capitolo 7.

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Questa volta era lui ad evitare me.

Ogni volta che mi passava accanto sembrava come se avesse schifo anche solo a sfiorarmi.

Sentivo il peso di quella situazione addosso e sono sicuro che fosse lo stesso per lui.

Yizhuo mi diceva di ignorarlo, di fregarmene ma come potevo farlo?

In qualche modo la mia vita è quella di Hyunjin si incrociavano sempre e finivamo per ritrovarci uno di fronte all'altro ed a scappare via qualche secondo dopo.

Come potevo fingere che tutto quello non fosse mai successo?

Non sono come lui, non faccio come se nulla fosse sapendo che quando eravamo soli abbiamo condiviso un momento così privato.

Eppure lui continuerà a scappare.

Da una settimana a questa parte sta continuando con quel suo gioco.

Mi vede, evita il mio sguardo e scappa.

Scappa perché forse ha paura che io gli ricordi ancora cosa è successo.

Scappa perché ha paura che qualcun'altro senta quello che abbiamo fatto.

Questa cosa mi sta facendo uscire di testa e personalmente parlando non riesco più a sostenere una situazione di questo tipo.

Quando sono arrivato a casa ne ho parlato anche con Isabel, la donna che mi ha sempre sostenuto.

È stato inevitabile che mentre gli parlavo delle lacrime scivolassero lungo le mie guance.

Ero frustrato e contrariato per quella situazione che non capivo.

Non l'ho mai capita e continuo a non farlo.

Mi strinsi forte tra le braccia della donna e mi lasciai cullare dai suoi lenti movimenti.

"Stai crescendo così tanto Felix.."

Mi disse dopo diversi minuti di silenzio.

La sua voce era calma, piena d'amore e d'affetto nei miei confronti, ma aveva una leggera nota di malinconia mentre pronunciava quelle parole.

"La prima volta che ti ho visto eri piccolissimo ed ora guardati.
Stai diventando grande.
Solo qualche mese fa avresti affrontato questa situazione in un modo completamente diverso"

Ammise lei mentre mi guardava.

Oltre alla malinconia questa volta nella sua voce si poteva leggere una nota di gratitudine.

Era fiera di me.

"Devi affrontarlo in modo razionale.
Devi parlargli Felix, fargli capire cosa sta facendo, non rimanere anche tu nell'ombra come sta facendo lui"

Mi spiegò poi ed ammetto che proprio quelle parole furono la spinta per me.

Mi riempii di coraggio e solo il giorno dopo mi misi a cercarlo per tutta la scuola.

Quando il mio sguardo incontrò il suo si fermò a guardarlo.

Lui continuava a fare il suo giochetto ma non era lo stesso per me questa volta.

Mi avvicinai a lui a passo svelto senza dargli tempo di scappare di nuovo.

"Non ho tempo adesso"

Mi zittì lui mentre mi guardava ed in quel momento fu come se tutte le mie barriere caddero.

Non avevo più la forza di parlare.

Mi era tornata la paura.

"Piuttosto, sei riuscito ad imparare i passi?"

Chiese di nuovo mentre guardava ovunque tranne che nei miei occhi, come se non esistessi.

"Allora?"

Mi chiese di nuovo, impaziente di aspettare una mia risposta e sospirò appena quando di nuovo quella tardava ad arrivare.

"Oggi pomeriggio vieni nella palestra che vediamo come sei messo"

Disse solo e se ne andò di nuovo.

Rimasi lì fermo, come se qualche magia mi avesse bloccato.

Mi sentivo stupido e vulnerabile allo stesso tempo.

Mi guardai attorno cercando di individuare la mia amica ed appena la trovai corsi da lei.

"Ti devo parlare"

Le dissi, e poi le spiegai tutto per filo e per segno.

Non omisi nessun dettaglio della sera, della litigata e di quello che era successo solo qualche minuto prima.

Sembrava scioccata ma non potevo dire che non se l'aspettasse.

Mi disse che forse sarebbe stato meglio presentarsi alla lezione quel giorno e provare a parlargli.

Ma non volevo andarci.

Non avevo la minima intenzione di andarci.

Quando le lezioni della giornata finirono infatti mi avvisi verso l'uscita prima che qualcuno mi fermasse prendendomi dal polso.

"Dove credi di andare?"

Mi chiese Hyunjin in un misto tra confusione e delusione.

Per qualche secondo mi tornò in mente quello Hyunjin sdraiato sul letto che piagnucolava in cerca di mie attenzioni.

Ma scacciai via quel pensiero e mi liberai alla sua presa.

"Sto andando a casa"

Dissi semplicemente, come se fosse la cosa più normale del mondo.

"Non puoi, devi venire all'allenamento"

Disse di nuovo, questa volta il suo tono era quasi infastidito e serio.

"Non con te"

Dissi esplicitamente mentre lo guardavo e vidi il suo viso prendere un espressione quasi ferita per un millisecondo.

"Non c'è nessun'altro apparte me oggi. Non fare il bambino, seguimi e basta"

Disse di nuovo, la sua voce ferma e seria mentre mi prendeva dal polso di nuovo portandomi nella palestra di ballo insieme a lui.

Gli obbedii questa volta e semplicemente ci allenammo insieme.

Ma non andò bene come al solito quel giorno.

Essere lì assieme a lui mi causava un ansia in più rispetto al normale e ciò mi portava aimé a sbagliare i passi.

"Ma che ti prende oggi?"

Chiese lui sempre più confuso ed infastidito dal mio comportamento.

Lasciai un pesante sospiro cercando di fare finta di nulla e ripresi a provare quello che non riuscivo a fare.

Ma poi mi fermai per alcuni istanti e fissai gli occhi nei suoi.

"Non trovi che sia incoerente come continui a fare finta di non sapere quale sia il motivo per cui mi sto comportando così con te?"

Just a Lover - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora