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- Sei proprio sicura che siamo nel posto giusto? - chiesi guardando con riluttanza la facciata dell'edificio. Non era uno dei quartieri più sicuri di York. Emily annuì, il suo stato era visibilmente migliorato, la disperazione iniziale sembrava essere passata. Era ancora vicina a Camila, che aveva lo stesso sguardo esitante che avevo io.

- Vuoi aiuto a salire? Hai bisogno di parlare? - La voce di Camila era così dolce che persino io rimasi lì, ipnotizzata dalle sue parole. Emily la guardò, e anche se capivo che c'era molta confusione nella sua testa poteva comunque sentirsi più leggera solo con quel tono di voce dolce rivolto a lei.

È qualcosa di così difficile da descrivere.

Forse solo osservandola da vicino si può capire la dolcezza di Camila.

- Scusate per tutto questo...io ero solo lì, lo sai vero Lauren? Io... - Si girò verso di me, come se volesse che confermassi la sua versione. Annuii, sapevo che Camila non avrebbe dubitato di lei. Era la verità.

- E poi il ragazzo ha preso tutto...le mie penne nella borsa e i miei quaderni da disegno. - La sua voce era piena di un tono incrinato. Camila si mosse per guardarla, e io rimasi semplicemente in silenzio. Lei sa cosa fare, il modo in cui agisce è unico.

- Ora stai bene, non pensare a queste cose, non quando puoi riposare e mettere tutto a posto. So che fa molto male quando perdiamo una parte così importante di noi, ma la cosa bella della vita è poter recuperare tutto. - Emily sembrava tanto silenziosa e affascinata quanto me per tutto quello che poteva sentire.

- Sei così gentile. -

Camila negò con leggerezza.

- Non ringraziarmi, va tutto bene. Andiamo, se hai bisogno di aiuto possiamo salire con te, vero Lauren? -

Lo sguardo castano ricadde di nuovo su di me e non potei fare altro che annuire e sorridere un po', è una donna genuina.

Conosce appena Emily e già si comporta così.

Lo sguardo azzurro si voltò verso di me, gli occhi arrossati dal pianto, e si avvicinò abbracciandomi di nuovo. La lasciai vicina per qualche secondo, finché si mosse e si concentrò solo su di me.

- Non lasciarla andare, okay? -

Aggrottai la fronte, lei semplicemente distolse lo sguardo e si avvicinò a Camila abbracciandola con cura.

Sembravano dirsi qualcosa a bassa voce.

- Salgo nel mio appartamento. Mi prenderò del tempo per questo, voglio ringraziarvi per aver gestito questo disordine, e scusate per avervi disturbato. - Volevo dire che non era niente, che potevamo gestire tutto, ma Camila mi fermò lasciando che Emily dicesse quello che doveva dire.

Ci abbracciò di nuovo e poi entrò nel suo edificio, salutandoci e scomparendo dalla mia vista. Rivolsi il mio sguardo confuso verso Camila.

- Non aveva bisogno di sentirsi dire che non era niente di importante, a volte abbiamo solo bisogno di qualcuno per cui essere grati - Disse alzando le spalle e avvicinandosi, con un leggero sorriso all'angolo della bocca.

- Sono grata per te -

Lei chiuse gli occhi e negò, e fu così bello che dimenticai cosa volevo dire.

- Andiamo ti riporto a casa, sembra che la giornata sia già stata abbastanza piena. - Chiese dolcemente. Respirai profondamente. Potevo fare quello che dovevo fare un altro giorno, questo era certo. La sua mano mi avvolse la vita e iniziai a camminare con lei.

- È stato...molto bello quello che hai fatto per lei, e guarda...non la conoscevi nemmeno... - Dissi guardandola. La sua espressione era tranquilla, non sembrava essere stato un grande sacrificio.

Crosswords || Camren || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora