NEL CAPITOLO PRECEDENTE
Quando arriva pero, il capo della polizia cambia idea ed e molto furiosa con lei, per via di una busta inviata alla caserma dove lasciando spazi vuoti, qualcuno che si dichiara la gemella pazza chiusa al Radley di Jenna, cerca di far scoprire la vera identità di Ali. Mentre viene rimproverata, Alison si sente quasi mancare dalla paura di una possibile vendetta della gemella di Jenna, sentendosi in colpa per essere scappata, sapendo che se non fosse fuggita forse tutto ciò non sarebbe cominciato.
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-Emily Fields!- Spencer Hastings accostò la macchina di tutta fretta. Aveva riconosciuto la figura slanciata della sua amica nuotatrice già da in fondo alla strada, e non vedeva l'ora di farle una bella ramanzina. A quanto pare, quell'anonimo non scherzava, E lei che faceva? Correva dietro ad Ali come il suo pitbull addomesticato. Si morse l'interno guancia mentre la squadrava, anche se appena visualizzò Emily nel suo quadro generale la sua espressione inflessibile mutò in una più apprensiva. L'amica era ridotta uno straccio. I vestiti erano sgualciti, gli occhi nocciola solitamente vispi e timidi allo stesso tempo erano spenti ed assonnati, il colorito olivastro per la quale veniva tanto invidiata dalle ragazze del gruppo tendeva al giallognolo,la sua espressione era assente ed assorta. Sembrava quasi una di quelle barbone che chiedevano l'elemosina alla stazione dei treni. Emily reagì molto in ritardo alla frase di Spence. Spencer sospirò. Il suo infallibile intuito le diceva che quell' -A centrava qualcosa con lo stato attuale della sua amica. E delle altre due... Aveva come la sensazione che loro sapessero, sentiva quasi il loro odio e risentimento per aver mentito bruciarle sulla pelle. Non rispondevano alle chiamate, e le loro madri - Ella ed Ashley- erano molto schive sull'argomento. Tagliavano corto, come quando una figlia adolescente chiede esplicitamente alla madre di mentire dicendo di non essere in casa per evitare persone moleste. A Spencer pulsavano le tempie dal troppo pensare. Due sue amiche erano ferite a morte e ora la trattavano come un' appestata, l'altra aveva l'aspetto di una barbona ed era in evidente stato di shock, mentre una era risorta. E la peggior-nemica del gruppetto, Mona Vanderwaal , sorella di Alison (l'amica risorta) era misteriosamente sparita nel nulla.-Spence...- sussurrò a mezza voce Emily, facendo dondolare distrattamente le lunghe braccia per i fianchi. -Dio Em....che ti succede? Sembri fatta...- Disse Spence. Forse era stata un po' troppo diretta. Emily alzò gli occhi, sembrava ferita. Serrando la mascella, mormorò a mezza voce. -Ali è in pericolo- Spencer alzò gli occhi al cielo. Adorava tutte le sue amiche, ma c'erano momenti in cui le avrebbe prese a testate sul naso. Uno di quei momenti era quando Em metteva Ali davanti a tutte le altre persone. –Emily-. Disse spazientita con tono di rimprovero. Doveva capire che lì non c'era di mezzo solo la sua cotta adolescenziale\Idillio d'amore con l'oggetto delle sue fantasie più sfrenate. Lei stessa era in pericolo, ed Aria, ed Hanna. "Ed io ". Disse una voce rassegnata all'interno del cervello di Spencer.- Siamo TUTTE in pericolo. Lo sei tu. Lo è Hanna, lo è Aria, lo sono IO.Abbiamo sopportato la morte di Ali una volta, fare il bis sarà un gioco da ragazzi- Asserì Spencer. Ad Emily mancò il fiato. Non l'aveva mai vista così cinica. Sembrava davvero fuori di sé. Un brivido le percorse la schiena. Che Spence centrasse con il tentato omicidio di Ali? Il risentimento le aveva bloccato ogni muscolo. Gli occhi erano pieni di lacrime e continuavano a gonfiarsi finchè non cominciarono a bagnare le sue guance come cascate di dolore che resero i suoi occhi nocciola un po' a mandorla più lucidi che mai. Spence provò una stretta al cuore.Allungò una mano verso il suo braccio. Non voleva ferirla, aveva bevuto come sempre troppo caffè e le sue amiche dovevano capire che non poteva fare l'adulta sempre e solo lei. Il peso che si era portata per anni sulle spalle non sfiorava nemmeno le loro menti. Emily scartò di lato, urtando Spencer che cercava di fermarla e facendola cadere. Tutto si realizzò come un videogioco sotto gli occhi di Spence. Le chiavi le caddero, ed Emily con un' espressione rabbiosa le raccolse e corse fino alla sua macchina. O almeno, cominciò a correre poiché Spencer era riuscita a fermarle una gamba con la mano. Con rabbia cieca e rancore per ciò che aveva detto e per come in passato aveva dato sempre contro ad Alison non lasciandole mai tregua le sferrò un calcio, facendola ricadere. -Stammi lontano, schifosa wannabe di Alison!" strillò istericamente. A Spence cominciò a girare tutto, Avvertiva un forte pulsare dalla fronte, segno che aveva preso una botta forte. Emily partì a tutta velocità alla volta dell'hotel di Alison, e tutto per Spence diventò dannatamente nero.
***
Ali si era dovuta riprendere, ed in fretta. Il capo della polizia era davvero in gamba e se non avesse giocato d'astuzia la sua sarebbe stata la peggiore delle sorti. Marshall. Gemella. Quindi Jenna aveva una gemella di cui nessuno sapeva. Una gemella pazza rinchiusa al Radley. Si domandò se non fosse lei il famoso anonimo. Ma poteva anche essere un depistaggio. Dopotutto erano solo parole battute a macchina, chiunque avrebbe potuto farlo. E non dimostrava in alcun modo la colpevolezza della sorella di Jenna. Le serviva un favore, un favore importante conosceva qualcuno che poteva darle una mano? Mh, Darren? Morto. Garrett? Ri-morto. Spence? Per lei era Ali ad essere morta. Rimpianse di aver lasciato le sue amiche di Rosewood. Loro erano un Team eccezionale e sicuramente unite sarebbero uscite brillantemente da quella situazione. Ma seduta dall'altra parte del tavolo c'era solo lei, e una donna che sembrava volesse staccarle la testa a morsi mentre un enorme orologio dietro alla sua schiena ticchettava ossessivamente . TIC, TAC.Ad un certo punto il cellulare si mise a vibrare. Lei lo alzò con noncuranza, Sicuramente era Emily che la pregava di ripensarci. Ecco uno dei suoi difetti, la giovane Fields era Miss Prevedibilità. Alzò un sopracciglio, aspettandosi di bearsi del tormento in cui lei stava aspettando una sua risposta che non sarebbe arrivata.Ma non appena aprì il messaggio, una fitta forte le avvolse la testa. Il numero non c'era. Era ANONIMO. Lei sapeva cosa voleva dire. Quando poi lesse, sbiancò di colpo. Okay sapere i segreti e dove era, ma indovinare i suoi pensieri era decisamente troppo inquietante. Si passò le mani sulle braccia, come se avesse freddo. In realtà erano brividi di puro terrore.Il messaggio diceva : "LEFT ALONE. 放棄されました Alison".Non aveva capito la parte in giapponese. Ma ''Left Alone'', significava "Lasciato solo".Sentì tutto il corpo tremare. Come poteva aver indovinato i suoi fottutissimi pensieri? Nel frattempo il capo della polizia la guardava in cagnesco, con occhi ridotti a due fessure, in attesa di una risposta che "Hoki sa reta Alison" non sapeva nemmeno dove cercare.
***
"Caro diario, Oggi mi sono vista con Cleo Marshall". scrisse con un sorrisetto la ragazzina dai capelli biondi guardando per un secondo fuori dalla finestra. "Sta al radley. Tutte le migliori ci vanno....è bellissima ed intelligente. Ha intezione di evadere. Le darò una mano così poi potrò avere un' amica. PARDON, migliore amica. Io e lei stiamo progettando tutto. Lei odia Jenna e anche Alison Vanderwaal. E' pazzesco, ma noi crediamo che non sia morta. Quella stronza aveva la pelle troppo dura per morire a due palate in testa.E si sa che l'erba cattiva non muore mai. Quanto vorrei averla uccisa io. Quella stupida... Se solo io fossi stata al posto suo...ALISON VANDERWAAL DEVE MORIRE E' UNA FOTTUTA PUTTANA BUGIARDA'' scrisse così velocemente che non si accorse di aver scritto in maiuscolo e in obliquo per tutta la pagina. Con un sorriso sadico, girò sulla sedia con le rotelline afferrando una freccetta e tirandola verso il suo bersaglio preferito. Con un sorriso compiaciuto, si applause da sola. Era riuscita ad intaccare il sorriso perfetto di quella stronzetta, ed era solo l'inizio.
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But you won't see me fall apart, cause i've got an elastic heart.
FanfictionAlison Vanderwaal aveva tutto dalla vita. Era l'ape regina, e tutti i ragazzi la volevano. Le ragazze, invece, volevano essere lei. Il mix ideale di cattiveria e bellezza che faceva girare la testa a chiunque. Fino a quando non dovet...