''I lovestruck looking out the window''.

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NEL CAPITOLO PRECEDENTE
    Spencer raggiunge Emily e si preoccupa per lei, ma poi si spazientisce quando vede chela ragazza sta cercando di mettere Alison al primo posto mentre tutte loro sonoin pericolo, Spence esprime il suo diniego in modo fin troppo diretto ferendo Emily, che la spinge aterra in un momento di rabbia e fugge via mentre Spencer sviene per la forzadella botta presa. Ali e determinata adiscolparsi e tornare alla propria missione, ma rimane sola senza persone a cuipoter chiedere favori, pentendosi di aver lasciato le sue amiche di Rosewood,comincia anche a sospettare che la sorella di Jenna possa essere l anonimo chela perseguita, ma ci sono dubbi anche sull autore di quel messaggio poichéscritto a computer. Mentre tenta di riflettere, riceve un messaggio e pensa sia Emily, invece e l anonimo che le scrive lasciata da sola, Alison l abbandonata scrivendo l ultima parte in giapponese.Ali si sente oppressa dal fatto che abbia indovinato i suoi pensieri, ed esempre più in ansia poiché non sa che riposta dare alla sempre più spazientitadonna capo della polizia. Non si sa dove, presumibilmente a Rosewood, ci vienemostrata la pagina di diario di una ragazzina bionda che si allea con lagemella di Jenna, Cleo Marshall, e dichiara di volerla aiutare ad evadere dalRadley, dopodiché afferma di credere che Alison non sia morta e di odiarla,lanciando una freccetta proprio sul sorriso della ragazza, la quale foto eappesa sul bersaglio davanti a lei. Veniamo anche a sapere che Cleo odia Jennaper motivi ancora non chiari.    

{Rosewood, H: 7:13}

Marta Thomas si accovacciò ancora di più dietro al cassonetto della spazzatura davanti a casa DiLaurentis. Non aveva proprio un bell'aspetto quella mattina. I grandi occhi color verde misto ad azzurro -miscela che creava un curioso verde acqua molto chiaro-erano innaturalmente spalancati, e la sua carnagione solitamente rosata sfoggiava un pallore non proprio. Era stata sveglia tutta la notte. Non era riuscita a chiudere occhio nemmeno per un dannato secondo. La causa di ciò? Pensieri, ricordi, frasi non dette, cose accadute, cose non accadute, mezze verità. Il fulcro di tutto ciò? Il bellissimo, inarrivabile, e misterioso Jason DiLaurentis. Lo amava da quando aveva ricordo di qualcosa. Da quando poco più che dodicenne era giunta a Rosewood dopo la morte del padre che condivideva col fratellastro Ian Thomas. Jason era il ragazzo perfetto: un vero uomo, che coi suoi silenzi aveva saputo rubarle la ragione, con quegli occhi azzurri, i capelli biondi misto a sabbia ,le sopracciglia marcate e quello sguardo da duro che tanto la faceva sciogliere dentro. Con la bocca di quell'amabile forma a cuore, quelle adorabili fossette al lato di essa. Ma non era solo questo. Jason era speciale, lei lo aveva sempre saputo dalla prima volta che gli occhi della ragazza avevano incontrato quelli di lui. E, due anni prima, ecco che era successo l'inimmaginabile: durante una festa data da Ian in casa loro, una coincidenza fatale li unì. Finalmente, il momento che Marta aveva aspettato per ben quattro anni arrivò. Lei si stava facendo una doccia nel proprio bagno, e Jason (Beccato da Alison Vanderwaal a fumare erba) si era nascosto in quella doccia per non essere scoperto da lei vista l'inclinazione della bionda a ricattare le persone coi loro segreti. Marta lo aveva coperto, e stuzzicato minacciandolo di dire a tutti lei stessa il suo segreto. Al che Jason aveva detto che sapeva come farla stare zitta. Marta aveva risposto in tono di sfida come avrebbe fatto a zittirla, l'avrebbe picchiata? Ed ecco che invece Jason l'aveva baciata. Aveva appoggiato quelle soffici, fantastiche labbra sulle sue. Lei aveva lasciato che lui la stringesse, che la baciasse. Che il bacio si facesse più intenso, e che le loro lingue si incontrassero. Aveva lasciato accadere il tutto tenendo gli occhi aperti per contemplare il suo sogno divenuto realtà. Dopodiché, Jason l'aveva toccata come nessun uomo mai aveva osato fare, facendole provare qualcosa di indescrivibile. Poi Jason era scappato, sussurrandole all'orecchio "Ho vinto, ti ho fatto stare zitta''. Dopo di ciò, si erano rincontrati a casa sua. Ma Alison Vanderwaal era stranamente in casa DiLaurentis. Marta era una delle sue preferite da prendere in giro. La chiamava 'Clown depressa' per via del suo stile tendente all'emo e per i suoi secondo Ali 'improponibili' capelli di un verde slavato, color latte e menta e per la sua inclinazione alla solitudine , era anche famosa per essere sempre imbronciata. Jason l'aveva protetta come solo un uomo poteva fare, cacciando quella vipera. Poi i due erano andati in camera di Jason, e così era successo. Lui aveva acceso lo stereo, e sulle note di ''I will be right here waiting for you'' di Richard Marx, lei aveva avuto la sua prima volta con lui. Era stato tutto perfetto. Romantico e dolce, ma allo stesso tempo rude e passionale. Era stato come quelle storie d'amore perfette nei libri. Lei si sentiva come se l'universo avesse finalmente deciso di lasciarla in pace. Si sentiva finalmente in grado di poter respirare. Un sorrisetto ebete aveva cominciato a sostituire il suo broncio. Ma una sera, tutto crollò. Improvvisamente, come una secchiata di acqua gelida. Recandosi a casa DiLaurentis per una sorpresa al suo eroe, il suo uomo, tutto ciò che aveva, vide una scena dalla finestra che non si sarebbe mai spostata dalla sua mente: Alison baciava Jason, e Jason la spingeva sul letto. Da quel momento, tutto le crollò nuovamente addosso. Volle dire addio alla persona che era. Smise di fare l'emo, cambiò scuola e soprattutto tagliò bruscamente ogni contatto con Jason. Lui tentò più volte di capire, ma lei lo chiuse completamente fuori dalla propria vita. Accovacciata come la peggiore delle stalker davanti casa DiLaurentis, stava ripercorrendo -nuovamente - ogni ricordo, mentre osservava il ragazzo. Si era appena svegliato. L'aveva visto sbadigliare, stiracchiarsi. Era in cucina, in boxer, e si stava bevendo un caffè. Alla sola vista della bevanda, la ragazza avvertì un fortissimo mal di testa alla tempia. Ne aveva bevuto troppo, di caffè. Quasi sentiva la testa girarle come fosse ubriaca. Ma vedere lui era così idilliaco che nulla avrebbe potuto rovinare quel momento. Nulla, o quasi. Un brusco fischio proveniente dal suo Samsung pocket 2 la fece saltare in aria dalla paura. Era il suono dei messaggi WhatsApp. Doveva essere il buongiorno di Bethany, la sua migliore amica storica. Aprì, pronta a digitare "Lo sai che ti amo Beth, ma cazzo proprio mentre spio Jason devi scrivermi? Mi farai crollare la copertura'' Ma rimase senza fiato quando vide il messaggio. Esso infatti conteneva un allegato: la foto di lei acquattata come una ladra dietro al cassonetto che spiava Jason. Il messaggio dopo recitava le seguenti parole:

- EHY CLOWN DEPRESSA. STAI ATTENTA QUANDO OSSERVI QUALCUNO, POTRESTI DISTRARTI E DIVENTARE UN BERSAGLIO FACILE PER CHI OSSERVA TE. Ps. Consiglio da amica, piantala con la caffeina Honey, sembri più fatta di SH. Baci, -A.

 Rimase basita. Numero sconosciuto. Con il battito che accelerava sempre di più, si guardò intorno. Si sentiva impaurita e sola come un animale braccato. Poi, una calda voce dietro di lei le fece quasi fare un infarto. «Ehy bambolina, non penso sia una cosa che una signora dovrebbe fare, spiare un gentiluomo dalla finestra! » La castana trattenne a malapena un urlo, girandosi di scatto pronta a difendersi da un possibile attacco dell'anonimo nel messaggio. Invece, si ritrovò davanti ad un bellissimo ragazzo dall'aria dolce e da cerbiatto. Costui aveva capelli castani a spazzola, allo stesso tempo ordinati e disordinati, vivaci occhi color nocciola, pelle chiara e sorriso aperto. Sembrava più sconvolto di lei. Marta arrossì fino alla punta dei capelli. Non soltanto perché aveva scambiato quel ragazzo così carino per l'anonimo, ma per lo stato in cui era. Indossava una tuta praticamente logora e le scarpe mezze distrutte, era senza trucco .Ma nella mente del ragazzo ciò non aveva importanza. La sua attenzione si era focalizzata sulle curve della ragazza. Seno prosperoso, fianchi abbondanti. Mostrava di essere leggermente sovrappeso, ma ciò lo affascinava ancora di più nonostante lui favorisse donne con fisico asciutto. In più lei aveva labbra carnose e occhi penetranti di un colore insolito. «Oh , mio Dio! Scusami tanto...pensavo fossi un'altra persona » Sospirò lei, sollevata , guardandosi intorno ancora sospettosa. Lui rise, e la sua risata la colse dritto al cuore. «In questo caso, mi dispiace averti delusa » Disse con un tono ironico che lei trovò inspiegabilmente sexy. «Assolutamente no! Sono contenta che non fosse la persona che pensavo » Disse lei, gesticolando fin troppo e pronunciando la frase più animatamente del dovuto. «Jason DiLaurentis, Mh? » Disse lui alzando lo sguardo verso la finestra, poi aggiunse con fare paterno: «Non ti fissare Milady, dicono sia un vero stronzo.» Marta sentì le guance infuocarsi. Non importava quanto fosse sexy e carino. Non poteva insultare il Dio greco Jason DiLaurentis davanti a lei e passarla liscia. «Chi cazzo sei? Come cazzo ti permetti?.» Grugnì la ragazza a suo indirizzo. Il ragazzo in tutta risposta sorrise a bocca chiusa, inclinando la testa di lato come un gattino indifeso. «Sono Wren, Wren Kingston...dalla tua espressione avevi l'aria di una che aveva bisogno di qualche drink, parole di conforto e abbracci, ma vedo che mi sbagliavo» Disse lui con tono a metà tra il deluso ed il ferito, camminando velocemente dalla parte opposta a quella di Marta. La bocca dello stomaco di lei si chiuse. Guardò un' ultima volta Jason. Ripensò alla scena del bacio tra lui ed Alison . Valeva davvero la pena di perdere un' occasione del genere per uno che le aveva spezzato il cuore senza pensarci due volte? Uscì allo scoperto, alzandosi in piedi e guardando dritto verso la finestra. Jason non la degnò di uno sguardo. «Aspetta, Wren! .» Urlò rivolta al ragazzo che ormai era a qualche metro da lei, mettendosi a correre. Wren non disse nulla. Semplicemente sorrise,e le mise in maniera disinvolta una spalla dietro alla schiena. Lei mise il suo braccio dietro alle sue spalle, e sorrise a sua volta. Wren si girò per qualche secondo, sorridendo beffardamente alla finestra davanti all'espressione da cucciolo ferito e geloso a morte di Jason DiLaurentis, incamminandosi con Marta sottobraccio verso un bar dove poterle offrire da bere.



But you won't see me fall apart, cause i've got an elastic heart.Where stories live. Discover now