Capitolo 2.

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La settimana trascorse con un ritmo terribilmente lento. Ai giudici toccava assistere tutti i giorni alle prove e agli sforzi degli ultimi dieci ragazzi rimasti nel programma per giudicarli, e poi prepararsi a tutte le critiche che avrebbero ricevuto dopo un'intera settimana di sforzi.

Le ore erano lunghe e alcuni di loro si trovavano chiaramente lì solo per facilitare il corso del programma, oltre ad essere ridicolizzati. Ciò nonostante, nessuno di loro lo faceva: i quattro giudici incoraggiavano sempre anche i peggiori concorrenti, assicurandoli che non affermarsi in Operación Triunfo non significasse che non avrebbero avuto futuro nell'industria musicale, anche se si trattava di mentirli spudoratamente.

Tutto era un po' sfiancante e alla fine ogni notte arrivavano stressati. Tutti eccetto Martin, che andava ad abbracciare quanti più colleghi del marchio potesse distribuendo parole dolci con il suo solito sorriso tranquillo, complimentandosi con loro.

Era bravo a fingere che gli importasse, Juanjo poteva concederglielo.

Sapeva quello che il pubblico pensava sui quattro giudici. E nonostante le riprese durassero solo cinque settimane, gli spettatori avevano già i suoi preferiti, sia tra i concorrenti che tra i giudici.

Martin sarebbe chiaramente stato il preferito del pubblico, non importava quale concorrente avrebbe deciso di far attraversare la passerella, o chi avrebbe nominato. Il pubblico lo avrebbe idolatrato e non avrebbe ricevuto altro che apprezzamenti come nuovo giudice preferito.

Probabilmente come secondo preferito ci sarebbe stato Chris, che aveva passato metà delle audizioni flirtando con Martin e l'altra metà comportandosi da bastardo egocentrico. Apparentemente alla gente piaceva quella combinazione. Il terzo posto sarebbe stato tra lui e Chiara; Entrambi avevano gruppi di fan leali, ma il pubblico era molto più interessato alle bravate di Martin e Chris.

A Juanjo non importava vincere nè cosa pensasse il pubblico e il resto dei giudici di lui. Voleva solo che i concorrenti avessero una reale opportunità dopo la chiusura del programma; questo non significava che non lo infastidisse affatto quando lo consideravano il 'noioso' del gruppo.

Nonostante il suo essere compositore, Juanjo non era mai stato bravo a comunicare. Era sempre stato una persona schietta, e a volte, questo si traduceva nell'essere un imbecille o semplicemente noioso, generalmente entrambe le cose. Gli ci vollero anni per accettare questo lato di se stesso, specialmente dopo la rottura con Ruslana. Era logico per lui avere una reazione impulsiva, visti alcuni dei commenti scaturiti dal programma.

Non fu una grande settimana, avrebbe preferito restare a casa e allenarsi fino a far cadere i muscoli piuttosto che sedersi scomodamente su una panchina aspettando che arrivasse Martin. Gli ci vollero altri venti gelidi minuti per apparire con la sua chioma volutamente spettinata, scarpe da ginnastica anormalmente bianche, pantaloni estremamente grandi ed un maglione violaceo di qualche taglia in più. Sembrava a suo agio e tranquillo, come se si fosse appena alzato dal letto senza sforzi e senza problemi.

- Sei pronto?- disse speditamente Martin non appena arrivò dinnanzi a lui, controllando qualcosa nella sua tote bag bianco crema.

- Dimmelo tu, è da un'ora che ti aspetto...

Martin alzò gli occhi al cielo. - Avevo delle cose da fare- mormorò quasi con fare riservato, mentre si sistemava i capelli . - Vuoi un bubble tea o un gelato al caffè?

Juanjo si accigliò. - Ci sono qualcosa come meno mille gradi...

- Quindi bubble tea o gelato al caffè?- Martin sollevò un sopracciglio, in attesa.

- Bubble tea, immagino.

Martin borbottò. - Odio il bubble tea.

- Ma tu...-

It's me who's been making the bed [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora