonostante i pensieri turbolenti continuassero a tornare con forza. Quei due giorni, e soprattutto quella persona, non uscivano dalla mia mente.

Questa mattina ho visto Bud.

Sembrava stare sempre meglio, Troy era elettrizzato, mi ha detto che aveva ottenuto una promozione nell'azienda in cui lavorava, ed ero felice per lui. In effetti credo che anche Bud lo sentisse, era elettrizzato anche lui. E adesso? Io sono al NYT, le cose sembrano leggere nell'aria, qualcosa me lo diceva.

Ally si stava avvicinando, la mia visione periferica la rivelava.

- Ehi, hai sentito del gran casino che sta succedendo qui? - Ha chiesto appoggiando entrambe le mani sulla mia scrivania e inclinandosi, cercando di essere discreta per evitare che le antipatiche che mi odiavano intorno a noi origliassero. Esitai, che casino?

- Beh, credo di no... - Dissi reclinandomi sulla sedia, confusa riguardo a qualcosa di cui tutti parlavano e che io ancora non sapevo. Ho davvero la tendenza a essere l'ultima a notare o a sapere le cose.

- Pare che alcuni documenti riservati della Hansen siano stati rubati dal suo ufficio, con articoli esclusivi del New York Times. Dicono che lo avrebbero fatto con l'intenzione di passarli ad altri giornali, in una competizione folle e accecante. - Disse con disinvoltura, trasmettendo l'informazione con naturalezza. Furto? Qui dentro? Suona quasi come qualcosa di fittizio, come quelle storie esagerate e impressionanti dei pescatori.

- Sembra una furia nel cercare di scoprire chi abbia fatto tutto questo. - Aggiungeva Ally mentre io riflettevo. Chi farebbe una cosa del genere? Rubare dalla stessa Hansen, va bene che con noi, del dipartimento inferiore, non ci sarebbe stato un grande problema, ma con la Hansen? La capo di tutto questo? Quella persona è pazza, si metterà in un bel guaio quando verrà scoperta.

- Lauren...? - Il tono di quel richiamo era una novità per me. Spostai lo sguardo da Ally alla mia sinistra e con una sorpresa enorme vidi la donna imponente dalla pelle nera. La Kordei. Ally diventò verde per l'apparizione improvvisa della donna.

Non viene al NYT, non così casualmente e fuori da qualche evento importante di celebrazione organizzato dalla Hansen. Ma eccola qui. Blazer e jeans casual con tacchi. Era di un'eleganza unica, nonostante mi mettesse ansia su cosa pensasse di me fin dal primo incontro. Ally annuì con la testa e si allontanò con naturalezza.

- So che ti ricordi di sabato, del nostro primo incontro, e so che deve averti lasciato a disagio. Sono qui per rimediare, voglio che tu ti senta a tuo agio con la mia presenza e non il contrario. Ho parlato con Dinah e credo che sia il meglio che possa fare. - Era piuttosto impressionante sentire ciò.

Posso presumere che sia venuta qui per parlare con me, è davvero pazzesco. La Kordei, quella in carne e ossa, di fronte a me, essendo gentile.

- Non prenderla male, volevo solo mettere le cose a posto tra noi. - Disse sorridendo simpaticamente. Sentii che andava tutto bene, che potevo sorridere in risposta, che non mi avrebbe schiacciato con le mani al collo.

- Oh, non mi dispiace, nessun problema, sono a posto - Dissi facendo un cenno con la mano verso di lei, ancora sconcertata. Lei sorrise, sembrava entusiasta della mia risposta. Si chinò allungando il braccio destro, e mi abbracciò con leggerezza. Sgranai gli occhi, ricambiando quell'abbraccio con un leggero colpetto sulle sue spalle. Oh mio dio, cosa sta succedendo alle persone del mondo?

- Sei sempre qui a questa scrivania? - Chiese guardandosi intorno, come se volesse memorizzare tutto. Annuii entusiasta, lasciando che un sorriso mi riempisse il viso con facilità.

Crosswords || Camren || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora