robbers, the 1975

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La macchina frenò rumorosamente alla fine della strada. Liam deglutì, spingendo lo sportello per uscire.

Sentiva le sirene della polizia suonare sempre più vicine, e si voltò di scatto verso il guidatore.

Lo guardò negli occhi scuri, non coperti dalla bandana nera che gli nascondeva le labbra, il naso e gli zigomi che avevano l'impressione di essere appuntiti e ben delineati.Lui gli fece un cenno, incitandolo ad uscire.

Non aveva parlato, neanche quando un proiettile lo aveva sfiorato, lasciando scivolare il sangue rosso sulla maglietta scura. Gli lanciò la borsa con le banconote, reprimendo un gemito di dolore al movimento del braccio fasciato da un pezzo di stoffa impregnato di sangue.

Liam lo guardò ancora. Aveva le mani strette sul volante ed un espressione accigliata sul viso semicoperto. S

entì ancora le sirene, il ragazzo spalancò gli occhi contornati da ciglia scure e lunghe, pigiando l'accelleratore ed imprecando in un tono quasi impercettibile. Non c'era più tempo.

-Cristo.- sbottò Liam, richiudendo lo sportello. Il ragazzo guardò nello specchietto retrovisore, sterzando verso la sterpaglia dietro ai capannoni abbandonati dove avrebbero dovuto nascondersi.

-Scusa. Ora si passa al piano b.- mormorò Liam, ricaricando la pistola. Aveva i guanti sporchi di sangue e terra, ed i capelli spettinati.

Il ragazzo alzò le spalle, fissando la strada. Batté le dita sullo sterzo quando arrivò al terreno scosceso, frenando di scatto ancora una volta. Questa volta Liam uscì, sbattendo lo sportello con forza mentre portava la sacca con i soldi su di una spalla.

Il ragazzo uscì con un salto e prese a correre verso i capannoni. La macchina continuò a scendere veloce lungo la stada in discesa, seguita dalle macchine della polizia.

Liam ridacchiò, entrando nell'edificio ed appoggiandosi al muro. Guardò di fronte a sé; il ragazzo di cui non conosceva il nome cercava di riprendere fiato, con ancora la bandana nera a coprirgli il viso.

Avevano fatto un accordo con gli sguardi, quando, fuori da un lurido locale di Londra, Liam l'aveva scorto ad origliare la sua telefonata. Era stato costretto a renderlo suo socio, ma anche allora, aveva il viso coperto.

-Io sono Liam,- disse, abbozzando un sorriso. -e mi piacerebbe sapere con chi sto per dividere ottocentomila sterline.-

Lui prese un respiro, scostando la stoffa scura dal viso. Aveva le labbra piene e schiuse, la mascella ben definita ricoperta di una sottile barba, ed un piccolo sorriso mentre riprendeva fiato.

-Zayn.- disse soltanto, porgendo la mano a Liam, che la strinse sicuro. Guardò il suo viso per qualche istante prima di scostare lo sguardo.

-Quanto dovremo restare qui?- chiese ancora, mentre Zayn appoggiava la nuca contro la parete.

-Tre giorni.-

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Zayn si svegliò di scatto, sentendo una pistola essere ricaricata.

Si mise seduto, guardandosi intorno.

-Tranquillo, sono io.- disse Liam. Puntò la pistola carica verso un punto indefinito e fece finta di premere il grilletto, muovendo le labbra in un sorriso.

-Smettila.- sbottò Zayn, guardandolo serio. Irrigidì i muscoli quando Liam puntò l'arma contro di lui, chiudendo un occhio come per mirare meglio.

-Hai paura?- chiese, bagnandosi le labbra. Si avvicinò di un passo, e Zayn contrasse la mascella.

-Spara.- mormorò, alzandosi. -Spara se hai le palle.-

Liam portò il dito sul grilletto, poggiando la pistola sulla tempia di Zayn. Lui prese un respiro bruscamente, socchiudendo gli occhi.

-Sai che lo faccio, vero?- sussurrò al suo orecchio, poggiando la mano libera sul suo petto.

