Narratore POV
Canzone * I Still Love You * – Josh Jenkins
Normani Kordei aspettava ansiosamente nel corridoio. Non era esattamente un'azione che si potesse definire normale, ma lo faceva comunque, sentiva di doverlo fare, ogni mattina.
Si aggiustò nella sua giacca di pelle e si avviò verso il numero 625. Posò lo sguardo sui numeri dorati per qualche secondo, poi si chinò e appoggiò una singola rosa davanti alla porta. Sospirò muovendosi nervosamente verso la fine del corridoio, come faceva ogni giorno.
Ma quel giorno, i suoi piani furono improvvisamente interrotti.
- Normani... - Sentì il rumore inconfondibile di una porta che si chiudeva e chiuse gli occhi, abbassando il viso. Non aveva abbastanza forza per girarsi subito e affrontare ciò che doveva affrontare. Vigliaccamente rimase di spalle, tamburellando le dita.
- Normani - La voce si alzò un po', trasformando il tono morbido in qualcosa di più denso. Lentamente si voltò, guardandola a distanza. Dinah teneva la rosa tra le dita, osservando la stilista dall'altro lato del corridoio. Normani, paralizzata da una qualche tortura interiore, inghiottì a vuoto sentendosi sciocca per essere stata scoperta. Non era quello che voleva.
Ma non immaginava che Dinah, sospettando qualcosa, avesse deciso di aspettare quella mattina per scoprire chi fosse la persona che lasciava una rosa rossa davanti alla sua porta ogni giorno nelle ultime settimane. Non fu Normani a muoversi, fu Dinah a percorrere l'intera distanza con passi lenti. Non era ancora pronta per lavorare, il suo volto era senza trucco, e Normani non poté fare a meno di notare la sua bellezza. Fissò i dettagli del suo vestito leggero, chiaro.
- Perché lo fai? - chiese Dinah a bassa voce. Sembrava che ci fosse un tremore nella sua voce, che vacillava in qualche punto. Era chiaro che entrambe si guardavano, spinte da cose non dette. Dinah viveva di dubbi mentre Normani si motivava con piccoli gesti, sempre con la speranza.
- Scusa, non volevo offenderti - Normani aggrottò le sopracciglia, abbassando lo sguardo, troppo confusa per trovare delle buone scuse. Lo faceva perché l'amava e la voleva indietro, e avrebbe fatto tutte le sciocchezze romantiche per ottenere ciò, perché non poteva vivere senza Dinah. Sapeva che esprimere tutto a parole non avrebbe risolto nulla; la fiducia era stata rotta, e ne stava pagando il prezzo.
- Io sento che...grazie. Ma... - Dinah si fermò quando vide Normani guardarla, i loro sguardi si incontrarono nel mezzo delle parole. Sospirò. L'amava ancora tanto...
- Non devi farlo, non devi preoccuparti per questo o importartene...solo... - Non aveva la sicurezza nella voce per terminare la frase. Normani, un po' imbarazzata per essere stata scoperta, rispose.
- Mi dispiace, se ti dà fastidio non lo farò più... - Dinah guardò la rosa tra le mani. Non era un comportamento diverso da quello che Normani aveva durante la loro relazione; era sempre stata una donna estremamente romantica, e pensare a ciò le procurava una nostalgia straziante.
- Non hai bisogno di fare queste cose...venire qui e fare questo, o qualsiasi altra cosa...non devi dimostrarmi nulla... - Era un discorso pieno di rassegnazione da parte di Dinah, che si avviava verso la fine del corridoio. I rancori sarebbero tornati a ondate, era certo, ma i sentimenti erano incontrollabili e questo non poteva essere negato.
Con la stessa intensità con cui avrebbe potuto chiedere a Normani di non tornare più, avrebbe potuto semplicemente chiederle di restare, perché il solo pensiero che non fossero più una cosa sola la dilaniava.
La stilista annuì mordendosi le labbra. Si avvicinò un po', esitante ma si avvicinò, concentrandosi esclusivamente negli occhi dorati di Dinah, lucidi, feriti, ma allo stesso tempo teneri e affascinanti.
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Crosswords || Camren || Traduzione ITA
FanfictionLauren è responsabile della creazione delle parole crociate per il più importante giornale di New York. È una donna che riesce a pensare a migliaia di situazioni contemporaneamente, ma che si è sempre trovata in difficoltà che non le hanno mai imped...