-Trustfulness- (Eminem Fanfic)

CAPITOLO 1

AVVISO: QUESTA STORIA CONTIENE LINGUAGGIO ESPLICITO; INOLTRE VOGLIO PRECISARE CHE LE PERSONE ED I FATTI QUI DESCRITTI NON CORRISPONDONO ALLA REALTA'. 

Detto questo, spero che leggiate la mia storia e che vi piaccia; aspetto i vostri commenti e se avete consigli da darmi non fatevi scrupoli a lasciare commenti. Okkei, bye bye, PEACE!!

AGOSTO 2003 - DETROIT 

Claire POV                                                                                                                                       

 Sento caldo. Troppo caldo. E sento il sudore bagnarmi la fronte. Il sole mi batte in pieno viso,il che vuol dire che stanotte mi sono dimenticata di nuovo di abbassare le tapparelle; che frustrazione. Odio svegliarmi impiastricciata di sudore e con questo senso di completo fastidio addosso; cerco di muovermi senza fare troppo rumore per non svegliarlo; il suo respiro e il so corpo sul mio non fanno che alimentare questa sensazione di caldo opprimente. Purtroppo devo assolutamente sciogliermi da questo avvolgente abbraccio; con tutta la delicatezza che possiedo riesco a scivolare fuori dal letto e in punta di piedi vado in bagno. Adoro il mio bagno; mi da sempre un senso di tranquillità, di serenità, di pace. Decido di riempire la vasca per darmi una rinfrescata e mentre aspetto mi siedo sul bordo fissando il riflesso della mia immagine all'enorme specchio sulla parete di fronte. I capelli ricadono sulle spalle in onde naturali, un po disordinate; il perfetto look spettinato stile mattutino di cui parla sempre Oliver, il mio parrucchiere; si direi sarebbero perfetti se non fosse per la frangia completamente appiccicata alla fronte dal sudore.Come sempre mi sono scordata di togliere il trucco stanotte, il che spiega le enormi sbavature nere intorno agli occhi... e poi noto la sua maglietta; devo essermela messa stanotte prima di addormentarmi in un raptus di tenerezza dopo i magici momenti che mi ha regalato. Mi sento avvampare al ricordo di me e lui;insieme.Sorrido come una scema giocando con l'orlo dell'enorme maglia che mi copre fino alle ginocchia, per poi toglierla insieme alle mutandine e infilarmi nell'acqua tiepida cosparsa di schiuma.Dopo una buona mezz'ora ho finito il mio bagno rilassante e adesso mi sento molto meglio; pulita e profumata mi copro con un asciugamano e mi dirigo di nuovo verso la camera; non posso fare a meno di pensare a quanto sia strano che esca dal bagno con un asciugamano avvolto intorno al corpo, invece di viaggiare tranquillamente nuda verso la camera; tutto perchè lui è qui. Sì certo, direte voi, che problema c'è ti ha visto altre volte nuda...ma il pensiero di trovarlo sveglio nel mio letto con i suoi meravigliosi occhi che indugiano sulla mia nudità in completa libertà mi crea non poco imbarazzo; lo so, nonostante i miei ventidue anni non sono ancora del tutto in completa sintonia con il mio corpo. Non che non mi piaccia o che non mi accetti così come sono, ma tendo a sentirmi a disagio in questo tipo di situazioni, come se a chi mi vede nella mia più completa naturalità non piacesse ciò che vede. Anche se probabilmente con Marshall non dovrei aver bisogno di farmi queste seghe mentali;solo che la sua opinione su di me vale più di quanto lui possa immaginare, e non solo sul mio aspetto fisico. E poi eccolo lì; un angelo sceso in terra. Lui. Il lenzuolo attorcigliato tra le gambe che copre a malapena la sua di nudità. Il petto che si alza e si abbassa ritmicamente. La bocca semi-aperta in cerca dell'aria che manca in questa stanza. O sono io che sento mancarmela? Decido di aprire la finestra sperando che questo mi permetta di non sudare di nuovo. "Clai.." lo sento bisbigliare il mio nome a metà nel sonno; la voce impastata. Sorrido; è il suono più bello che abbia mai sentito...Togliendo il suono della sua voce che sussurra o urla il mio nome nell'estasi del sesso, e togliendo il suono della sua voce quando da il meglio di se cantando, ovvio.Con il sorriso ancora sulle labbra prendo un reggiseno, un perizoma e un paio di leggins con una maglia dalla cassettiera, decidendo di vestirmi.