10- Play with fire

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"Lieve è il dolore che parla.
Il grande dolore è muto"
-Seneca

CHRISTIAN POV⚡️

Ieri sera la serata con Michelle era andata bene, l'avevo anche riaccompagnata a casa per prolungare la nostra chiacchierata.

Avevamo passato una bella serata. Era una buona amica e un'ottima compagnia.

Avrei dovuto preoccuparmi che Aria fosse lì, probabilmente sola, ma avevo deciso di godermi la serata e fine.

Il mio aiuto neanche lo voleva.

Era testarda, tremendamente testarda.
Uno spirito libero, proprio come me.
Odiava che qualcuno provasse a controllarla.

Oggi aveva il turno di pomeriggio, quindi per ora non l'avevo ancora vista. Non so se fosse un bene o un male.

Era capace di tirare fuori il peggio di me, anche il meglio certe volte, ma il 90% del tempo tirava fuori il peggio.

Qualcuno bussò alla porta «Avanti».

«Sig. Hernandez è arrivato un suo amico, Christopher»

«Sì Madison, fallo entrare»

«Amico» Christopher fece il suo ingresso con il suo solito sorriso stampato sulle labbra.

«Amico siediti pure» indicai la poltroncina nera in pelle avanti alla scrivania.

«O non ci vediamo per mesi o ci vediamo due volte nel giro di dieci giorni»

«È un piacere vederti, lo sai, ma vorrei che non fosse per quello stronzo e questa situazione di merda» sbuffai.

«Ora ne parliamo tranquillo» si accomodò e iniziò a spiegarmi.

Mi aveva spiegato tutta la situazione ma non sapevo che pensare sinceramente.

«Non lo so amico, non penso lo ammetterà»

«Tu mettilo sotto pressione e vedrai come abbocca» Non ne ero così convinto...

Christopher mi aveva proposto di andare da lui e provocarlo, così da farlo parlare e ammettere ciò che aveva tentato di fare e in più dovevo fargli confessare che i suoi affari erano illegali. Sarei andato lì con una specie di cimice, non ricordo Christopher come l'avesse chiamata, forse microspie audio?

Lui era riuscito a trovare alcune prove che potessero incastrarlo, ma essendo che lui e quell'essere immondo di suo padre avevano spie e controllavano più della metà di New York, era doveroso avere delle prove audio, delle confessioni che sarebbero state prese in considerazione seriamente per legge. Per quanto avessero sotto controllo agenti di polizia, centrali ecc... quelle erano prove evidenti, tangibili.

«Fidati di me amico» annuii.

«Quindi qual era la situazione delicata di cui dovevi parlarmi?»

Mi ero dimenticato di questo particolare.

Un gran bel particolare, che aveva le sembianze di una sirena dai lunghi capelli rossi, due occhi color ghiaccio in cui era semplice annegare e un corpo dipinto da Botticelli in persona.

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