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Centro di Donate, nei tavolini colorati di uno dei bar annessi a quello dello zio di Happy, in compagnia l'una dell'altra e con accanto delle fresche coppette medie, uno splendente giallo Zuppa Inglese per Happy e un semplice ma sempre di moda Cioccolato e panna per Zarah per dare loro sollievo dal calore; Poichè il tempo quell'oggi era caldo ma umido allo stesso tempo, l'aria era quasi onirica e surreale, e divenne ancora più pesante e nebbiosa agli occhi di Happiness Cooper quando sentì le parole uscire di bocca dall'altra.
"Brian pensa che lui sia tornato?" Si accigliò la ragazza, guardando con sospetto Zarah.
"No" assicurò lei, con un sorriso leggero e sempre confortevole, infilandosi in bocca un altro cucchiaino pieno zeppo di panna e parlando con la bocca ancora piena "La statua è ancora bella ferma e intatta nel posto in cui l'abbiamo situata la scorsa volta che una situazione come questa si è presentata, ma suppone (Giustamente, direi) che le gesta di quell'assassino non sono attribuibili a un umano, o almeno non a ciò a cui ci riferiamo quando parliamo di umani"
Happy si confuse, e scosse leggermente la testa in un tentativo inutile di chiarirsi le idee, infine sussurrò "Lasciami riepilogare, dunque: Brian in qualche modo è venuto a sapere di quegli omicidi seriali, quelli che da un mese circa hanno posto fisso in TV-"
"Da informatori" la interruppe Zarah, gesticolando furiosamente per fermarla "Amici di lunga data di Brian, insomma con la sua età qualche amico lungo la via se lo sarà fatto"
Happy la guardò con sguardo torvo, ma non perse il filo e continuò a parlare, come se la Ragazza Ritrovata non avesse mai interrotto il suo discorso "Già. E che con quello all'azienda Agroalimentare di ieri sono arrivati a circa 5, e pensa che siano collegati e qualcosa rispetto all'assassino e al fatto che egli sia praticamente un fantasma invisibile alla polizia e alla gente, e che abbia lasciato soltanto una donna viva di tutti questi omicidi seriali non gli va giù, quindi ha mandato te qui adesso a parlare con me e a chiedermi...cosa, esattamente?"
Zarah battè le mani, come se un'idea grandiosa le fosse balenata nella mente di punto in bianco e, con il sorriso di qualcuno che vuole mettersi sempre in gioco e che non ha paura di iniziare un'avventura, disse "Carissima Detective Happy, tu, insieme a Oliver, devi scoprire cosa c'è sotto questi omicidi"
Happy spalancò gli occhi, incredula, subito dopo però ricominciò ad accigliarsi, abbassando lentamente la testa, prendendo fiato e parlando lentamente "Non se ne parla.
Ho già rischiato troppo letteralmente la prima volta che vi ho incontrati, se potreste evitare di mettermi sempre contro una qualche forza sovrannaturale spacciata per Ihmisia o qualsiasi cosa sia, mi farebbe piacere"Zarah ghignò sotto il naso, guardando fintamente torva l'altra, e dicendo, facendo passare tra le sue labbra l'ultima cucchiaiata di bruno gelato al cioccolato "Ow, avanti, Happy, dov'è il tuo spirito di avventura?"
La guardò poi, cercando un qualche segno di debolezza e ripensamento da parte della giovane e, quando non lo trovò, continuò a parlare, ora decisamente più seria "Nessuno di noi vuole essere troppo diretto o brutale, Happy, e Brian sa nascondere abbastanza bene i suoi pensieri quando vuole, ma anche Amelia si è accorta che è preoccupato. E sento profondamente che ciò sia relazionato al Prigioniero, in qualche modo.
Ho fatto dei sogni...ultimamente, sogni come quelli che ho fatto tutte le volte che ho dovuto affrontarlo, e ho scoperto di non essere l'unica. Happy, Amelia si sveglia nel cuore della notte urlando, Richard è più silenzioso di quanto non sia ultimamente, l'ho combattuto per ben due volte, so cosa succede quando sta pianificando qualcosa."Happy la guardò con sguardo ora un po' più dolce per nascondere lo sgomento interiore.
Anche lei aveva avuto dei sogni, dei sogni con il Prigioniero in essi, e li aveva avuti persino quella stessa notte, Lui non smetteva di tormentarla, ed è la stessa identica sensazione che ha provato quando l'ha dovuto combattere per la prima volta, forse stava veramente tornando.
Beh, se era così, non poteva starsene là seduta con le mani in mano, lasciare che tutto accadesse, lasciare che potenzialmente lui distruggesse le vite di coloro che avevano salvato la sua, odiava ammetterlo, ma doveva concordare con Zarah, adesso."...Cosa dovrei fare, per investigare?"
Zarah riprese a sorridere, un sorriso un po' più forzato, un po' più tirato di quelli allegri e spensierati che sfoggia solitamente, ma le sussurrò "Io non sono nessuno per dare consigli, nè voglio assolutamente prendere il tuo posto per questa missione" disse, non sforzandosi neanche troppo di nascondere l'eccitazione che però andava crescendo in lei "ma mi sono presa la libertà di fare alcune ricerche sull'unica donna sopravvissuta alla strage dell'azienda Agroalimentare di ieri. Si chiama Carol Elias, ha 27 anni, lavorava in quell'azienda da soli 3 anni, l'assassino non l'ha sfiorata, quindi è stata dimessa dall'ospedale, si trova nella sua casa adesso, in Via Tube, circa 20 km da qui, poco tempo con il Bus, potrebbero esserci alcuni Detective a casa sua, o alcuni agenti di scorta per sorvegliarla, ma dovresti essere in grado di parlarle tranquillamente se non sei una psicopatica armata di scure venuta per ucciderla"
Happy inclinò la testa al suo sorriso e al suo flusso di informazioni uscitole dalle labbra, e la guardò interrogativa "E tu come fai ad avere tutte queste informazioni?"
L'altra continuò a sorridere sardonica, per poi addolcire lo sguardo "anche io ho un buon numero di amici qui.
Ma suvvia, non è questo quello che importa, io sono venuta qui per portare un messaggio, devo pur portar qualcosa indietro, che dici?
Seguirai i miei saggissimi consigli e andrai a parlare con la nostra carissima sopravvissuta oppure dovrò andare a elemosinare aiuto da Oliver?"Happy ricambiò il sorriso questa volta, alzando un sopracciglio "sono molto tentata di vedere come te la cavi quando sei in difficoltà, ma suppongo che ti renderò le cose facili, questa volta"
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I Ragazzi Ritrovati: Antologia di un sorriso
FantasyUn comune giorno dopo tutto il non-comune che Happiness Cooper è stata costretta ad affrontare, alla giovane è stato finalmente restituito ciò che bramava con cuore sincero; Godersi i propri anni di gioventù come una normale adolescente. Eccetto che...