tw: smut
Il campanello suonó venti minuti più tardi e un Simone decisamente euforico, scendeva velocemente i gradini e si affrettava ad aprire la
porta."Ciao! Di nuovo" - esclamò e lo accolse all'interno dell'abitazione tirandolo per un braccio.
"Ce stanno i tuoi? Ho suonato, ma forse stanno a dormí?" - si premuró il maggiore di non aver disturbato la famiglia del più piccolo.
"Solo mia nonna, ma dorme da tutt'altra parte della casa." - lo rassicuró Simone, invitandolo a levarsi cappotto e scarpe nello stanzino vicino all'ingresso, per poi seguirlo al piano superiore nella camera del corvino.
"Non ho preparato nulla dato il poco preavviso, però ho già acceso il computer per guardare un film" - gli illustró il minore, mostrandongli il letto matrimoniale leggermente sfatto dove al centro vi era il piccolo laptop aperto sulla schermata principale.
"Va benissimo Simó, l'importante era vedettè" - ammise il moro, prendendo posizione nel suo solito lato del letto, sdraiandosi supino e portandosi le mani dietro la nuca.
"Quando ti dicono "fai come se fossi a casa tua", tu lo prendi alla lettera?" - domandó il minore, cercando di rendere la stanza più ordinata e sistemando gli ultimi vestiti all'interno dell'armadio.
"Eh si, se no nun me lo devono dí...te da fastidio dove me so' messo?" - chiese Manuel, alzando il capo e cercando con lo sguardo il proprietario di casa, per capire se dovesse veramente cambiare posizione.
"In effetti si." - dichiaró Simone, chiudendo l'anta dell'armadio e avvicinandosi a letto.
Prese posto anche lui, alzando le lenzuola ed infilandosi sotto copiando la posizione del suo ospite - "Tu" - lo indicó, toccandogli il petto con la punta del dito - " Vieni qui." - e con lo stesso dito indicó se stesso, segno che non vi era un posto specifico dove voleva far riposare il moro, gli bastava si spalmasse con tutto il corpo contro il suo.
"Guarda che stamo scomodi" - ma l'incoerenza ormai, era un fattore che lo contraddistingueva e mentre pronunciava quelle parole, scivoló con la schiena dal materasso al corpo di Simone, facendola aderire sul suo petto.
"Fallo decidere a me" - fu l'unica replica di cui lo degnó il minore, allungandosi per recuperare il computer, che sistemó meglio tra le gambe di Manuel, nel frattempo inerme ai movimenti del minore, per poi sistemarsi meglio contro i morbidi cuscini.Non appena Manuel ebbe il piccolo schermo davanti, già aperto, aprí un su internet un sito streaming iniziando a leggere la lista di film proposta.
Simone lo ammirava, sporgendosi con la testa di lato e notando il maggiore mordersi il labbro dalla concentrazione, insoddisfatto di non aver trovato ancora un titolo adeguato.
"Simó, ce rinuncio...stasera se guardamo un cartone va bene?" - sbuffó spazientito, indietreggiando nuovamente con la schiena sul minore e poggiando la testa sul lato sinistra, per permettere a Simone di vederci ancora meglio.
"Direi che è perfetto." - rise all'espressione imbronciata di Manuel e gli portó una mano sul petto per sostenerlo meglio.
Il romano annuí di rimando, si sporse solamente per avviare il film e ritornó nella medesima posizione, pronto a godersi la serata.
Il cartone scelto da Manuel era Bambi e il più piccolo volle credere che fosse una casualità e non una scelta fatta di proposito dal maggiore, che più di una volta da quando si erano conosciuti, lo aveva complimentato per i suoi occhi - "Ma lo sai che c'hai du' occhi enormi Simó? Me paiono quelli de un cerbiatto, inizieró a chiamatte' Bambi de sto passo." - alla fine non l'aveva mai chiamato così, ma il corvino si ricordó quante risate gli aveva provocato quel giorno.