capitolo 33.

233 6 1
                                    

erano le sette del mattino e pansy era già operativa.

io, invece, ero abbracciata a mattheo che teneva stretta la presa attorno al mio fianco.

"avete intenzione di alzarvi?" disse la mia migliore amica correndo a destra e sinistra per prepararsi.

"no." la sua voce impastata, un po' rauca.

mi strinse ancora di più a sé e mi lasciò un casto bacio sulla fronte.

"avanti piccioncini, alzate quei culi!"

lentamente mi alzai e mi diressi al bagno senza dire nulla.

dopo aver fatto le mie cose pansy aprì la porta del bagno, affacciandosi.

"sono felice che lui sia tornato, non sai quanto mi sono sentita impotente quando ti ho vista sul letto in lacrime." sussurrò.

"ti voglio bene ethel." le sorrisi e l'abbracciai, stringendola a me con tutte le forze che avessi.

tornai a letto.

mattheo sembrava così tranquillo, ed io più di lui.

"io vado a lezione, voi state attenti." e la porta si chiuse lentamente.

-

al mio risveglio fui immediatamente sommersa da un enorme freddo.

mattheo non era più con me.

aprii lentamente gli occhi sperando di trovarlo lì, ma non ci fu traccia.

mi alzai lentamente e mi diressi al bagno sconsolata.

"scusami!" urlai quando poi lo vidi, era circondato dal vapore e portava solo un asciugamano legato in vita.

chiusi di scatto la porta ma dopo pochi secondi era nuovamente spalancata.

"sei seria?" trattenne un risolino vedendomi totalmente rossa.

"si, sono serissima. ora se vuoi scusarmi."

l'acqua della doccia non mi era mai sembrata così tranquillizzante quanto allora.

una sensazione di relax si fece strada dentro di me.

ma non per molto.

mi vestii ed uscii di corsa per rivedere il mio ragazzo.

in realtà non era mai stato ufficializzato, forse non dovrei permettermi di definirlo tale.

"andiamo a pranzo? ho fame." misi il broncio.

-

"stavo pensando di organizzare una festa." esordì pansy.

"ottima idea." ed ovviamente se si tratta di divertimento draco è sempre ben predisposto.

"organizzate voi, io non ho voglia, assolutamente." disse theodore.

"non vi preoccupate signorini del cazzo, ce ne occupiamo noi." mio fratello doveva sempre farsi riconoscere.

"se vi va posso far girare notizia." mattheo posò una mano sulla mia coscia.

"si, riddle, ci faresti un grande piacere."

"non chiamarmi così pansy."

your moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora