Cinque

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Scendo trafelato le scale anti incendio del Club che conosco alla perfezione levandomi la giacca macchiata del sangue di Boris, esco nelle prime luci dell’alba furtivo e vado rapido verso i cassonetti, non lo vedo… Jimin non c’è… faccio un verso a bassa voce ma non vedo di nuovo nessuno, lo chiamo usando il coreano come ultima prova, ma qui c’è solo silenzio, devo affrettarmi a lasciare questo posto e darmi una ripulita quindi rammaricato faccio per voltarmi ed andarmene ma sento un rumore, torno a scrutare attentamente la zona indicata in precedenza al ragazzo e finalmente lo vedo spuntare lentamente tra i rifiuti del cassonetto, dentro di me non so perché ma tiro un sospiro di sollievo, lo vado a prendere e lo aiuto ad uscire da quel putridume e me lo trascino rapido alle spalle tenendolo saldo per un polso.
Lo faccio salire rapidamente sulla mia Harley e Jimin si stringe subito al mio torace con una presa decisa, appoggiando il suo capo nascosto tra le mie scapole della mia schiena allenata, le mie guance si scaldano, il mio cuore aumenta i battiti ed io tremo dentro di me per queste sensazioni, metto in moto e sfreccio nel imbrunire veloce come il vento.


Parcheggio rapido la moto nel mio garage sotterraneo lontano da occhi indiscreti, una volta spenta Jimin si sta ancora stringendo a me, caccio un leggiero colpo di tosse e lentamente si solleva dalla mia schiena osservandomi da dietro la mascherina nera che gli avevo fatto indossare sul suo bellissimo viso.
Saliamo nella mia villa lussuosa mentre tiene lo sguardo basso ma lo noto che si guarda intorno curioso furtivo, sorrido impercettibilmente.
Una volta in casa gli porgo un asciugamano pulito e qualche mio vestito, gli andrà sicuramente largo abbiamo decisamente taglie differenti, lui mi guarda spaesato <<Cosa c’è?>> abbassa lo sguardo <<Oddio… c’è molto in realtà… questa è una frivolezza però… non è che hai altro da indossare? Come faccio a stare in quegli abiti…>> sbuffo e mi dirigo nella mia cabina armadio, guardo con attenzione e trovo dei leggins dimenticati da chissà quale troietta che mi sono fatto… l’ho detto che sono pessimo… ci penso su un attimo, sono puliti in ordine perché no?... sappiate che non mi scopo le troie sia ben chiaro… ho gusti più raffinati… solo qualche milionaria annoiata o modella di turno.

Torno nel enorme salone openspace pieno di vetrate che danno sul mio bel giardino cintato da alte mura per la privacy… uno come me non può essere sotto gli occhi di tutti con i miei affari, lo cerco con lo sguardo nella grande stanza e lo trovo affacciato alla vetrata con le mani e la faccia schiacciate dolcemente sul vetro, si è tolto la felpa puzzolente di rifiuti buttandola a terra e rivelando nuovamente il suo magnifico corpo, che mi fa deglutire a forza, sta osservando rapito la mia cascata artificiale che ho in giardino, cade scenica nella mia enorme piscina circondata da rocce prese direttamente dal Gran Canyon ricostruendo artificialmente il mio privato nel mio giardino… cosa volete… ho un sacco di soldi… sporchi ma pur sempre miei… mi tratto bene e sono molto esigente in tutto e mi piace esagerare.

Richiamo la sua attenzione e gli porgo ciò che ho trovato <<Sono… si insomma… sono da donna, ma dovrebbero andarti bene…>> si volta e mi guarda con un mezzo sorriso, non sembra offendersi, li prende ringraziandomi educatamente con un inchino, ash… non sono più abituato alle mie usanze di casa… impacciato replico l’inchino facendolo sorridere più ampiamente <<Ah e per il pezzo sopra c’è questa camicia… è mia ma non mi va più, mi stringe, è slim... se… si, sennò ti do comunque un'altra delle mie maglie…>> mi interrompe gentilmente <<Va bene così grazie… mi piace l'idea di indossare qualcosa di tuo... dove posso… sistemarmi?>> Mi sta provocando? Mi osserva furbo e io faccio finta di niente e gli indico la strada, devo assolutamente cambiarmi pure io perché prima di entrare nel bagno alla luce della mia abitazione mi squadra gli abiti sporchi in silenzio… per poi chiudersi dentro.

Mentre mi lavo sotto il getto d’acqua bollente, nel mio bagno privato, per lavare via la morte dal mio copro mi perdo a pensare insaponandomi con decisione, l'acqua calda colpisce con forza il mio corpo nudo scolpito e tatuato, facendomi rilassare, ora cosa cazzo faccio?... La mia priorità… scoprire che cosa voleva il Boss da Jimin… in cosa sarà implicato?... sono stato un coglione… comunque in base a questo cerco di capire come gestire la mia cazzata di questa notte… magari il Boss se ne dimentica velocemente.


Torno nel salone lasciando al mio passaggio una scia di bagnoschiuma muschiato, mi lascio cadere sull’enorme divano accendendo la tv, poco dopo compare nella mia visuale Jimin e… porca puttana… non ricordavo assolutamente di questi abiti ritrovati per caso in casa mia… ma vi giuro che ora non li dimenticherò mai più… ovviamente il leggins gli fascia le forme soprattutto il sedere che spunta sfacciatamente sodo da sotto la camicia bianca che ha lasciato un po’ sbottonata sul petto ed è pure leggermente trasparente, osservo nuovamente i tatuaggi sul suo corpo che escono in trasparenza non riuscendo bene a decifrarli, deglutisco mentre mi sfila davanti, mi pare stia palesemente sculettando, ma forse sono io che m’immagino tutto… si siede poi al mio fianco composto a distanza di sicurezza, si porta i capelli dietro le orecchie con un gesto sensuale e poi rompe il silenzio <<L’altro… lo… lo hai ucciso tu non è vero?... l’ho visto fuori dalla porta…>> sospiro <<Jimin…>> mi interrompe guardandomi dritto negli occhi <<Rispandimi… per favore…>> annuisco tornando a guardare la tv mentre lui rimane in estremo silenzio iniziando a tirarsi le maniche della camicia nascondendo le sue piccole mani dolci <<Sei… sei... Un criminale? C-cosa vogliono da me? ...Guarda che razza di casa hai… chi sei davvero?>> mi volto a guardarlo e mi avvicino leggermente <<Si… sono un killer… non lo so ancora cosa volevano…>> lo osservo incuriosito mentre lui tace con un espressione attenta <<ora che lo sai... hai paura di me?>> Mi stupisce perché tira un sorrisino sulle labbra mordendo poi quello inferiore e negando con il capo, per poi mettersi a ridere leggermente <<Strano vero?? Non ti conosco nemmeno, hai ucciso una persona… hai una cazzo di pistola… ti atteggi da mafioso… ma… in questa merda di posto… sei uno dei pochi che mi ha dato subito fiducia… senza… senza poi provarci con me>> ride di nuovo nervoso <<Sono un pazzo vero Jungkook?>> mi stupiscono le sue parole, non me le aspettavo, alzo le spalle in risposta diventando più serio <<Siamo tutti un po’ pazzi credo… chi più… chi meno…>> mi sorride e mi guarda in maniera che non riesco a decidere, si avvicina lentamente ancora a me, lo osservo in silenzio, poi una domanda nasce nella mia testa e gli faccio prendere aria rapito dai suoi occhi che mi squadrando <<Ti… ti ha dato fastidio che non ci ho provato con te?...>> ci pensa un attimo poi sorride malizioso e annuisce ridendo, porca merda… sono fottuto, forse un po' pazzo lo è davvero... proseguo con le mie domande <<Se… se dovessi avvicinarmi… ti darebbe fastidio? Sai… sei… sei davvero molto bello…>> nega con la testa e si morde di nuovo il labbro inferiore civettuolo, penso che non gli sono indifferente nemmeno io e che stia apprezzando le mie attenzioni ed il mio amico la sotto si sveglia svettando nei pantaloni della mia tuta nera… sorrido in risposta malizioso e poggio la schiena al divano mentre lui si avvicina ancora un po’… noto che ora i suoi occhi sono marroni <<Avevi le lenti colorate?>> mi guarda sorpreso e annuisce di nuovo <<Ovvio, sono Coreano… difficilmente avrei potuto avere gli occhi azzurri naturali, perché non ti piaccio?>> il suo tono diventa sensuale, e mi punzecchia con il suo piccolo indice il petto nella parte scollata della mia t-shirt, deglutisco <<Scherzi? Sei ancora più attraente al naturale… dovrai levarti anche la tinta dai capelli… non perché non stai bene… anzi… forse sei l’unico coreano che sta tremendamente bene biondo… ma ti staranno alle calcagna meglio variare, anche se difficilmente passi inosservato>> il suo volto si incupisce improvvisamente per la parte che lo preoccupa di più facendogli abbassare il viso alle sue mani nascoste dalle maniche, gli poggio delicato la mano tatuata sulla guancia facendogli di nuovo alzare lo sguardo su di me << Ti fa molto male? Boris era un animale… si meritava quella pallottola in testa>> gli passo il pollice sul labbro rotto dallo schiaffo di quel cretino del mio ex compagno di lavoro, mi guarda serio forse non è abituato a tanta crudeltà, non lo so, è difficile leggergli nella mente e sapere cosa stia pensando… di solito sono molto bravo a leggere le persone ma con lui è diverso… sembra tremendamente vulnerabile ma improvvisamente diventa sfacciato, e questo mi manda in crisi ma mi eccita da impazzire… alla fine annuisce e si avvicina al mio viso delicatamente fissandomi negli occhi, azzero fulmineo la distanza prendendolo dai glutei e facendolo sedere su di me baciandolo in maniera audace, e cristo… ho paura di quello che sto provando in questo momento.

BEHIND THE KILLER *jikook*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora