Uno

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Il mio telefono di servizio vibra rumorosamente mentre si illumina lo schermo segno che ho ricevuto una notifica... mi sollevo svogliato da questa merda di letto appartenente ad un Motel nella periferia malfamata di New York, giuro che non mi fermerò più a dormire da queste parti, ma dopo la fine di un lavoro ieri sera non ho potuto fare altrimenti.
Raccolgo il telefono che giaceva su questo scadente comodino in truciolato e lo osservo in silenzio facendo un leggero sospiro e selezionando poi il messaggio che lampeggia insistente sullo schermo

"Carnegie Hill 713 - 02:30 a.m. - Club Poker Face. 2 cacciatori 1 preda. Codice 666/s - P.s. voglio un lavoro pulito."

Bene... un altro lavoro, di quelli spietati poi, interessante.
Sospiro nuovamente annoiato e ripongo il telefono nella mia 24h lucida che stona in tutto questo letamaio come d'altronde stono io nei miei abiti super costosi, mi spolvero velocemente il completo elegante e mi ravvivo i capelli neri e lucenti osservandomi nello specchio opacizzato della stanza, sorrido beffardo al mio riflesso, i miei tatuaggi spuntano dalla manica della mia camicia bianca perfettamente inamidata leggermente arrotolata su sé stessa lasciando il mio avambraccio leggermente scoperto, mi sistemo la cravatta continuando ad osservarmi fiero, devo assolutamente farmi una fottuta doccia e devo lasciare subito questo posto di merda.
Scendo frettoloso i gradini ricoperti da una moquette orrenda di questo Motel fatiscente e arrivato davanti alla reception mi fermo e accendo una sigaretta, osservo un particolare dietro il bancone della hall mentre lo faccio, una mano giace inerme a terra sbucando dietro ad esso, sbuffo seccato alzando gli occhi al cielo ed inspiro poi deciso il denso fumo dal mio tubetto cilindrico accendendone maggiormente l'estremità di un inteso arancione nella penombra di questo posto, riporto la mia attenzione a quella mano tirando un piccolo sorriso nefasto, riaccendo con un colpo deciso il mio zippo cromato per lanciarlo sul bancone in legno sopra a degli incarti che sono sparsi ovunque nella stanza testimoni della colluttazione avvenuta qualche ora prima, in poco tempo prendono inevitabilmente fuoco, il mio viso torna improvvisamente serio <<Grazie per aver fatto affari con noi Tom... peccato che poi non hai mantenuto i patti ma noi abbiamo mantenuto i nostri...>> mentre parlo da solo al corpo disteso inanime a terra il bancone prende a bruciare con più intensità <<Sto posto fa davvero cagare...>> mi volto continuano a fumare la mia sigaretta e me ne vado tra le luci dell'alba.

Certo... so ora quello che state pensando che sono una persona orribile, è così, non ho un cuore, non provo sentimenti, non mi faccio scrupoli, faccio ciò che è meglio per arricchirmi ed eseguo i miei lavori alla perfezione, sennò non farei parte dell'organizzazione criminale più spietata di New York e ovviamente non sarei il fidato braccio destro del Boss e non avrei altrimenti tutti i miei miliardi sparsi nei miei vari conti delle banche estere, ben riciclati e nascosti alla legge, si... sono una persona orribile, e non me ne frega un cazzo, benvenuti nel mio inferno dorato, se non vi è chiaro... il mio nome è Jeon Jungkook.

BEHIND THE KILLER *jikook*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora