NEL CAPITOLO PRECEDENTE Alison è in un dormiveglia la mattina dopo alle 10:55 , non sapendo dove si trova o chi la ha portata li. Inizialmente ha paura che quel tizio infine abbia davvero approfittato di lei, ma il tocco della persona che le sta vicino e piacevole e delicato, inoltre profuma di lavanda e la fa sentire al sicuro. Quando Emily si sveglia ,Alison ricorda tutto e il modo amorevole in cui Em si era presa cura di lei per metterla a dormire per poi restare a dormire abbracciata a lei, ma per via del lavoro troppo pericoloso che fa, non può avere relazioni affettive e manda Emily via. Em capisce che Ali ha un problema, ma la ragazza insiste a non volerlo rivelare e nel volerla cacciare via. Infine Emily ferita nel vedere che nonostante tutto Alison ancora e la stessa e non e cambiata, si veste e se ne va ma prima dice ad Alison che vuole essere guardata negli occhi, e che deve dirle addio per sempre .Alison fa capire che non vuole dirle addio, ma Em dopo un ultima carezza ai capelli se ne va, decisa a tornare a Rosewood vivendo come se Ali fosse veramente morta come tutti pensano, mentre Alison chiude la porta e scoppia in lacrime perché ha dovuto nuovamente lasciare andare la persona che ama per colpa delle circostanze e anche perché ha paura per la sua vita visto i guai in cui si è cacciata.
2{ore 23.00 PM}
Ali stava seduta sul letto, tenendosi le ginocchia al petto.
La luce era spenta, passava soltanto qualche flebile raggio lunare dalla finestra.
Guardava le stelle brillare, mentre le lacrime continuavano a scorrerle sul viso.
Non si era mossa da quel letto. Non aveva mangiato nulla. Aveva lasciato
che il cellulare squillasse per ore. Si sentiva sconvolta, bloccata in una realtà che non poteva accettare .Si sentiva sola, sfiduciata. Era in pericolo. Ma non era il rischio di perdere la propria
vita a far sanguinare il suo cuore. Era sapere che probabilmente Emily si sarebbe rialzata.
Avrebbe incontrato qualcuna che l'amasse, che la meritasse.
Qualcuna che sarebbe stata la sua esatta metà, e si sarebbe dimenticata di ciò che lei le aveva fatto. Ma lei, non avrebbe mai amato più nessuna, nessuno. Solo Em sapeva come sciogliere
le pareti del suo cuore di ghiaccio .Da quel momento in poi Emily avrebbe vissuto come se lei fosse davvero morta .Questo era il peggiore inferno di cui mai avesse potuto avere sentore.
Sentiva il suo animo accartocciarsi sotto quel dolore. Sentiva il suo cuore riempirsi di crepe, e gli occhi sciogliersi in una cascata eterna di lacrime. Ogni fibra del suo corpo era impregnata da quel dolore interminabile .Era colpa sua, come sempre .Attirava le tragedie,
e chiunque cercasse di starle accanto veniva ferito a sua volta. Era come una particella
di dolore, minuscola ed insignificante, che girava il mondo per fare danni.
Si sentiva vuota e sfiduciata. Nella camera regnava un silenzio profondo, degno di una tomba.
Poi il tutto fu interrotto dalla voce di un cameriere.
«Consegna in camera, apra la porta signorina Balancier. »
Ali scese dal letto trascinando i piedi, ed aprì la porta per inerzia.
Il cameriere reggeva una scatola rossa, Legata da un nastro regalo
di un rosso più scuro. Lei la prese in mano, annuendo, e senza nemmeno ringraziare il cameriere.
Accese la luce, cominciando a sfilare il nastro dalla scatola, lentamente.
Una parte di lei sperava fosse di Emily, ma era come se avvertisse che quella scatola
sarebbe stata come un vaso di Pandora, e che aprirla avrebbe cambiato per sempre
il corso degli eventi .Aprì la scatola, e cercò in tutti i modi di trattenere l'agghiacciante urlo
che avrebbe cacciato se fosse stato giorno. All'interno della scatola c'erano
due cose che non vedeva da anni, che aveva lasciato a casa sua per non destare sospetti sulla fuga .Il suo rossetto preferito, di color rosso giungla, e la sua maglia preferita. Era una canottiera estiva, a balze, color giallo canarino .Entrambi le caddero dalle mani, mentre corse freneticamente a chiudere a chiave la porta e tutte le finestre. Quando la scatola cadde, rivelò una specie di doppio fondo. Sebbene la paura scorresse ormai palpabile nelle vene e l'ansia potesse essere quasi respirata, sapeva che doveva guardarci dentro. Analizzò ciò che aveva trovato:
una rosa con la parte del fiore carbonizzata, come se gli avessero dato fuoco.
Attorno al gambo della rosa c'era un bigliettino apparentemente vuoto.
Si ferì sui polpastrelli per liberarlo, poiché era stato posizionato di modo che si bucasse le dita per prenderlo. Guardò il biglietto, vuoto. Lo girò e rigirò, ma non capì nulla.
Poi vide qualcosa scintillare sul fondo della scatola, e lo prese.
Rimase senza fiato quando vide che si trattava della sua penna con l'inchiostro simpatico,
con tanto di ciondolo con l'iniziale attaccato e lucina funzionante.
Prese un profondo respiro, cominciando a leggere il contenuto del biglietto
che si rivelò come per magia una volta illuminato dalla penna
che quando era bimba era stata il suo oggetto preferito:
-Non cambi proprio mai, Alison Vanderwaal.
Sempre così stronza, sempre così cinica, sempre così piena di segreti.
Ma sai una cosa? I segreti sono fatti per essere scoperti,
è solo questione di tempo.
Ps. Avevi lasciato questi a Rosewood, così pensando che
se sentissi la mancanza te li ho riportati personalmente.
Spero che non ti dispiaccia se ho provato il tuo rossetto,
era per lasciarti il mio bacio...e per dirti che sono SEMPRE
con te, comunque vada-
Alla fine del biglietto c'era stampata la forma di delle labbra, del medesimo colore del suo rossetto.
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But you won't see me fall apart, cause i've got an elastic heart.
Fiksi PenggemarAlison Vanderwaal aveva tutto dalla vita. Era l'ape regina, e tutti i ragazzi la volevano. Le ragazze, invece, volevano essere lei. Il mix ideale di cattiveria e bellezza che faceva girare la testa a chiunque. Fino a quando non dovet...