Un 10% l'ho comprato per salvarlo.
Un 4% è stato il dono di Claude.
Sono riuscita a reincontrarlo... ma non ancora a mettere al sicuro la sua vita.
Dovette ricordarsi quelle cose, perché in quel momento la felicità era stata tanta da rischiare di cancellare qualsiasi pensiero, qualsiasi cautela, nella sua mente.
«Va tutto bene?» gli chiese la voce gentile. Sentì un delicato tocco sulla testa, sopra il cappello che portava, e che in quel momento desiderò di non aver messo.
Seam si costrinse a respirare a fondo, per riprendere il controllo. Non sapeva come giustificare le sue azioni e, se doveva essere onesta, al momento non le importava di pensare a una spiegazione credibile.
La ragazza si staccò infine un po', tirando su il viso e così incontrando di nuovo lo sguardo di quelle iridi scure, così simili alle sue, ma molto più nere, tanto che non si riusciva a distinguere lo stacco tra l'iride e la pupilla. L'attenzione del ragazzo era ancora tutta su di lei, un sorriso gentile sulle labbra sottili.
«Il tuo colorito mi sembra migliore rispetto a un momento fa», disse il ragazzo, stringendola appena, come per dirle che l'avrebbe sostenuta. «Ho temuto che ti stessi sentendo male. Però stai piangendo... hai dolore da qualche parte?».
«No. Qual è il tuo nome?» domandò Seam, forzandosi a non aggiungere un "stavolta".
«Mi chiamo Howl», rispose il ragazzo. «Howl Eltower».
Adottato nella famiglia Deltower quindi, ma non un Deltower. Una sorta di vassallo.
«Howl», Seam ripeté il nome, come a memorizzarne la forma. Si accontentò di quello, per il momento, e lentamente si staccò da lui.
Howl sembrava ancora un po' incerto sul lasciarla andare o meno, e le sue mani esitarono. Forse temeva che sarebbe di nuovo svenuta.
Un suono di passi, e anche Claude fu accanto a loro, al fianco di Seam. La ragazza sentì che le poggiava una mano sulla schiena.
«Devo davvero riposare», disse Seam, prima che le venissero richieste spiegazioni. «Howl... Howl, assomigli moltissimo a una persona che un tempo ho conosciuto. Questo mi ha... insomma, devo risposare, per la stanchezza inizio a reagire in modo assurdo», Seam rise, piano, un'ultima lacrima che le scivolava lungo una guancia. «Scusami se ti sono piombata addosso così».
Howl scosse la testa, come a dire che non c'era stato nessun disturbo, ma il suo sguardo scattò quasi improvvisamente su Claude.
«Oooh, Claude, questa ragazza è dunque Cornelia?» domandò Howl, con un tono piuttosto allegro, accennando con la testa alla mano che Claude stava tenendo sulla schiena di Seam.
Claude si irrigidì. «Hai perso la memoria durante il viaggio? Hai visto Cornelia in foto. Ti sembra per caso lei? »
«Ammetto che i viaggi in aereo tendono a disturbarmi parecchio», Howl sorrise, tendendo una mano per asciugare la lacrima di Seam. Portava i guanti, quindi tutto quel che sentì Seam fu il morbido tepore della stoffa. «Ma hai ragione. Questa ragazza ha un aspetto molto più grazioso di Cornelia».
Seam non riuscì a decifrare il suo tono, tuttavia quello era indubbiamente un complimento, quindi ricambiò il suo sorriso.
Claude ritrasse di scatto la mano dalla sua schiena, come per mettere in luce il suo disaccordo senza dire nulla.«Posso dunque sapere il tuo nome?» domandò Howl. «Claude forse prima ti aveva chiamato, ma mi hai distratto e non ho ascoltato, ti chiedo perdono».
«Seam di VecchioFiume», disse Seam.
«Borsa di studio, dunque», disse Howl. «Ci rivedremo in questa scuola presto. Tornerò a frequentare le lezioni dopo la pausa invernale».
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Il Desiderio dell'Osmanto
ParanormalDopo innumerevoli vite in cui ha perso l'uomo che amava, per salvarlo Seam ha deciso di fare un patto con un misterioso essere che vede nei sogni. La sua impresa, però, potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, dato che il destino di Seam è ind...