Zayn rabbrividì, e cercò di convincersi che fosse per l'arma puntata sulla sua pelle. Guardò gli occhi di Liam mordendosi un labbro, e lui abbassò piano la pistola.

-Non farlo.- mormorò, fissando la sua bocca. Zayn inarcò le sopracciglia, abbozzando un sorriso.

Passò la lingua sul suo labbro superiore, avvicinandosi di più. -Fare cosa?-

Liam respirò sul suo viso, ridacchiando. -Non provocarmi.-

Zayn sorrise, portando da lingua tra i denti bianchi. -Non farò altro.- disse, mordendosi ancora il labbro umido.

Liam lo spinse contro la parete, e lui gemette sorpreso quando sentì la bocca di Liam contro la propria. Schiuse le labbra velocemente, lasciando a Liam spazio per poter sfiorare la sua lingua con la propria.

Sentì le sue mani scendere fino ai suoi fianchi, poi correre cautamente fino alle coscie, sollevandole.

Zayn le allacciò attorno al suo bacino e mugolò alla sensazione piacevole delle labbra morbide di Liam contro il collo.

-Sei soddisfatto?- chiese, senza fiato.

Zayn scosse la testa, togliendosi la maglia bagnata di sangue.-Non ancora.-

Liam guardò il suo petto. I tuatuaggi si arricciavano dolcemente sulla sua pelle olivastra che avrebbe voluto assaggiare con baci languidi.

Lo lasciò dolcemente, e lui l'afferrò dal colletto della sua camicia riportando le labbra sulle sue.

Zayn si stese sul pavimento, appoggiando la testa sulla sacca piena di banconote.

Liam si spogliò della camicia e si mise a cavalcioni sul ragazzo.

-Dio.- mormorò Zayn, passando le dita sulla sua pelle. Lo guardò ancora un attimo, prima di sfilarsi i pantaloni, sbottonando quelli di Liam.

-Che aspetti?- chiese, iniziando a muovere il bacino per alleviare la crescente erezione.

Lui deglutì, aveva ancora il sapore di Zayn sulle labbra. Si tolse i jeans, ansimando quando i suoi boxer venne a contatto con quelli del ragazzo bruno sotto di lui.

-Liam.- gemette. Ed il modo in cui avesse pronunciato il suo nome lo fece rabbrividire.

Prese a muoversi contro il suo membro, baciando il suo collo teso, leccando la pelle dolce.Zayn poggiò le mani sulle sue scapole, scendendo poi fino ai glutei. Gli sfilò i boxer e Liam mugolò, togliendo i suoi.

Entrò in lui con una spinta, e lo sentì smorzare il respiro per poi ansimare pesantemente.

-Ancora.- gemette, gettando la testa all'indietro. Liam accelerò le spinte, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, respirando il profumo della sua pelle.

Zayn mormorò il suo nome, stringendo i suoi capelli corti e castani in un pugno. Alzò il bacino, chiedendo di più, e Liam ringhiò spingendo forte.

Zayn si lasciò andare, rilassando i muscoli, e Liam venne dentro di lui, prima di baciargli le labbra arrossate.

Si appoggiò contro il suo petto, lasciando che lui giocasse con i suoi capelli.

-Cosa farai con quattrocentomila sterline, Zayn?-

Lui prese un respiro. -Voglio comprare una bella moto.- disse, affondando ancora le dita tra le ciocche castane di Liam. -Tu?-

Lui chiuse gli occhi. -Voglio andarmene da qui. Ricominciare.-

Zayn ridacchiò. -Potremmo andarcene da qui sulla mia fantastica moto.- mormorò, e Liam annuì contro la sua pelle. -Sarebbe bello.-

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-Liam Payne?-

Lui aprì gli occhi di scatto, perse un battito ed annuì confuso.

Zayn si svegliò di soprassalto, e schiuse le labbra.

-Zayn Malik?-

Annuì, mormorando un "sì", mentre il cuore prese a battere troppo velocemente.

Il poliziotto abbozzò un sorriso. -Siete in arresto.-

ars amatoria (one shots)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora