NEL CAPITOLO PRECEDENTE
Emily gira cosi per tre giorni per la citta senza dormire, abbandonando la paranoia e capendo perfettamente cosa deve fare, ovvero proteggere la sua amata Alison, non crede infatti alle parole velenose dell anonimo ma a ciò che ha visto negli occhi di Alison, ovvero l intento di proteggerla, si pente anche di non aver avvisato le proprie amiche, e si sente in colpa per aver attirato l anonimo verso Alison. Proprio in quel momento riceve una chiamata da Spencer, che le rivela di sapere che non e andata a trovare Paige, e di sapere anche che Alison e viva, chiedendole bruscamente dove si trova in quel momento. Emily risponde, confortata dalla presenza del cervello del gruppo nella citta ma consapevole della rabbia che Spencer sicuramente provava per via del fatto che lei aveva mentito. Intanto, a Rosewood, Aria ed Hanna sono entrambe sconvolte e decidono di rimanere unite, Aria piange e si sfoga mentre Hanna sebbene voglia fare lo stesso decide di darle forza e consolarla, cosi Aria si tira su di morale e anche se sa di avere perso Spencer, Emily e Alison in un colpo solo e grata di avere ancora Hanna e sente che se rimangono unite possono combattere qualsiasi cosa, ma allo stesso tempo e preoccupata per le proprie amiche che sono lontane da lei a lottare contro qualcosa di più grande di loro. Nel frattempo si scopre che non solo la nostra Spence ha scoperto che Ali e ancora in vita, ma anche la sorella ex sfigata Mona che da quando la sorella e scomparsa, diventa la nuova ape regina. Si trova a S. Pietroburgo per trovare Alison, ma prima che lei dichiari le sue intenzioni viene fermata da un dipendente della piscina nella quale si e intrufolata senza pagare approfittandosi dell orario di pausa, indossando un costume olimpionico rubato. Il dipendente non e altro che Alex Santiago, della quale lei non si ricorda, ma lui a quanto pare si visto che la chiama per nome , intimidendola. Intanto viene rivelato che Alison e un infiltrata nella polizia per conto di persone senza scrupoli non meglio specificate ,che le stanno col fiato sul collo pretendendo molte cose da lei nonostante sia appena entrata in polizia. Mentre tenta di sdrammatizzare riceve una chiamata ed e terrorizzata che siano quelle persone, ma e soltanto il capo della polizia che vuole farle presentare la sua nuova partner dei servizi segreti e darle il suo primo incarico. Sollevata ed euforica Ali indossa la maglia gialla e il rossetto color giungla come una sfida verso l anonimo, come a dichiarare di non averne paura.
"Mi chiamo ----, ---- Marshall. Sono la gemella di una ragazza molto sfortunata. --------------. Una ragazza molto molto cattiva di nome -------------------l'ha resa cieca con uno stupido petardo che ha appiccato fuoco a casa sua. Complici le sue amichette ------------------- , ------------------- , -------------------e -------------------. Hanno mantenuto il silenzio come delle codarde per paura. In più hanno lasciato ricadere la colpa su ------------------- , il fratellastro di ------------------- Il poveretto aveva un movente. Ha una passione per essere dove non deve quando non deve. Come anche le quattro ochette che ------------------- si portava da tutte le parti e delle quali si è disfatta inscenando la propria morte una volta che ne aveva avuto abbastanza. Non credete alle mie parole? Fatevi un giro su internet e scrivete questo nome: A-----n V---------l. Troverete una fortissima somiglianza tra Alizèè Balancier e quella ragazza. Quasi forte come la mia con -----.Ma in questo caso si tratta della stessa persona. Ora devo andare, il mio tempo di fuga è scaduto e se gli inservienti del Radley Sanitarium si accorgono che sono sgattaiolata via dall'ospedale per usare il computer di mia sorella e soprattutto del fatto che lei sa della mia esistenza non potrò mai più evadere. salutatemi quella falsa francese di una stronzetta, Baisers, C—o".
Alizèè fissava il foglio sulla scrivania di ferro davanti a sé come se fosse radioattivo. L'espressione sul viso del capo della polizia non lasciava certo dubbi . Era infuriata come mai l'aveva vista. Era una donna russa, di appena quarant'anni. Ligia al dovere, severa, astuta e col pugno di ferro. Da anni dirigeva quella caserma di polizia con una politica quasi dittatoriale. Ali non la temeva a livello emozionale, ma a livello lavorativo e di copertura sì. Quella donna poteva essere il suo biglietto di sola andata per l'aldilà. Vicino alla lettera scritta su un foglio bruciacchiato ai lati, c'era una busta di un giallo acceso con sopra scritto con quello che sembrava smalto rosso: "Per Alizèè Balancier, aiuta tu a mettere le parole al posto giusto, baci". L'espressione severa del capo non mutava. Guardava con gelido odio la ragazzina davanti a lei. Avrebbe preso volentieri a schiaffi quel faccino angelico che a lei era sempre sembrato più falso del made in china, ma cercò di trattenere il proprio istinto. Il suo tono era peggio di quello di una mastino rabbioso pronto a divorare un innocente gattino che si era per sbaglio perso nel giardino di casa sua. Aveva un forte accento russo ed una voce impostata per far tremare qualsiasi persona, che rimbombava per la stanza vuota ed insonorizzata, quella riservata agli interrogatori. "Che diamine significa questo? È forse uno scherzo?'' La ragazzina trattenne il fiato. Non sapeva che dire o che fare, era paralizzata dallo shock. MARSHALL? GEMELLA? Jenna Marshall aveva una gemella? Una gemella ricoverata al Radley. Una gemella che programmava l'evasione, e che cercava vendetta per la sua altra metà privata di uno dei più importanti tra i cinque sensi. Verso lei e le sue ex amiche. Faticava a respirare. Il peso sul suo petto continuava ad aumentare. Cominciò a respirare sempre più affannosamente. Era colpa sua, solo colpa sua. Se solo avesse affrontato i suoi sentimenti per Emily a tempo debito, tutto ciò non sarebbe mai successo e quella tortura non sarebbe stata inferta a nessuno. Si prese la testa tra le mani, sentendosi quasi mancare dall'angoscia e dal senso di colpa che l'avvolgeva come una scura nebbia che si faceva più fitta ad ogni minuto scandito dall'enorme orologio che ricopriva una buona parte della parete grigia alle sue spalle.
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But you won't see me fall apart, cause i've got an elastic heart.
FanfictionAlison Vanderwaal aveva tutto dalla vita. Era l'ape regina, e tutti i ragazzi la volevano. Le ragazze, invece, volevano essere lei. Il mix ideale di cattiveria e bellezza che faceva girare la testa a chiunque. Fino a quando non dovet...