capitolo III

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Anne

Whether I'm gonna be your wife or
Gonna smash up your bike
-TS


☠️ F L A S H B A C K ☠️

<< Mamma? Dove sei?>>

È da quasi un' ora  che sento dei rumori strani, ma non riesco a capire da dove provengano. Non riesco nemmeno a trovare mamma e mi sto seriamente preoccupando.

Ho tanta paura che le sia successo qualcosa.

<< Mamma?!>> Domando per la seconda volta nella speranza che mi risponda.

BOOM. BOOM. BOOM.

Altri rumori forti.

Sembra quasi che qualcuno stia per rompere uno dei muri di casa ma continuo a non capire cosa possa essere.

Cammino per tutta casa a piedi nudi e con il mio orsacchiotto preferito stritolato in un braccio. Con lui mi sento sempre al sicuro, me l'ha regalato la mamma quando ero appena nata per tenermi compagnia ogni notte, e ora ci sono cosi affezionata che non lo lascio mai, nemmeno per andare al bagno.

BOOM. BOOM. BOOM.

<< 1. 2. 3. Ora passa, tutto passa, non è mai successo, sto bene, anzi! Stiamo bene!>>

Mamma è in salotto e sta sbattendo la testa volutamente contro il muro, mentre ripete sempre le stesse cose, sta delirando. 

<< Oh! Tesoro, ciao!>> Il suo sguardo si rabbuia, le pupille di allargano e poi porta le mani alla testa e inizia ad urlare.

Sta urlando come una forsennata, e ho quasi paura che le sue corde vocali si possano rompere da un momento all'altro.

Si abbassa verso il pavimento fino a mettersi in ginocchio, e come se nulla fosse si tira i capelli tanto da strapparseli.

<< Mamma! No, ferma!>> Urlo mentre mi avvicino per aiutarla.

Ma quando alza la testa per guardarmi, distolgo subito lo sguardo. È come se i suoi occhi, ora cupi e vuoti stiano cercando di mangiarmi l'anima, un pò come i Dissennatori di Harry Potter.

<< TU! Come hai potuto? Come? Un attimo fa era qui! Era qui!!>> Mi urla contro con le lacrime agli occhi.

Ha le occhiaie scure, i capelli arruffati e annodati, la fronte tagliata per via delle testate forti che stava dando
al muro e il pigiama stropicciato.

<< Mamma, papà non c'è più da mesi oramai.. scusa, va bene? Scusa! Io non vole->>

Ma prima che potessi finire la frase lei si alza all'improvviso e inizia a tirarmi i capelli.

<< Ferma! Mamma basta! Mi fai male!!>> Dico iniziando ad urlare anche io tra le lacrime.

So di aver sbagliato, mi porto questo senso di colpa dalla sua morte e mi sento malissimo anche io. La notte fatico a dormire perché oltre agli incubi affronto anche dei momenti in cui mi paralizzo, il mio corpo dorme ma non la mia testa, i miei occhi rimangono aperti, sono consapevole di non star veramente dormendo.

Lost In The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora