;A savior will be here;

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Emily Fields era in piedi fuori da un malfamato bar di San Pietroburgo.Aveva seguito la ragazza dai riccioli biondo miele dorato per tutto il giorno.Sebbene la ''sua'' Ali avesse i capelli color cioccolato, quella ragazza le somigliava in una maniera esorbitante. Non poteva dirlo con certezza, poiché non l'aveva vista da vicino, ma aveva buone probabilità di essere lei.Non si ricordava da quanto tempo era in piedi là fuori.Nonostante fosse luglio, c'erano quattordici gradi.Ma lei non si sarebbe mossa finchè non fosse riuscita ad avvicinarla.Passò una mano tra i suoi ondulati capelli castani.Era stata in piedi là fuori, vedendola bere dalla finestra, scuotendo la testa come una mamma chioccia preoccupata per il suo pulcino.C'era qualcosa di quasi ossessivo nel suo comportamento,dal momento in cui non sapeva se si trattasse effettivamente di Alison, ma non poteva rinunciare all'unica possibilità di sapere la verità,e di parlare col suo primo e unico vero amore. Non aveva mai saputo cosa provasse davvero Ali nei suoi confronti.Da quando era stata dichiarata prima scomparsa e poi morta,si era sempre pentita di quell'addio. Perché avrebbe voluto darle un bacio.Avrebbe dovuto tenerla forte a sé, e darle forza. Resistere e trovare quel segreto. Ma si era arresa come una codarda ed ora Ali era scappata.Lei l'aveva cacciata, e lei doveva riportarla con sé. Non riusciva però a decidersi nell'avvicinare quella ragazza, Aveva paura di essersi sbagliata e di fare la figura della psicopatica,Alison Vanderwaal era stata dichiarata morta. E andare in giro a seguire la gente perché le somigliava di certo non era un comportamento da persona molto sana. Ma se fosse stata lei, non poteva abbandonarla in quella grande città ad ubriacarsi e buttare via la propria vita, affrontando da sola quei segreti che l'avevano resa tristemente famosa in città anche dopo la sua morte. Ma qualcosa la convinse ad agire. Tre energumeni l'avevano avvicinata, ed uno di loro l'aveva presa in braccio. Lei cercava di divincolarsi,e lui la teneva saldamente. Emily serrò la mascella, sentendo tutto il sangue del corpo salire alla testa. Aprì la porta del bar con violenza, e tutti girarono la testa verso di lei.Guardò con tutto il suo odio quell' ''uomo'', correndo verso di lui e mordendogli più forte che poteva il braccio che teneva sul sedere della ragazza.Approfittando dell'urlo di dolore che fece e del fatto che era distratto,gli tirò una ginocchiata nello stomaco, facendolo cadere in modo che la lasciasse. Quando la vide cadere, incontrò i suoi occhi, e li capì. Quella era Alison.L'uomo si teneva il ginocchio, imprecando in russo.Gli altri due si stavano avvicinando ad Ali, anche se con riluttanza dopo aver visto cosa era successo al loro ''capo''.Emily afferrò un boccale di birra vuoto, spaccandolo sul bancone appena li vide camminare verso lei. Appena vide la scena, uno dei due si avvicinò a lei con passo minaccioso. Disse, con accento russo: «E tu chi diavolo sei? ». Lei prese tutta la forza che aveva, e diede una spinta all'individuo che si ergeva minaccioso davanti a lei. Con stupore di tutti, cadde con la schiena a terra. Lei appoggiò un piede al petto, schiacciando. «Sono la sua ragazza, razza di pervertito ». Disse lei con decisione e collera. Poi si avvicinò al primo e cominciò a prenderlo a calci in faccia,con violenza e sfogando tutta la sua rabbia. Quando si fermò il naso di lui sanguinava. Decise che doveva scappare, prima di fare qualcosa di cui si sarebbe pentita. Altre persone nel bar cominciarono ad avvicinarsi minacciose a lei ed Alison. «Non vi azzardate nemmeno a fare un passo verso di lei o ve ne pentirete a vita! ». Ringhiò a loro indirizzo, cingendo con la mano libera il fianco di Ali ed aiutandola a rialzarsi, tenendola in piedi. Guardò tutti con occhi rabbiosi e pieni di odio, puntando il boccale rotto ad indirizzo di chiunque si muovesse. Il barista fece per alzare un telefono, ma lei puntò la sua arma di vetro verso di lui e disse: «Chiama qualcuno e ti giuro che testimonierò con la polizia che hai omesso soccorso a questa ragazza ». Sostenne Ali sulla propria spalla, cominciando a camminare di fuori, senza lasciare nemmeno per un secondo la presa né sul boccale né su di lei. Ormai dovevano essere le quattro del mattino .Ali non sembrava molto cosciente, si era abbandonata sulla sua spalla e andava avanti per inerzia. Poi, ad un certo punto, Lei avvertì un flebile sussurro provenire dalla ragazza la cui testa era abbandonata sulla propria spalla. Era la dolce voce di Ali, anche se un po' modificata dall'ebbrezza. Sembrava molto sorpresa, incredula, quasi scioccata, e soprattutto dubbiosa. «E-Em? ». Aveva esitato pronunciando le due lettere. Era come se credesse di star sognando,come se stesse chiedendo se Emily era  lì, se era reale. Nonostante l'odio che aveva provato, la paura e la rabbia per come era stata trattata, Emily sentì le lacrime salirle agli occhi. «Ali...». Sussurrò di rimando accarezzando lentamente gli ondulati capelli della ragazza che nonostante tutto ancora amava.



But you won't see me fall apart, cause i've got an elastic heart.Where stories live. Discover now